Iris van Herpen

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Iris van Herpen durante la sfilata di alta moda primavera-estate del 2012.

Iris van Herpen (Wamel, 5 giugno 1984) è una stilista olandese, creatrice dell'omonimo marchio.[1]

Dopo aver creato la propria casa di moda nel 2007, a partire dal 2011 fa sfilare le sue nuove collezioni alla settimana della moda di Parigi. È membro ospite della Parisian Chambre Syndicale de la Haute Couture, un importante organo della Federazione Francese della Moda. Spesso le sue creazioni sono state oggetto di esposizione nei più importanti musei del mondo, come il Metropolitan Museum of Art e il Cooper-Hewitt Museum di New York, il Victoria and Albert Museum di Londra e il Palais de Tokyo di Parigi. Molti dei suoi lavori sono stati inoltre classificati come "fantasy couture", un settore dell'alta moda che si concentra più sull'aspetto fantastico dei capi che sulla loro praticità.[2]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Björk in un abito di Iris van Herpen al Cirque en Chantier di Parigi durante il Biophilia Tour, 27 febbraio 2013.

Iris van Herpen si interessa fin da giovane alla moda, all'arte e anche alla danza, passione profusa dalla madre, insegnante di ballo.[3] L'interesse per la creazione dei vestiti prevale tuttavia grazie a un corso di Arte e Design dell'Università delle Arti "ArtEZ" di Arnhem frequentato durante gli anni del liceo. Dopo il liceo si iscrive nella stessa Università e nel 2006 si laurea in Design della Moda. Durante questo periodo lavora per stilisti del calibro di Alexander McQueen e Claudy Jongstra.[4]

Tornata nel suo paese natale, Iris van Herpen crea il proprio marchio di moda femminile e realizza le proprie collezioni utilizzando materiali e tecniche d'avanguardia, come la stampa 3D.[3][5] L'opera della van Herpen viene da subito accolta con interesse e molti artisti chiedono la sua collaborazione.

Nel giugno 2020, insieme ad architetti, chef, premi Nobel per l'economia e leader di organizzazioni internazionali, ha firmato l'appello per un'economia viola («Per un rinascimento culturale dell'economia») pubblicato sul Corriere della Sera[6], El País[7] e Le Monde.[8]

Collaborazioni[modifica | modifica wikitesto]

Iris van Herpen ha collaborato spesso con artisti differenti durante l'elaborazione delle sue collezioni, come la coreografa Nanine Linning, l'artista visivo Bart Hess, gli architetti Daniel Widrig, Benthem Crouwel Architekten e Julia Koerner, i designer per cappelli Stephen Jones e Irene Bussemaker, il marchio di scarpe United Nude, la designer di gioielli Heaven Tanudiredja e il regista Joost Vandebrug.[9][10]

La cantautrice islandese Björk ha indossato molti abiti dalle collezioni di Iris van Herpen. In particolare un abito dalla collezione "Radiation Invasion" viene indossato per la copertina dell'album Biophilia (2011) e per il videoclip del singolo Moon, mentre per il Biophilia Tour (2011-2013) vengono presentati diversi vestiti creati dalla stilista.[3] Iris van Herpen disegna sempre per Björk l'abito indossato durante il videoclip del singolo Utopia (2018) e nel 2019 prende parte al team creativo del residency show Cornucopia.[11][12]

Altre cantanti come Lady Gaga e Beyoncé o icone della moda come Daphne Guinness hanno indossato diverse creazioni di Iris van Herpen.[13][14]

Iris van Herpen ha collaborato anche col brand Huawei per la realizzazione del design dello smartphone P50 Pocket

Stile[modifica | modifica wikitesto]

Un abito di Iris van Herpen stampato in 3D, 2011.

Le creazioni di Iris van Herpen esprimono sempre interesse per altre forme d'arte e una curiosità oltre il mondo della moda. Le sue collaborazioni durante il processo di creazione sono esemplari per questo motivo, così come la sua sperimentazione di nuovi materiali e di tecniche e tecnologie moderne. Nonostante la designer sia interessata più che altro al movimento del corpo, la parola "sculturea" è quella più utilizzata per descrivere la sua opera, proprio grazie alle caratteristiche precedentemente elencate.[15][16][17]

Le creazioni di Iris van Herpen combinano il lavoro manuale con l'uso di tecnologie innovative. La decisione di esplorare le possibilità della stampa 3D ha permesso alla stilista di essere la prima ad utilizzare questa tecnologia nel mondo della moda e di creare capi spettacolari, con forme totalmente nuove, irraggiungibili in un modo tradizionale. L'uso della stampa 3D rafforza la natura futuristica e scultorea del suo stile.[18][19]

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • 2011 – Il settimanale statunitense Time classifica gli abiti di Iris van Herpen stampati in 3D fra le cinquanta migliori invenzioni dell'anno;[20]
  • 2014 – Premio ANDAM[21] Grand Prix;[22]
  • 2016STARTS Prize[23] insignito dalla Commissione Europea;[24]
  • 2017 – Premio nazionale olandese per le arti Johannes Vermeer.[25]

Collezioni[modifica | modifica wikitesto]

Micro (gennaio 2012)[modifica | modifica wikitesto]

La collezione Micro del gennaio 2012 è ispirata alle fotografie di Steve Gschmeissner scattate dal suo microscopio elettronico.

Wilderness Embodied (luglio 2013)[modifica | modifica wikitesto]

La collezione Wilderness Embodied (letteralmente "Deserto Incarnato") è ispirata alla natura selvaggia rappresentata dall'artista visivo David Altmejd ed è stata realizzata in collaborazione con Jolan van der Wiel, il cui lavoro si incentra sul tema del magnetismo. In occasione della sfilata all'interno della settimana della moda di Parigi nel luglio 2013, i modelli hanno indossato delle scarpe stampate in 3D con la collaborazione della United Nude.[26]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rebecca Mead, Iris van Herpen's Hi Tech Couture, su New Yorker, 25 settembre 2017. URL consultato il 25 gennaio 2019.
  2. ^ BETWEEN THE LINES | IRIS VAN HERPEN'S FANTASY COUTURE, su Annekadotes. URL consultato il 25 gennaio 2019.
  3. ^ a b c Gabrielle de Montmorin, Iris van Herpen: L'ovni de la mode, in Capital n. 8, dicembre 2015 – febbraio 2016.
  4. ^ Sophie Rosemont, Coup de Chapeau, su Vanity Fair, 8 ottobre 2013. URL consultato il 25 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2019).
  5. ^ Carine Bizet, Iris van Herpen, in Le Monde, 26 agosto 2013. URL consultato il 25 gennaio 2019.
  6. ^ Per un rinascimento culturale dell'economia, su corriere.it, Corriere della Sera, 7 giugno 2020. URL consultato il 26 agosto 2020.
  7. ^ (ES) “Por un renacimiento cultural de la economía”: el manifiesto de una veintena de intelectuales para una nueva época, su elpais.com, El País, 7 giugno 2020. URL consultato il 26 agosto 2020.
  8. ^ (FR) En dépit de son importance croissante, le culturel n’a pas suffisamment été pensé comme un écosystème, su lemonde.fr, Le Monde, 7 giugno 2020. URL consultato il 26 agosto 2020.
  9. ^ Collaboration Iris van Herpen and United Nude, su unitednude.com.
  10. ^ Iris van Herpen is one of the 500 People Shaping the Global Fashion Industry in 2018, su The Business of Fashion. URL consultato il 25 gennaio 2019.
  11. ^ Filmato audio Björk, björk: utopia, su YouTube, 8 dicembre 2017. URL consultato il 26 gennaio 2019.
  12. ^ Björk’s Cornucopia, su The Shed. URL consultato il 25 gennaio 2019.
  13. ^ Alice Gregory, Iris van Herpen's Intelligent Design, in The New York Times, 8 aprile 2015. URL consultato il 25 gennaio 2019.
  14. ^ Couture et impression 3D à la Fashion Week avec Iris Van Herpen, su Le Huffington Post, 5 marzo 2014. URL consultato il 25 gennaio 2019.
  15. ^ Iris van Herpen :, in Le Monde, 26 agosto 2013. URL consultato il 25 gennaio 2019.
  16. ^ Florence Bost e Guillermo Crosetto, Textiles, innovations et matières actives, collana Editions Eyrolles, 2014, pp. 60, 74, 75, 167-169, 238.
  17. ^ Iris van Herpen, l'ovni high-tech, in Le Monde, 22 gennaio 2013. URL consultato il 25 gennaio 2019.
  18. ^ La mode en 3D, in Le Monde, 19 marzo 2014. URL consultato il 25 gennaio 2019.
  19. ^ Sarah, diplômée des Arts déco : « Je passe mon temps devant un ordinateur », in Le Monde, 4 dicembre 2015. URL consultato il 25 gennaio 2019.
  20. ^ TIME Magazine names Iris van Herpen's 3D printed dress one of the 50 Best Inventions of the 2011, su 3D Printing Blog | i.materialise, 9 marzo 2012. URL consultato il 25 gennaio 2019.
  21. ^ Acronimo per "Associazione Nazionale per lo Sviluppo delle Arti e della Moda"
  22. ^ Le grand prix de l'Andam a Iris van Herpen pour ses creaations sculpturales, su Culturebox. URL consultato il 25 gennaio 2019.
  23. ^ Lo STARTS Prize è un premio per i progetti che dimostrano la riuscita integrazione tra scienza, tecnologia e arte contribuendo all'innovazione sociale ed economica.
  24. ^ Magnetic Motion, su STARTS PRIZE. URL consultato il 25 gennaio 2019.
  25. ^ Boekman Stichting, Johannes Vermeer Prijs 2018 | Staatsprijs voor de kunsten [collegamento interrotto], su http://www.johannesvermeerprijs.nl/, 2019. URL consultato il 25 gennaio 2019.
  26. ^ Designer Daily, 3 juli 2013

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