Pomonte (Scansano)

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Pomonte
frazione
Pomonte – Veduta
Pomonte – Veduta
La Villa Sforzesca
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Toscana
Provincia Grosseto
Comune Scansano
Territorio
Coordinate42°38′03″N 11°24′35″E / 42.634167°N 11.409722°E42.634167; 11.409722 (Pomonte)
Altitudine140 m s.l.m.
Abitanti59 (2011)
Altre informazioni
Cod. postale58054
Prefisso0564
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pomonte
Pomonte

Pomonte è una frazione del comune italiano di Scansano, nella provincia di Grosseto, in Toscana.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

La frazione di Pomonte è situata nell'estremità meridionale del territorio comunale, nella piana sulla destra del fiume Albegna,[1] alle pendici del Pomontaccio (181 m). La frazione è delimitata ad est dal fosso Mazzapiedi (8 km)[2] e ad ovest dal fosso Sanguinaio (8 km)[3], due corsi d'acqua che nascono dalle alture di Poggioferro per immettersi nell'Albegna poco più a sud del centro abitato.[1]

La frazione di Pomonte dista circa 12 km dal capoluogo comunale e poco più di 40 km da Grosseto.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La frazione conobbe il suo maggiore sviluppo dopo il 1577, anno in cui Mario Sforza terminò la costruzione della monumentale Villa Sforzesca nella vasta tenuta di caccia che qui possedeva.[4][5] Nel corso del XVII secolo, con la definitiva caduta politica della Contea di Santa Fiora e la sua annessione al Granducato di Toscana, la villa passò ai granduchi che decisero di trasformarla in fattoria, conosciuta poi come Fattoria di Pomonte.[1][4] Nel 1787, a seguito delle riforme leopoldine, il territorio di Pomonte finì inglobato nel comune di Scansano.[6]

Nel corso della seconda metà del XX secolo, la frazione di Pomonte si sviluppò grazie alla costruzione di un centro servizi per tutti i poderi e le fattorie della campagna circostante in seguito alla riforma fondiaria avviata in Maremma a partire dal 1951.[7] Il complesso sforzesco finì così per essere abbandonato, a vantaggio delle vicine nuove costruzioni, che si svilupparono intorno alla fattoria e sulla strada statale.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

La Madonna col Bambino custodita nella chiesa di San Benedetto

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di San Benedetto, chiesa parrocchiale della frazione,[8] è stata costruita nel 1967 per volere dell'Ente Maremma ed elevata a parrocchia nel 1969.[9] L'interno custodisce il dipinto seicentesco con la Madonna col Bambino in gloria con sant'Antonio abate e san Benedetto,[5][9] opera proveniente dalla cappella di Sant'Antonio abate della Villa Sforzesca.[4][5][9] La parrocchia di San Benedetto si estende su un territorio che conta 500 abitanti.[8]
  • Cappella di Sant'Antonio abate, cappella della fattoria, la cui pala d'altare, risalente alla scuola senese del XVII secolo,[5] è adesso conservata nella chiesa parrocchiale della frazione.[4]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Villa Sforzesca, nota anche come fattoria di Pomonte,[1][4] è stata fatta costruire dagli Sforza tra il 1575 e il 1577,[4][5] in contemporanea con l'altra villa di Castell'Azzara.[4][5] Dopo l'annessione al Granducato di Toscana, la villa fu trasformata dai Lorena in fattoria. L'imponente edificio versa attualmente in stato di abbandono e degrado.[5]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Quella che segue è l'evoluzione demografica della frazione di Pomonte.

Anno Abitanti
1961
22
1981
28
2001
26
2011
59

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Nella frazione, presso la fattoria, ha sede la cooperativa agricola di Pomonte,[10][11] fondata nel 1953 e specializzata in prodotti agricoli e alimentari, ferramenta e giardinaggio.[12] L'azienda si è sviluppata nel corso degli anni sessanta acquisendo la cooperativa Poggio Olivastro (Canino) e la cooperativa Triana (Triana di Roccalbegna).[12]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Il paese di Pomonte è servito dalla strada provinciale 159 Scansanese, che collega la città di Grosseto con Scansano e Manciano nell'entroterra, e che costituiva un tratto della ex strada statale 322 delle Collacchie, terminando a Follonica.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Emanuele Repetti, «Pomonte», Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana, volume IV, Firenze, Allegrini e Mazzoni, 1841, p. 509; PDF dell'Università di Siena.
  2. ^ Fosso Mazzapiedi, SIRA - Sistema Informativo Regionale Ambientale della Toscana.
  3. ^ Fosso Sanguinaio, SIRA - Sistema Informativo Regionale Ambientale della Toscana.
  4. ^ a b c d e f g Fattoria di Pomonte Archiviato il 23 settembre 2015 in Internet Archive., Comune di Scansano.
  5. ^ a b c d e f g Bruno Santi, Guida storico-artistica alla Maremma. Itinerari culturali nella provincia di Grosseto, Siena, Nuova Immagine, 2007, p. 160.
  6. ^ Franco Franceschi, Sergio Raveggi e Gian Piero Pagnini, La Toscana e i suoi comuni. Storia, territorio, popolazione, stemmi e gonfaloni delle libere comunità toscane, 1995.
  7. ^ Antonio Valentino Simoncelli, La Riforma Fondiaria in Maremma (1950-1965), Grosseto, 1989, pp. 120–125.
  8. ^ a b Parrocchia di Pomonte, sito della CEI.
  9. ^ a b c Parrocchia di Pomonte Archiviato il 21 agosto 2014 in Internet Archive., sito ufficiale della Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello.
  10. ^ Simoncelli, op. cit., p. 121.
  11. ^ Alessandro Pacciani e Daniela Toccaceli, Le nuove frontiere dello sviluppo rurale. L'agricoltura grossetana tra filiere e territorio, Milano, FrancoAngeli, 2010, p. 250.
  12. ^ a b Cooperativa agricola di Pomonte, sito ufficiale.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Angiolino Lorini e Tamara Gigli Sanesi, Pomonte nella valle dell'Albegna. Ieri e oggi, Grosseto, Innocenti Editore, 2017.
  • Bruno Santi, Guida storico-artistica alla Maremma. Itinerari culturali nella provincia di Grosseto, Siena, Nuova Immagine, 2007.
  • Antonio Valentino Simoncelli, La Riforma Fondiaria in Maremma (1950-1965), Grosseto, 1989.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]