Hoffmannanthus abbotianus

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Hoffmannanthus abbotianus
Immagine di Hoffmannanthus abbotianus mancante
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Vernonioideae
Tribù Vernonieae
Sottotribù Erlangeinae
Genere Hoffmannanthus
H.Rob., S.C.Keeley & Skvarla, 2014
Specie H. abbotianus
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Nomenclatura binomiale
Hoffmannanthus abbotianus
(O.Hoffm.) H.Rob., S.C.Keeley & Skvarla, 2014

Hoffmannanthus abbotianus (O.Hoffm.) H.Rob., S.C.Keeley & Skvarla, 2014 è una pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae. Hoffmannanthus abbotianus è anche l'unica specie del genere Hoffmannanthus H.Rob., S.C.Keeley & Skvarla, 2014.[1][2][3]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere (Hoffmannanthus) è stato dato in ricordo del botanico Karl August Otto Hoffmann (1853-1909) il primo ad aver pubblicato la specie di questa voce.[4]

Il nome scientifico della specie è stato definito per la prima volta dai botanici Karl August Otto Hoffmann (1853-1909), Harold Ernest Robinson (1932-2020), Sterling C. Keeley (1948-) e John Jerome Skvarla (1935-2014) nella pubblicazione " PhytoKeys" ( PhytoKeys 39: 58) del 2014.[5] Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dai botanici Harold Ernest Robinson (1932-2020), Sterling C. Keeley (1948-) e John Jerome Skvarla (1935-2014) nella pubblicazione " PhytoKeys" ( PhytoKeys 39: 57) del 2014 .[6]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Hoffmannanthus abbotianus è un arbusto rampicante con fusti snelli (altezza massima 4 metri). Spesso sulla superficie di queste piante sono presenti peli a “L” con lunghi gambi multicellulari e, all'aspetto, si presentano densamente tomentosi di colore bruno pallido.[2][4][7][8][9]

Le foglie sono disposte in modo alterno con piccioli sottili e subtomentosi. La lamina in genere è intera a forma ovata; la base varia da largamente ottusa a brevemente acuta (la lamina si restringe bruscamente nel picciolo); l'apice varia da poco a gradualmente acuminato. La consistenza può essere membranacea. Le venature normalmente sono pennate (sono presenti venature secondarie e reticolate). I margini sono continui o denticolati. La superficie può essere pubescente o punteggiata da ghiandole. Lunghezza dei piccioli: 7 – 15 mm. Dimensioni delle foglie: larghezza 1,5 – 5 cm; lunghezza 5 – 10 cm.

L'infiorescenza è formata da numerosi capolini discoidi, omogami e peduncolati spesso in formazioni largamente corimbose o panicolate. Alcune piccole brattee sottendono la base delle infiorescenze. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro a forma campanulata composto da diverse squame (o brattee) disposte su 2 - 3 serie embricate che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori di tipo tubuloso. Le brattee dell'involucro, persistenti con forme oblungo-lanceolate e apici acuti, a volte sono divise in esterne e interne. Il ricettacolo, scarsamente convesso, normalmente è sprovvisto di pagliette (ricettacolo nudo). Lunghezza dei peduncoli: 2 – 30 mm.

I fiori (circa 15) sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[10]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: la corolla, strettamente imbutiforme (il tubo basale è lungo, mente la gola è corta), termina con 5 lobi a forma strettamente oblungo-lanceolata. La superficie può essere pubescente oppure cosparsa di ghiandole punteggiate; in altri casi i lobi possono essere sericei o spinosi. Il colore varia da viola a porpora.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[11] Le antere hanno delle appendici triangolari; in genere sono prive di ghiandole. Il polline è del tipo triporato (con le fessure di germinazione costituite da tre pori)[12]; con polline triporato la parte più esterna dell'esina è sollevata a forma di creste e depressioni ("lophato" o sub"lophato").
  • Gineceo: lo stilo è filiforme con base con larghi nodi o protuberanze. Gli stigmi dello stilo sono due lunghi e divergenti; sono sottili, pelosi e con apice arrotondato. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Gli stigmi hanno la superficie stigmatica interna (vicino alla base).[13]

I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni hanno 5 coste. Sulla superficie degli acheni sono presenti dei tricomi oppure dei tubercoli; all'interno si può trovare del tessuto di tipo idioblasto e piccoli rafidi di tipo subquadrato o tondeggiante; non è presente il tessuto fitomelanina. Il pappo, a due serie, è formato internamente da setole capillari, mentre esternamente sono presenti delle squame corte e strette.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie di questa voce si trova principalmente in Africa centrale.[2]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][17][18]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Le specie di questo gruppo appartengono alla sottotribù Erlangeinae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[19] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. I generi di Erlangeinae appartengono al subclade relativo all'Africa tropicale e meridionale (l'altro subclade africano comprende anche specie delle Hawaii) frammisti ai generi di altre sottotribù; si tratta quindi di un clade non ancora ben risolto filogeneticamente.[18]

La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[17]

  • le specie della sottotribù sono principalmente di origine Africana;
  • nella pubescenza sono presenti peli da asimmetrici a simmetrici a forma di "T";
  • alcune specie hanno delle foglie pennate divise in segmenti;
  • le infiorescenze in genere non sono sottese alla base da brattee fogliacee;
  • il polline varia da triporato a tricolporato;
  • gli acheni possono avere da 4 a 12 coste;
  • il pappo è cupoliforme.

In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù di questo genere, era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[18]

I caratteri distintivi per le specie di questo genere sono:[17]

  • i peli dei fusti sono provvisti all'apice di cellule asimmetriche;
  • le lame delle foglie, alla base, si assottigliano nel picciolo;
  • i lobi della corolla sono oblungo-lanceolati e leggermente ricurvi.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 20.[4]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]

  • Vernonia abbotiana O.Hoffm.
  • Vernonia brachycalyx O.Hoffm.
  • Vernonia hoffmanniana S.Moore
  • Vernonia jodopappa Chiov.
  • Vernonia jodopapposa Chiov. ex Lanza
  • Vernonia meiocalyx S.Moore

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c d World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  3. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  4. ^ a b c Robinson et al. 2014.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  6. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  7. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  8. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  9. ^ Judd 2007, pag.517.
  10. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  11. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  12. ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  13. ^ Judd 2007, pag. 523.
  14. ^ Judd 2007, pag. 520.
  15. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  16. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  17. ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 165.
  18. ^ a b c Funk & Susanna 2009, pag. 450.
  19. ^ Susanna et al. 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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