Oreste Bandini

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Oreste Bandini
NascitaBorgo San Lorenzo, 11 luglio 1860
Mortea bordo della nave da battaglia Regina Margherita, 11 dicembre 1916
Cause della morteCaduto in combattimento
Luogo di sepolturaCimitero di Valona
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio esercito
ArmaFanteria
CorpoCorpo di Stato maggiore
GradoTenente generale
GuerrePrima guerra mondiale
CampagneFronte italiano (1915-1918)
Campagna d'Albania
Comandante diBrigata Pinerolo
Brigata Pistoia
XVI Corpo d'armata
Decorazionivedi qui
dati tratti da Storia e memoria di bologna [1]
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Oreste Bandini (Borgo San Lorenzo, 11 luglio 1860rada di Valona, 11 dicembre 1916) è stato un generale italiano, che durante il corso della prima guerra mondiale fu comandante del XVI Corpo d'armata operante in Albania.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Borgo San Lorenzo, provincia di Firenze, l'11 luglio 1860, figlio di Giovanni Battista.[1] Promosso tenente prestò servizio preso il 51º Reggimento fanteria, e divenuto capitano nel 1889 fu trasferito al 44º Reggimento fanteria.[2] e poi trasferito al Corpo di Stato maggiore fu in servizio presso la Divisione militare di Livorno (16ª), allora al comando del tenente generale Adelchi Pierantoni.[3]

Tenente colonnello nel 1900 prestava servizio presso il 31º Reggimento fanteria,[4] e con lo stesso grado nel 1908 ricopriva l'incarico di capo di stato maggiore della Divisione militare di Firenze (15ª), allora al comando del tenente generale Giuseppe Della Noce.[5] Promosso colonnello fu destinato a prestare servizio presso il comando dell'XI Corpo d'armata, di cui poi divenne capo di stato maggiore.[6]

Promosso maggior generale, assunse il comando della Brigata Pinerolo, venendo trasferito il 3 gennaio 1915 a quello della Brigata Pistoia,[7] che lasciò il 14 febbraio 1915 quando fu messo a disposizione.[8]

All'atto dell'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 24 maggio 1915, ricopriva l'incarico di capo di stato maggiore della 4ª Armata, allora al comando del tenente generale Luigi Nava. Quando Nava fu esonerato dal comando l'11 novembre 1915, prestò servizio sotto il nuovo comandante, generale Mario Nicolis di Robilant fino a che non fu sostituito dal generale Giuseppe Pennella.

Il 18 giugno 1916 sostituì il generale Settimio Piacentini alla testa del XVI Corpo d'armata operante in Albania.[9][10] Tale corpo d'armata era arrivato a disporre di circa 100 000 uomini suddivisi nella 38ª (Brigate "Savona" e "Puglie"), 43ª (Brigate "Arno" e "Marche") e 44ª Divisione di fanteria (Brigate "Taranto" e "Verona").[9]

Morì l'11 dicembre dello stesso anno, nel naufragio della nave da battaglia Regina Margherita affondata per l'urto don due mine mentre usciva dalla rada di Valona.[1] Il suo corpo venne successivamente recuperato e sepolto nel cimitero cattolico di Valona. Lasciava la moglie, dimorante a Bologna, e cinque figli, quattro maschi e una femmina.[1] Una via di Borgo San Lorenzo porta il suo nome.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 1918 (2 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Bandini Oreste, su Storia e memoria di bologna. URL consultato il 2 aprile 2023.
  2. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.270 del 14 novembre 1889, pag.3850.
  3. ^ Annuario d'Italia, Calendario generale del Regno d'Italia, p. 238. URL consultato il 28 marzo 2021.
  4. ^ Calendario generale del Regno d'Italia, 1900, p. 937. URL consultato il 28 marzo 2021.
  5. ^ Annuario militare del Regno d'Italia, 1908, p. 320. URL consultato l'8 marzo 2021.
  6. ^ Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli ufficiali e sottufficiali del R. esercito italiano e nel personale dell'amministrazione militare, 1910, p. 43. URL consultato il 28 marzo 2021.
  7. ^ Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli ufficiali e sottufficiali del R. esercito italiano e nel personale dell'amministrazione militare, 1915, p. 3. URL consultato il 21 settembre 2020.
  8. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.86 del 5 aprile 1915, pag.2056.
  9. ^ a b Thomas, Babac 2014, p. 36.
  10. ^ Coltrinaristoriamilitare, an.
  11. ^ Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli ufficiali e sottufficiali del R. esercito italiano e nel personale dell'amministrazione militare, 1915, p. 1167. URL consultato il 28 marzo 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 1, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
  • Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 2, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
  • Alberto Cavaciocchi e Andrea Ungari, Gli italiani in guerra, Milano, Ugo Mursia Editore s.r.l., 2014.
  • Luigi Nava, Operazioni militari della 4ª Armata nei primi quattro mesi della campagna di guerra 1915, Cherasco, Raselli, 1922.
  • Nigel Thomas e Dušan Babac, Gli eserciti balcanici nella prima guerra mondiale, Gorizia, LEG Edizioni, 2014, ISBN 978-88-6102-183-9.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]