Philippe De Lacy

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Philippe De Lacy

Philippe De Lacy (Nancy, 25 luglio 1917Carmel, 29 luglio 1995) è stato un attore statunitense, uno dei principali attori bambini del cinema muto americano, attivo tra il 1920 e il 1930.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Quando nacque in Francia nel luglio 1917, era già orfano del padre, morto nei combattimenti della prima guerra mondiale. Due giorni dopo la nascita un bombardamento gli tolse anche la madre e i fratelli, lasciandolo come unico superstite della famiglia. Adottato da Edith De Lacy, l'infermiera americana che lo aveva raccolto tra le macerie, crebbe a Los Angeles, in California, dove il suo aspetto e la sua naturalezza di fronte all'obiettivo lo introdussero prestissimo come richiesto modello nel mercato pubblicitario e all'attenzione del pubblico.[1]

Philippe con la madre adottiva Edith De Lacy nella loro villa di Hollywood

A soli tre anni, l'attrice Geraldine Farrar lo volle con sé in una scena del film The Riddle: Woman (1920). Fu l'inizio di una carriera intensa e di grande successo. Mentre la maggior parte degli attori bambini del tempo erano relegati a parti secondarie o a brevi cortometraggi, a Philippe furono assegnate parti di rilievo in importanti produzioni con i migliori interpreti del tempo. Già nel 1923 fu il fratellino di Mary Pickford in Rosita e nel 1924 interpretò Michael nella prima versione cinematografica di Peter Pan in un cast approvato dallo stesso J.M. Barrie. Lavorò con alcuni tra i più noti registi del tempo, da Ernst Lubitsch a Herbert Brenon, John Ford, Victor Fleming e Friedrich Wilhelm Murnau. I più grandi attori lo vollero ogniqualvolta in un film si dovesse interpretare la parte del loro personaggio da bambino: Neil Hamilton in Gli eroi del deserto (1926), John Barrymore in Don Giovanni e Lucrezia Borgia (1926) e General Crack (1929), John Gilbert in Flesh and the Devil (1926), Emil Jannings in Nel gorgo del peccato (1927), Barry Norton ne I quattro diavoli (1929), e soprattutto Ramón Novarro ne Il principe studente (1927) per la regia di Ernst Lubitsch, in quella che forse rimane l'interpretazione più intensa e memorabile di De Lacy. Dopo Geraldine Farrar, altre grandi attrici se lo contesero come proprio "figlio", Belle Bennett in La canzone della mamma (1928), Ruth Chatterton in Sarah and Son (1930), e soprattutto Greta Garbo in Anna Karenina (1927), una celebrata versione cinematografica dell'omonimo romanzo.

Il passaggio dall'infanzia all'età adulta coincise per De Lacy con quello dal muto al sonoro. Il tentativo di riprendere la carriera dal palcoscenico non ebbe successo. Rimase però legato al mondo del cinema. Nel 1936 si unì allo staff di Louis de Rochemont nella produzione della fortunata serie di cinegiornali The March of Time. Durante la seconda guerra mondiale lavorò a due documentari di propaganda, come direttore del montaggio per We Are the Marines (1942) e come cineoperatore per The Fighting Lady (1944), che vinse nel 1945 il premio Oscar quale miglior documentario. Negli anni cinquanta diresse alcuni programmi televisivi (tra cui un episodio del Buster Keaton Show, 1950) e divenne direttore di una locale stazione televisiva di Hollywood.

La direzione del documentario Cinerama Holiday (1955) fu il suo ultimo impegno per il cinema. Lo stesso anno collaborò ad un'agenzia pubblicitaria, per cui lavorò fino al pensionamento.[2]

Morì nel 1995, all'età di 78 anni, in conseguenza di un tumore all'intestino. Fu cremato e le sue ceneri disperse in mare.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Philippe De Lacy (a sinistra) con Junior Coghlan, altro famoso attore bambino del tempo

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Anthony Slide, Silent Players, University Press of Kentucky, 2010, pp. 95-99.
  2. ^ (EN) Philippe De Lacy, su IMDb, IMDb.com. Modifica su Wikidata

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Anthony Slide, Silent Players: A Biographical and Autobiographical Study of 100 Silent Film Actors and Actresses (University Press of Kentucky, 2010), pp. 95-99.
  • John Holmstrom, The Moving Picture Boy: An International Encyclopaedia from 1895 to 1995, Norwich, Michael Russell, 1996, pp. 78-80.
  • David Dye, Child and Youth Actors: Filmography of Their Entire Careers, 1914-1985. Jefferson, NC: McFarland & Co., 1988, pp. 54-55.
  • Marc Best, Those Endearing Young Charms: Child Performers of the Screen (South Brunswick and New York: Barnes & Co., 1971), pp. 56-61.

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