Maurice Balfourier

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Maurice Balfourier
Il generale Baufourier presenzia ai funerali del generale belga Wielemans
NascitaParigi, 27 aprile 1852
MorteParigi, 24 giugno 1933
Dati militari
Paese servitoBandiera della Francia Francia
Forza armataArmée de terre
ArmaFanteria
Anni di servizio1870-1917
GradoGenerale di divisione
GuerreGuerra franco-prussiana
Prima guerra mondiale
BattaglieBattaglia di Lorena
Battaglia di Verdun
Comandante diXX Corpo d'armata
XXXVI Corpo d'armata
Decorazionivedi qui
Studi militariÉcole spéciale militaire de Saint-Cyr
dati tratti da Association des Amis de Saint-Cyr et Coëtquidan[1]
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Maurice Balfourier (Parigi, 27 aprile 1852Parigi, 24 giugno 1933) è stato un generale francese, che durante la prima guerra mondiale fu comandante della XX Corpo d'armata (Corps de fer) nel corso della battaglia di Verdun, e successivamente del XXXVI Corpo d'armata. Tra il 1918 e il 1933 fu presidente della Association Valentin Haüy au service des aveugles et des malvoyants.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

I generali Robert Georges Nivelle e Maurice Balfourier in una foto dell'agosto 1916.

Nacque a Parigi il 27 aprile 1852,[2] figlio di Adolphe,[N 1] di professione pittore, e di Maria Mandon-Moulineuf. Ammesso a frequentare l'École spéciale militaire de Saint-Cyr[1] nel 1870, 55e Promotion detta de la Revanche[3] nel uscì il 27 gennaio 1871 con il grado di sottotenente, partecipando alla fasi finali della guerra franco-prussiana in forza al 51º Reggimento fanteria. Dopo la fine delle ostilità, il 1 settembre rientrò a Saint-Cyr per terminare gli studi, uscendone nuovamente il 18 ottobre 1872, venendo assegnato al 125º Reggimento fanteria. Il 3 dicembre 1876 fu promosso tenente, e il 1 dicembre 1878 fu ammesso a frequentare i corsi dell'École supérieure de guerre. Capitano in forza al 66º Reggimento fanteria il 20 dicembre 1882, fu assegnato alla Stato maggiore della 36ª Divisione di fanteria il 21 dicembre dell'anno successivo, passando a quello dell'11ª Divisione di fanteria il 20 febbraio 1885.

Promosso maggiore il 9 luglio 1893, in quello stesso giorno assunse il comando di un battaglione del 131º Reggimento fanteria, rimanendovi fino al 9 dicembre 1896 quando fu trasferito allo Stato maggiore dell'esercito (4e bureau). Tenente colonnello il 3 aprile 1899, in quello stesso anno prestò servizio in tre diversi reggimenti di fanteria, il 69°, il 19° (25 aprile-28 giugno) e 120° (28 giugno-30 dicembre 1903). Promosso colonnello il 30 dicembre 1903, riprese servizio allo Stato maggiore dell'esercito, ma il 30 marzo 1904 fu nominato comandante del 130º Reggimento fanteria. Il 25 aprile 1906 divenne Capo di stato maggiore della piazzaforte di Parigi, venendo promosso generale di brigata il 19 giugno 1908.[1] il 15 luglio successivo assunse il comando della 21ª Brigata di fanteria e della sub-divisione della regione di Nancy. Il 21 ottobre 1911 fu nominato comandante superiore della difesa delle piazzaforti del settore di Toul, di cui divenne anche governatore militare, e comandante delle sub-divisioni di Toul, Troyes e Neufchâteau. Il 31 gennaio 1912 fu nominato comandante della 9ª Divisione di fanteria e delle sub-divisioni delle regioni di Auxerre, Montargis, Blois e di Orléans, e il 26 giugno dello stesso anno fu promosso generale di divisione.[1] Il 1 novembre 1913 assunse il comando della 11ª Divisione di fanteria[1] e della sub-divisione della regione di Nancy.

Con lo scoppio della prima guerra mondiale, il 29 luglio 1914 divenne comandante del XX Corpo d'armata[4] (denominato Corps de fer)[1] distinguendosi davanti a Nancy[1] e nel corso della battaglia di Verdun. Il 17 settembre 1916 assunse il comando del XXXVI Corpo d'armata,[1] mantenendolo fino al 4 marzo 1917 quando fu messo in disponibilità, andando in posizione di riserva il 12 aprile successivo. Insignito di numerose decorazioni, tra il 1918 e il 1933 fu presidente della Association Valentin Haüy au service des aveugles et des malvoyants.[5] Nel 1927 fu creata, su sua iniziativa in quanto era allora presidente della Saint-Cyrienne, l'Association des amis de Saint-Cyr et Coëtquidan.[1] Decorato[1] con la Gran Croce della Legion d'onore nel luglio 1931,[6] si spense a Parigi il 24 giugno 1933,[7] e in suo onore la città gli intitolò un viale nel XVI arrondissement, l'avenue du Général-Balfourier.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Il generale Balfourier alla testa del XX Corpo d'armata.

Onorificenze francesi[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Legion d'onore - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine della Legion d'onore - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Legion d'onore - nastrino per uniforme ordinaria
Grand'ufficiale dell'Ordine della Legion d'onore - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Legion d'onore - nastrino per uniforme ordinaria
Croix de guerre 1914–1918 - nastrino per uniforme ordinaria
Médaille Interalliée 1914-1918 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaille commemorative de la guerre 1870-1871 - nastrino per uniforme ordinaria
Médaille commémorative de la guerre 1914-1918 - nastrino per uniforme ordinaria

Straniere[modifica | modifica wikitesto]

Grande ufficiale dell'Ordine di Leopoldo (Belgio) - nastrino per uniforme ordinaria
Croix de Guerre belga del 1914-1918 (Belgio) - nastrino per uniforme ordinaria
Compagno dell'Ordine di San Michele e San Giorgio (Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine di Nīshān al-Iftikār (Tunisia) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Adolphe Balfourier nacque nel 1816 e morì nel 1898. La moglie Maria Mandon-Moulineuf nacque nel 1829 e si spense nel 1856.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) John Keegan, The First World War, Toronto, Random House of Canada Limited, 1998, ISBN 0-676-97224-1.
  • (EN) Basil Liddell Hart, History of the First World War, London, Pan Books Ltd, 1973, ISBN 0-330-23354-8.
  • (EN) William Martin, Verdun 1916. The Shall not Pass, Botley, Osprey Publishing Company, 2001.
  • (EN) Ian Ousby, The Road to Verdun, London, Palmico, 2003.
  • (EN) Geoffrey Wawro, The Franco-Prussian War. The German Conquest of France in 1870–1871, Cambridge, Cambridge University Press, 2003, ISBN 978-0-511-33728-4.

Periodici[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuliano Da Frè, Carne e cannoni: Verdun, 1916, in Rivista Italiana Difesa, Chiavari, Giornalistica Riviera Soc. Coop., settembre 2018.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN44292247 · ISNI (EN0000 0000 0096 4273 · GND (DE1037234103 · BNF (FRcb111678207 (data) · WorldCat Identities (ENviaf-44292247