La Marsigliese (film 1938)

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La Marsigliese
Titolo originaleLa Marseillaise
Lingua originalefrancese
Paese di produzioneFrancia
Anno1938
Durata135 minuti
Generestorico
RegiaJean Renoir
SoggettoJean Renoir
SceneggiaturaJean Renoir, Carl Koch, N. Martel-Dreyfus
FotografiaJean-Serge Bourgoin, Alain Douarinou, Jean-Marie Maillols, Jean-Paul Alphen
MontaggioMarthe Huguet, Marguerite Renoir
MusicheJoseph Kosma, Sauveplane
ScenografiaGeorges Wakhevitch, Léon Barsacq, Jean Périer
Costumirealizzati dalla casa di moda L. Granier, gli abiti di Maria Antonietta da Coco Chanel
Interpreti e personaggi

La Marsigliese (La Marseillaise) è un film del 1938 diretto da Jean Renoir.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La notizia della presa della Bastiglia si diffonde nel regno di Francia.

A Marsiglia un gruppo di cittadini entusiasti si arruola per combattere per la Rivoluzione. Si segue il battaglione dei 500 volontari partiti di casa il 2 luglio 1792. Essi marciano su Parigi, cantando di quello che diventerà l'inno nazionale francese. Arrivano nella capitale, dopo aver attraversato il paese da Sud a Nord, il 30 luglio, alla vigilia della pubblicazione del Proclama di Brunswick.

Il film si ferma poco dopo il 10 agosto, prima della battaglia di Valmy.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Prima del film: 2 febbraio 1938, Olympia, Parigi.

Riprese: estate e autunno del 1937, interni negli studi di Billancourt, esterni a Fontainebleau, in Alsazia, ad Antibes, in Alta Provenza, a Parigi nella piazza del Panthéon.

La Marsigliese è il secondo film di Jean Renoir dedicato al Fronte popolare dopo La vie est à nous. Il film fu finanziato in parte da una sottoscrizione pubblica della CGT (Confederazione generale del lavoro francese): ciascuno contribuiva con due franchi, il prezzo di un posto al cinema. I sottoscrittori in pratica si prenotavano per la proiezione del film.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

«Sul piano dello spettacolo La Marsigliese non ha nulla da invidiare ai più celebri film storici. La parte più epica imperniata sull'assalto alle Tuileries, possiede un empito che ricorda il Pudovkin de La fine di San Pietroburgo, ma il film di Renoir è anche più complesso, perché affronta incidenti narrativi molto vari, come era necessario per illustrare una situazione che andava maturando su piani e ambienti così diversi tra loro»

«Il film fu attaccato per ragioni spesso più politiche che artistiche e nonostante contenesse ottimi brani, non fu un film del tutto riuscito. Tra i brani migliori: la presentazione del fasto regale a Versailles, dove le guardie camminano sugli spessi tappeti delle lussuose anticamere; un Luigi XVI intelligente, persino sensibile, quando non fa il monarca; gli emigrati di Coblenza visti con una crudeltà quasi stronheimiana; il maquis in cui si rifugiano i marsigliesi; la riunione del circolo rivoluzionario a cui partecipa una tricoteuse patetica e semplice. La presa delle Tuileries, poi, è un pezzo di grande stile. Il difetto maggiore stava nella costruzione drammatica della vicenda»

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

«Niente eroe centrale, niente ruoli prestigiosi opposti a ruoli ingrati, ma una mezza dozzina di personaggi tutti interessanti, plausibili, nobili, umani, rappresentanti la corte, i marsigliesi, gli aristocratici, il popolo. Per equilibrare i marsigliesi, cioè il popolo che vediamo nobilitarsi e poeticizzarsi a contatto con l’ideale rivoluzionario, Renoir insiste sul lato prosaico e quotidiano di Luigi XVI, magnificamente interpretato da suo fratello Pierre Renoir»

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

«Come nei buoni film western si trova qui la costruzione dei film itineranti, le scene di giorno attive si alternano a quelle di notte più statiche perché adatte alle discussioni del bivacco, ideologiche o sentimentali. Che siano imperniate sul cibo, la rivoluzione, i piedi gonfi per la marcia o l’amore o l’uso delle armi, tutte le scene della marsigliese illustrano l’idea dell’unità francese»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Carlo Felice Venegoni, Renoir, La nuova Italia, Firenze 1975, pag.63.
  2. ^ Georges Sadoul, Storia del cinema mondiale dalle origini ai nostri giorni, Feltrinelli, Milano 1964, pag.375.
  3. ^ François Truffaut, I film della mia vita, Marsilio, Venezia 1978, pp.45-46.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Jean Renoir, La mia vita, i miei film, Marsilio, Venezia 1992. ISBN 88-317-5419-X
  • François Truffaut, I film della mia vita, Marsilio, Venezia 1978. ISBN 88-317-8164-2
  • Carlo Felice Venegoni, Renoir, La nuova Italia, Firenze 1975.

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