John Hervey, II barone Hervey

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John Hervey, II barone Hervey
John Hervey in un ritratto del 1737
Barone Hervey
In carica1733 –
1743
PredecessoreJohn Hervey, I conte di Bristol
EredeGeorge Hervey, II conte di Bristol
NascitaLondra, 13 ottobre 1696
MorteLondra, 5 agosto 1743 (46 anni)
PadreJohn Hervey, I conte di Bristol
MadreElizabeth Felton
ConsorteMary Lepell
FigliGeorge
Lepell
Augustus John
Mary
Frederick
William
Amelia
Caroline
John Hervey, II barone Hervey

Lord del sigillo privato
Durata mandato7 aprile 1740 –
14 luglio 1742
MonarcaGiorgio II
Capo del governoRobert Walpole
PredecessoreFrancis Godolphin, II Conte Godolphin
SuccessoreJohn Leveson-Gower, I conte di Gower

Dati generali
UniversitàClare College, Università di Cambridge

John Hervey, II barone Hervey (Londra, 13 ottobre 1696Londra, 5 agosto 1743) è stato un nobile, politico e scrittore inglese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

John Hervey era il primo figlio maschio nato dal secondo matrimonio tra John Hervey, I conte di Bristol e la seconda moglie Elizabeth. Hervey studiò alla Westminster School e poi al Clare College dell'Università di Cambridge, laureandosi nel 1715. L'anno successivo il padre lo mandò a Parigi e poi ad Hannover, per rendere i suoi omaggi alla corte di Giorgio I.[1] Frequente visitatore dei principi di Galles nel loro palazzo di Richmond, nel 1720 sposò Mary Lepell, dama di compagnia della principessa. Nel 1723, con la morte del fratellastro Carr, divenne erede legittimo del titolo di conte di Bristol (detenuto dal padre) e poté fregiarsi del titolo di Lord Hevery; tuttavia John non divenne mai conte, dato che morì otto anni prima del padre e fu quindi il primogenito George ad ereditare direttamente il titolo. Nel 1725 fu eletto membro del parlamento per Bury St Edmunds.

Inizialmente grande amico (e forse amante) di Federico, principe del Galles, Hervey si allontanò dal principe ereditario dopo una lite nel 1732, probabilmente causa della rivalità tra i due per gli affetti di Anne Vane.[2] Dal 1730 fu acceso sostenitore di Robert Walpole contro William Pulteney ed Hervey fu probabilmente l'autore di alcuni pamphlet politici che infiammarono la rivalità tra i due. La sua posizione a corte rimase solida fino ai primi anni 1740: fu viceciambellano e membro del consiglio privato, nel 1733 fu nominato Barone Hervey per writ of acceleration e nel 1940 divenne Lord custode del sigillo privato.[3]

Dopo la caduta di Walpole anche l'attività di Hervey fu interrotta e nel luglio 1742 perse il ruolo di custode del sigillo privato. Gli ultimi anni furono segnati da gravi episodi di epilessia, che lo indebolirono e lo costrinsero a una dieta molto rigida, tutti elementi che i suoi rivali usavano per schernirlo.

Morì l'anno successivo all'età di 46 anni.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Il 21 aprile 1720 Hervey sposò Mary Lepell, da cui ebbe otto figli:

  • George William Hervey, II conte di Bristol (1721–1775), non sposato;
  • Lepell Hervey (15 aprile 1723 – 11 maggio 1780), moglie di Constantine John Phipps, I barone Mulgrave dal 1743;
  • Augustus John Hervey,III conte di Bristol (1724–1779), morto senza eredi;
  • Mary Hervey (1725–1815), moglie di George FitzGerald dal 1746;
  • Frederick Augustus Hervey, IV conte di Bristol (1730–1803), marito di Elizabeth Davers dal 1752;
  • William Hervey (13 maggio 1732 – 1815), non sposato;
  • Amelia Caroline Nassau Hervey (1734–1814), non sposata;
  • Caroline Hervey (1736–1819), non sposata.

Hervey era bisessuale ed ebbe amanti di entrambi i generi.[4] Ebbe una relazione con Anne Vane e, probabilmente, una con Mary Wortley Montagu e Carolina Elisabetta di Hannover. Successivamente ebbe uno strettissimo rapporto, forse romantico, con Stephen Fox-Strangways, I conte di Ilchester, con cui visse per lunghi periodi durante gli anni 1730.[5] Scrisse appassionate lettere d'amore a Francesco Algarotti e diversi storici ipotizzano che sia stato amante anche di Federico, principe del Galles.[6] La sua ambivalenza in materia sessuale fu spesso oggetto di commenti da parte dei suoi oppositori, tra cui William Pulteney e Alexander Pope.[7]

Attività letteraria[modifica | modifica wikitesto]

Il nome di Hervey è legato soprattutto al suo libro di memorie sul primo decennio del regno di Giorgio II. Il testo, pubblicato postumo con il titolo Memoirs of the Reign of George the Second, è un resoconto dettagliato e poco lusinghiero della vita e del rapporto tra Giorgio II e il principe di Galles, ritenuto da Augustus Hervey, III conte di Bristol, troppo scandaloso per essere pubblicato prima della morte di Giorgio III.[8][9] L'opera fu pubblicata per la prima volta solo nel 1848 e per allora era già stata rimaneggiata in diversi punti; tuttavia, il libro di Hervey corrobora degli elementi delle memorie di Horace Walpole precedentemente ritenuti dubbi e che quindi sono stati accettati dagli storici come veritieri.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) James T. Boulton e T. O. McLoughlin, News from Abroad: Letters Written by British Travellers on the Grand Tour, 1728-71, Liverpool University Press, 12 dicembre 2012, ISBN 978-1-84631-791-0. URL consultato il 25 maggio 2022.
  2. ^ (EN) C. Ludington, The Politics of Wine in Britain: A New Cultural History, Springer, 12 gennaio 2016, ISBN 978-0-230-30622-6. URL consultato il 25 maggio 2022.
  3. ^ (EN) Nick Harding, Hanover and the British Empire, 1700-1837, Boydell & Brewer, 2007, ISBN 978-1-84383-300-0. URL consultato il 25 maggio 2022.
  4. ^ (EN) Penelope J. Corfield, The Georgians: The Deeds and Misdeeds of 18th-Century Britain, Yale University Press, 8 febbraio 2022, ISBN 978-0-300-26506-4. URL consultato il 25 maggio 2022.
  5. ^ (EN) Norman Milne, Libertines and Harlots, Paragon Publishing, 25 agosto 2014, ISBN 978-1-78222-315-3. URL consultato il 25 maggio 2022.
  6. ^ (EN) Nicholas Gayle, Byron and the Best of Poets, Cambridge Scholars Publishing, 17 agosto 2016, p. 22, ISBN 978-1-4438-9827-0. URL consultato il 25 maggio 2022.
  7. ^ (EN) Robert Aldrich e Garry Wotherspoon, Who's Who in Gay and Lesbian History: From Antiquity to the Mid-Twentieth Century, Routledge, 7 ottobre 2020, ISBN 978-1-000-15888-5. URL consultato il 25 maggio 2022.
  8. ^ (EN) Horace Walpole, Memoirs of the Reign of King George II, Colburn, 1846. URL consultato il 25 maggio 2022.
  9. ^ (EN) Horace Walpole, Memoirs of the Reign of King George the Second, H. Colburn, 1847. URL consultato il 25 maggio 2022.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Lord del sigillo privato Successore
Francis Godolphin, II conte Godolphin 7 aprile 1740 - 13 luglio 1742 John Leveson-Gower, I conte di Gower
Controllo di autoritàVIAF (EN62459474 · ISNI (EN0000 0001 0908 1976 · SBN LIAV017304 · CERL cnp01400152 · LCCN (ENn50038199 · GND (DE123617707 · BNF (FRcb15975278j (data) · J9U (ENHE987007272694405171