Giovanni Antonio Sogliani: differenze tra le versioni

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== Bibliografia ==
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*{{Cita libro|titolo = Le vite de piu eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a tempi nostri |autore = [[Giorgio Vasari]]|curatore = [[Luciano Bellosi]] e Aldo Rossi |altri = presentazione di [[Giovanni Previtali]]|editore = Einaudi|città = Torino|anno = 1986 |annooriginale = edizione per i tipi di Lorenzo Torrentino, Firenze 1550|pp = 759-761|ISBN = 8806596594}}
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* {{Cita libro|titolo = Il Cinquecento |curatore = [[Giuliano Briganti]]|editore = Electa|città = Milano|anno = 1988|volume = 2|opera = La pittura in Italia|pp = 841-842|ISBN = 8843526251}}
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==Altri progetti==
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Versione delle 16:19, 26 giu 2017

Ritratto di Giovanni Antonio Sogliani, 1568, illustrazione tratta da Le Vite di Giorgio Vasari

Giovanni Antonio Sogliani (Firenze, 1492Firenze, 15 luglio 1544) è stato un pittore italiano.

La Madonna e il Battista che intercedono presso Cristo per Prato, dipinto dal Sogliani e Fra Paolino in occasione della pestilenzia del 1530 ed attualmente conservata nella Chiesa di San Domenico, a Prato
Giovanni Antonio Sogliani, La mensa di san Domenico, affresco, 1536, Convento di San Marco, Firenze
San Giovanni Battista (inizi del XVI secolo), Museo Mandralisca, Cefalù

Fu apprezzato per la capacità che ebbe di rappresentare lo spirito della Controriforma attraverso atmosfere melanconiche nel linguaggio figurativo immediato. Egli dedicò la sua intera vita alla pittura e lavorò per più di 25 anni nella bottega di Lorenzo di Credi che seguì lo stile di Leonardo da Vinci, Fra' Bartolomeo e Mariotto Albertinelli.

Biografia

Di Giovan Antonio Sogliani ci parla Giorgio Vasari, che lo conosce bene e ne dice:

«Fu il Sogliani persona onesta e religiosa molto, e sempre attese ai fatti suoi, senza essere molesto a niuno dell'arte [...] il quale era tanto nell'aspetto freddo e malinconico, che parea la stessa malinconia [...] Nel qual templ, fattosi bonissimo pittore, mostrò poi in tutte l'opere essere fedelissimo discepolo di quello [Lorenzo di Credi, NdT.] ed imitatore della sua maniera [...] di natura lunghetto ed agiato nel lavorare»

È il Vasari stesso che ci ha tramandato una lunga lista di opere che Sogliani intraprese ma spesso neanche portate a termine, dato che i commissionatori non vivevano abbastanza per vedere realizzate le loro opere, mentre altri erano troppo impazienti e si rivolgevano ad altri pittori (tra cui il Vasari stesso).

Sogliani eseguì i dipinti dell'abside del Duomo di Pisa dove terminò anche la Madonna con i Santi e La Madonna delle Grazie, già iniziata da Andrea del Sarto.

Benché avesse viaggiato molto, soprattutto in Francia, trascorse la maggior parte della sua vita a Firenze, dove è possibile ammirare la sua opera principale: l'affresco raffigurante la mensa di San Domenico datato 1536, nel Cenacolo grande del convento di San Marco[1]. Nella scena si vede San Domenico circondato dai suoi frati che dopo aver pregato viene loro portato miracolosamente il pane da due angeli. Nella parte superiore dell'affresco è collocata una crocifissione con San Giovanni Evangelista, la Madonna e inginocchiati uno per lato Santa Caterina da Siena e san Antonino arcivescovo di Firenze[2].

La Cappella di Sant'Anna che era annessa all'Ospedale Bonifacio di Firenze, conservava una Concezione della Vergine del Sogliani, opera che poi fu trasferita nella galleria dell'Ospedale di Santa Maria Nuova, sempre in questa città.

Il Sogliani morì a cinquantadue anni, dopo avere molto sofferto per un mal di prostata.

Opere principali

Note

  1. ^ G. Briganti (a cura di), Il Cinquecento, 1988, p. 841
  2. ^ G. Vasari, 1550, p. 761

Bibliografia

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Collegamenti esterni

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