Liroconite

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Liroconite
Classificazione StrunzVII/D.20-40
Formula chimicaCu2Al(AsO4)(OH)4·4(H2O)
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinotrimetrico
Sistema cristallinomonoclino
Classe di simmetriaprismatica
Parametri di cellaa=12,665, b=7,575, c=9,896
Gruppo puntuale2/m
Gruppo spazialeI2/a
Proprietà fisiche
Densità2,93-3,01 g/cm³
Durezza (Mohs)2-2,5
Sfaldaturaimperfetta secondo {110} e {011}
Fratturada irregolare a concoide
Coloreda blu chiaro a verde
Lucentezzavitrea
Opacitàda trasparente a traslucida
Striscioda blu chiaro a verde
Diffusionerara
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La liroconite è un minerale, un arseniato basico e idrato di rame e alluminio

Il nome deriva dal greco λέιρος = pallido(?), giglio e κονὶα = polvere, per il colore della polvere.

Descritta per la prima volta da Friedrich Mohs (29 gennaio 1773 - 29 settembre 1839), mineralogista tedesco, nel 1820.

Abito cristallino[modifica | modifica wikitesto]

I cristalli sono sottili, spesso ottaedri piatti di forma lenticolare.

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

È di genesi secondaria, trovato nella zona di ossidazione dei depositi di rame in paragenesi con cuprite, malachite, olivenite, calcofillite, limonite, clinoclasio e cornwallite

Forma in cui si presenta in natura[modifica | modifica wikitesto]

Si presenta in cristalli e aggregati granulari

Caratteri fisico-chimici[modifica | modifica wikitesto]

Solubile negli acidi, fonde facilmente per dare un vetro grigio scuro. Va pulito con acqua distillata. Differisce dalla calcantite per l'insolubilità in acqua.

Località di ritrovamento[modifica | modifica wikitesto]

A Redruth e a Saint Day, in Cornovaglia; a Sayda, in Sassonia; ad Ullersreuth e Hirschberg, in Turingia; a N'kana, nello Zambia; ad Herrengrund, nella Repubblica Slovacca

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mineralogia - Cornelis Klein - Zanichelli (2004)
  • Le rocce e i loro costituenti - Morbidelli - Ed. Bardi (2005)
  • Minerali e Rocce - De Agostini Novara (1962)
  • Guida al riconoscimento dei minerali - Borelli e Cipriani - Mondadori (1987)
  • La grande enciclopedia dei minerali - Fabbri Editore (1986)

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Webmin, su webmineral.com.
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