Madonna delle Cave

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Madonna delle Cave
AutoreAndrea Mantegna
Data1488-1490
Tecnicatempera su tavola
Dimensioni32×29,6 cm
UbicazioneGalleria degli Uffizi, Firenze

La Madonna delle Cave è un dipinto tempera su tavola (32x29,6 cm) di Andrea Mantegna, databile al 1488-1490 e conservato nella Galleria degli Uffizi di Firenze.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La datazione dell'opera si affida alla testimonianza di Giorgio Vasari che, descrivendola nelle collezioni di Francesco I de' Medici, l'attribuiva al soggiorno romano dell'artista. Alcuni hanno legato l'opera a una richiesta di Lorenzo de' Medici al grande maestro padovano, contenuta in una lettera del carteggio mediceo.

Alcuni storici hanno cercato di proporre una datazione diversa basandosi sulla cifra stilistica del dipinto, ma il ricorrere di certi temi nell'opera mantegnesca, come la presenza di sfondi aspri e rocciosi, rendono estremamente difficile giungere a una cronologia certa dei lavori non datati.

Descrizione e stile[modifica | modifica wikitesto]

La Vergine col Bambino in braccio è seduta in primo piano, forse sulla cima del monte del Calvario, sullo sfondo di un ispido sperone roccioso, definito da alcuni "un falò di pietra scistosa, percorso dal vibrare del tramonto"[1]. Il nome dell'opera deriva dalla cava di pietra che si vede in lontananza sulla destra, dove alcuni operai sono intenti a ricavare un lastrone, un pezzo di fusto di colonna e un capitello; più in basso, davanti a una grotta, alcuni lavorano a un sarcofago, allusione al sepolcro di Cristo che prefigura il destino del fanciullo. La metà sinistra dello sfondo è invece decorata da una strada, dove passeggiano alcuni personaggi e un pastore col suo gregge, un campo dove alcuni contadini stanno raccogliendo il fieno e, più in lontananza, un castello e una strada che conduce a una lontana città circondata da mura.

Il passaggio tra l'ombra della metà destra dello sfondo e la luce della metà sinistra è stato interpretato come un'allegoria della Redenzione, che passa attraverso l'intermediazione di Cristo e della Chiesa, simboleggiata da Maria (Hartt). Alcuni poi hanno voluto riconoscere un luogo preciso nell'ambientazione, secondo Fiocco Carrara, secondo Kristeller il monte Bolca in località Roncà, tra Vicenza e Verona.

La chiarissima luce del cielo si diffonde con estrema sensibilità, arrivando a smangiare i bordi del colle in lontananza e anche della gigantesca rupe.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Camesasca, cit., pag. 380.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alberta De Nicolò Salmazo, Mantegna, Electa, Milano 1997.
  • Tatjana Pauli, Mantegna, serie Art Book, Leonardo Arte, Milano 2001. ISBN 9788883101878
  • Gloria Fossi, Uffizi, Giunti, Firenze 2004. ISBN 88-09-03675-1
  • Mauro Lucco (a cura di), Mantegna a Mantova 1460-1506, Catalogo della Mostra tenuta a Mantova, Fruttiere Palazzo Te, dal 16 settembre 2006 al 14 gennaio 2007, Milano, Skira, 2006, pp. 82-83, ISBN 88-7624-908-7.
  • Ettore Camesasca, Mantegna, in AA.VV., Pittori del Rinascimento, Scala, Firenze 2007. ISBN 888117099X

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]