Ranieri Cupini

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Samuele Ranieri Cupini
Ranieri (Samuele) Cupini
NascitaLucca, 3 marzo 1904
MorteRoma, 11 maggio 1983
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
Aeronautica Militare Italiana
SpecialitàBombardamento
GradoGenerale di squadra aerea
GuerreGuerra civile spagnola
Seconda guerra mondiale
Comandante di111º Stormo Bombardamento Veloce
10º Stormo Bombardamento Terrestre
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Aeronautica di Livorno
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Samuele Ranieri Cupini (Lucca, 3 marzo 1904Roma, 11 maggio 1983) è stato un generale e aviatore italiano, pluridecorato pilota della Regia Aeronautica partecipò alla Crociera aerea del Decennale e fu vincitore della corsa Istres-Damasco-Parigi nel 1937. Dopo aver combattuto nella guerra civile spagnola e nella seconda guerra mondiale entrò nell'Aeronautica Militare Italiana, dove ricoprì l'incarico di comandante dell'Accademia Aeronautica, di comandante della IV Zona Aerea Territoriale di Bari e fu Presidente del Centro alti studi per la difesa (CASD).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Lucca il 3 marzo 1904,[1] e nel corso del 1923[2] entrò come Allievo Ufficiale nella Regia Accademia Aeronautica di Livorno,[N 1] Corso Aquila.[3] Tra il 1 luglio e il 12 agosto 1933 prese parte alla Crociera aerea del Decennale, come secondo pilota dell'idrovolante S.55X I-BISE, ai comandi del capitano pilota Attilio Biseo. Tra il 20 ed il 21 agosto 1937 prese parte alla corsa Istres-Damasco-Parigi a bordo dell'S.79CS Sparviero (I-CUPI) appartenente alla 205ª Squadriglia da Bombardamento, vincendola insieme ad Amedeo Paradisi. Il 9 aprile 1938, in piena guerra civile spagnola, assunse il comando del 111º Stormo Bombardamento Veloce "Sparvieri", equipaggiato con i bombardieri S.79 Sparviero, ma il 14 maggio successivo lasciò il comando al colonnello Aleandro Martire. Promosso colonnello per meriti di guerra a soli trentaquattro anni, partecipò poi alla seconda guerra mondiale, nel corso della quale fu comandante del 10º Stormo Bombardamento Terrestre. Il 18 ottobre 1942 fu insignito dell'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia.[4]

Promosso generale di brigata aerea, sostituì il generale Attilio Biseo al comando dei reparti da caccia della 1ª Squadra aerea, il cui Quartier generale aveva sede presso la Caserma "Passalacqua" di Tortona. Dopo la firma dell'armistizio dell'8 settembre 1943, l'indomani fu catturato dai tedeschi a Tortona e deportato in Germania, rientrando in Patria nel corso del 1945. Transitato in forza alla neocostituita Aeronautica Militare Italiana, il 1 aprile 1946 assunse il comando dell'Accademia Aeronautica di Nisida, mantenendolo fino al 10 luglio 1949.[3] Già il 24 giugno di quell'anno, con il grado di generale di divisione aerea, era stato nominato comandante della IV Zona Aerea Territoriale (Z.A.T.) di Bari, e nel 1951 fu promosso al rango di generale di squadra aerea. Mantenne tale incarico fino al 15 gennaio 1952, quando fu sostituito dal generale Mario Porru Locci.

Dal 10 settembre 1958 al 10 settembre 1960, data in cui lasciò il servizio attivo, fu Presidente del Centro alti studi per la difesa (CASD). A partire dal 19 novembre 1963[5] fu tra i membri[N 2] del Gruppo di Lavoro per il progetto San Marco (GLSM).[6] Il 31 agosto 1968 fu tra i soci fondatori dell'Associazione Trasvolatori Atlantici (A.T.A.). Si spense a Roma l'11 maggio 1983.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di stormo sapeva potenziare al massimo l'efficienza del suo reparto ottenendo durante lunghi mesi di guerra, con un'azione di comando abile ed accorta, risultati altamente apprezzati. Stimolava con l'esempio i propri dipendenti all'azione, riservando spesso a se i compiti più difficili e confermava in numerose azioni di guerra le sue doti di pilota abilissimo e di combattente temprato ad ogni ardimento. Mediterraneo Centrale aprile 1941-gennaio 1942
— Regio Decreto 18 ottobre 1942[7]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario in una missione di guerra per l'affermazione degli ideali fascisti, comandante di gruppo da bombardamento, partecipava a numerose azioni alla testa delle sue squadriglie. Fatto segno a violenti attacchi della caccia avversaria ed a vivace reazione contraerea, respingeva brillantemente gli attacchi riuscendo sempre ad assolvere i compiti affidatigli. Cielo di Spagna, 20 settembre-30 novembre 1937
Medaglia d'oro al valore aeronautico - nastrino per uniforme ordinaria
«Partecipava alla Crociera Aerea del Decennale in qualità di Pilota
— Regio Decreto 13 agosto 1933.[8][9]
Medaglia d'argento al valore aeronautico - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Cieli e mari. Le grandi crociere degli idrovolanti italiani (1925-1933), Ugo Mursia Editore, Milano, 1973.
  • 1928 anno glorioso dell'aeronautica italiana, Stacmor, Roma, 1978.
  • Le imprese del maggiore pilota Carlo Del Prete, Tipolitografia della Scuola di applicazione Aeronautica militare, Firenze, 1979.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I primi tre corsi, Aquila, Borea, Centauro, furono ospitati nei locali della Regia Accademia Navale di Livorno, i successivi a Caserta.
  2. ^ Gli altri erano i professori Corrado Casci, Arnaldo Castagna, Luigi Broglio, Giuseppe Colombo, Riccardo Corelli, Ernesto Lensi, Bruno Peroni, Paolo Santini, Carlo Buongiorno, gli ingegneri Gianfranco Bartoli, Bruno Caprettini, Giovanni Cesarani, e il generale di brigata Giovanni Arciprete, quest'ultimo appartenente all'Aeronautica Militare.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1969, p. 74.
  2. ^ Ferrari, Garello 2005, p. 157.
  3. ^ a b Ferrari, Garello 2005, p. 159.
  4. ^ Quirinale.
  5. ^ De Maria, Orlando 2008, p. 85.
  6. ^ De Maria, Orlando 2008, p. 86.
  7. ^ Bollettino Ufficiale 1942, disp.46, pag.2468.
  8. ^ Bollettino Ufficiale 1933, suppl.4, pag.7.
  9. ^ Trotta 1978, p.55.
  10. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Michelangelo De Maria e Lucia Orlando, Italy in Space: In Search of a Strategy, 1957-1975, Paris, Beauchesne Editeur, 2008, ISBN 2-7010-1518-9.
  • (EN) Chris Dunning, Combat Units od the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
  • Alessandro Fraschetti, Prima organizzazione dell'Aeronautica Militare in Italia dal 1884 al 1925, Roma, Stato Maggiore Aeronautica Ufficio Storico, 1986.
  • Massimo Ferrari e Giancarlo Garello, Le ali del ventennio: l'aviazione italiana dal 1923 al 1945. Bilanci storiografici e prospettive di giudizio, Milano, Franco Angeli Storia, 2005, ISBN 88-464-5109-0.
  • Paolo Ferrari e Giancarlo Garello, L'Aeronautica italiana. Una storia del Novecento, Milano, Franco Angeli Storia, 2004, ISBN 88-464-5109-0.
  • Ordine Militare d'Italia 1911-1964, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1925.
  • Annunziato Trotta, Testo delle motivazioni di concessioni delle Medaglie d'Oro al Valor Aeronautico, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1978.