Spilosoma lineata

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Spilosoma lineata
Immagine di Spilosoma lineata mancante
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Protostomia
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Endopterygota
Superordine Oligoneoptera
Sezione Panorpoidea
Ordine Lepidoptera
Sottordine Glossata
Infraordine Heteroneura
Divisione Ditrysia
Superfamiglia Noctuoidea
Famiglia Erebidae
Sottofamiglia Arctiinae
Tribù Arctiini
Sottotribù Spilosomina
Genere Spilosoma
Specie S. lineata
Nomenclatura binomiale
Spilosoma lineata
Walker, 1855
Sinonimi

Aloa simplex
Walker, 1855
Diacrisia lineata
Hampson, 1901
Saenura alba
Wallengren, 1860
Spilarctia puella
Druce, 1898
Spilosoma lineata f. albida
Bartel, 1903

Spilosoma lineata Walker, 1855, è un lepidottero appartenente alla famiglia Erebidae, diffuso in Africa occidentale e meridionale.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Adulto[modifica | modifica wikitesto]

L'ala anteriore è di un bianco candido, con venature nere molto marcate, tranne a livello costale. L'ala posteriore è color crema, tendente al giallognolo, leggermente più ombreggiata tra l'angolo anale e il margine interno; le nervature non sono marcate come nell'ala anteriore.[1] Il torace è lievemente peloso e di colore biancastro. L'addome è arancio-rossastro, con una linea longitudinale di macchie puntiformi nere, a livello dorsale; la parte ventrale appare biancastra. Le antenne sono nere e filiformi, non uncinate alle estremità. I palpi sono neri nella parte superiore, e gialli in quella inferiore Nelle zampe, le coxe ed i femori del paio anteriore sono arancioni, mentre tibie e tarsi sono neri. L'apertura alare del maschio raggiunge i 36 mm, quella della femmina è di 42 mm[1].

Uova[modifica | modifica wikitesto]

Le uova sono sferiche, verdognole, e vengono deposte in piccoli gruppi formati da file ordinate.

Larva[modifica | modifica wikitesto]

I bruchi sono cilindrici e, specie negli stadi finali dello sviluppo, ricoperti da una fitta peluria scura. Possono avere comportamento gregario, per lo meno durante le prime fasi di vita.

Pupa[modifica | modifica wikitesto]

La crisalide è marroncina, liscia e alquanto tozza, con un cremaster non molto sviluppato.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

L'areale della specie comprende il Kenya, il Malawi, la Tanzania[2], l'Angola e il Sudafrica (locus typicus: Natal[1][3][4]).

L'habitat preferenziale è rappresentato da zone boschive, macchie a vegetazione mista e giardini[1].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Aster (= Felicia) amelloides

I bruchi sono polifagi e si alimentano su foglie di svariati generi e specie tra cui[4]:

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Fiore di Boerhavia diffusa

Sottospecie[modifica | modifica wikitesto]

Non sono state riportate sottospecie[3].

Gloriosa rothschildiana
Fiore di Tagetes minuta

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Sono stati descritti cinque sinonimi:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Hampson, George, Catalogue of the Arctiadae (Arctianae) and Agaristidae in the collection of the British Museum (Nat. Hist.) Cat. Lepid. Phalaenae Br. Mus. 3 : i-xix, 1-690, pl. 36-54, 1901.
  2. ^ a b Bartel, Max, Neue aethiopische Arctiidae der Sammlung des Kgl. Museums für Naturkunde in Berlin Dt. ent. Z. Iris 16 (1) : 170-214, 1903.
  3. ^ a b c Walker, Francis, List of the Specimens of Lepidopterous Insects in the Collection of the British Museum List Spec. Lepid. Insects Colln Br. Mus. 3: 672, 1855.
  4. ^ a b Goodger, David T., Watson, Allan, The Afrotropical tiger-moths: an illustrated catalogue, with generic diagnoses and species distribution of the Afrotropical Arctiinae (Lepidoptera, Arctiidae), Apollo Books, 1995, p. 65, ISBN 87-88757-32-3.
  5. ^ Wallengren, Hans Daniel Johan, Lepidopterologische Mittheilungen (1-3) Wien ent. Monats. 4: 33-46,161-176, 1860.
  6. ^ Druce, Herbert, Description of some new species of Heterocera Ann. Mag. Nat. Hist. (7) 1 (2): 146-149 (3): 207-215, 1898.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Fiore di Passiflora edulis f. flavicarpa

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Funet.fi, su ftp.funet.fi. URL consultato il 21 maggio 2011.
  • (EN) ITIS Catalogue of Life 2011 [collegamento interrotto], su catalogueoflife.org. URL consultato il 21 maggio 2011.
  • (EN) National History Museum [collegamento interrotto], su nhm.ac.uk. URL consultato il 21 maggio 2011.
  • (EN) Tree of Life Web Project, su tolweb.org. URL consultato il 21 maggio 2011.