Pio Borri

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Pio Borri

Pio Borri (Grosseto, 8 maggio 1923Stia, 11 novembre 1943) è stato un partigiano italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Studente di legge, fu inviato di leva ad Arezzo per essere arruolato nella milizia fascista. Dopo l'8 settembre formò in Casentino due bande di resistenti raggruppando sia civili che militari sbandati e armò i due gruppi grazie ad una brillante operazione contro una caserma[1]. Poche settimane dopo fu fermato sulla rotabile Umbro-Casentinese a un posto di blocco tedesco ed ucciso sul posto dai responsabili del comando fascista della zona[2]. Il corpo, abbandonato in un fosso, fu recuperato solo dopo alcuni giorni[1].

Portò il suo nome la 23ª Brigata Garibaldi, costituita nel novembre del 1943 ed operante nell'aretino[2].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare (alla memoria) - nastrino per uniforme ordinaria
«Organizzatore della prima formazione partigiani dell'aretino sempre volontario nelle azioni più rischiose, caduto in una imboscata, rispondeva prontamente con il fuoco della sua arma al nemico che gli intimava la resa. Colpito gravissimamente al petto, catturato e sottoposto ad atroci torture teneva contegno superbo e spavaldo rifiutando ogni delazione. Gettato per disprezzo nella neve, quindi esalava l'ultimo respiro, con sulle labbra il nome della madre e quello della Patria. Bellissima figura di patriota e di martire della libertà[3]»
— Arezzo, 11 novembre 1943.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Pio Borri, in Donne e Uomini della Resistenza, ANPI. URL consultato il 31 agosto 2010 (archiviato il 26 settembre 2023).
  2. ^ a b ANPI Giovani - Arezzo, Ricordato Pio Borri ad Arezzo, in Patria Indipendente, 24-02-2002, pp. pag. 12. URL consultato il 31-08-2010.
  3. ^ Pio Borri - Decorazioni, in Provincia di Arezzo - Progetto Memoria. URL consultato il 31-08-2010.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]