Hieracium juranum

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Sparviere di Mougeot
Hieracium juranum
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Cichorieae
Sottotribù Hieraciinae
Genere Hieracium
Sottogenere Hieracium sect. Oleosa
(Arv.-Touv.) J.-M. Tison
Specie H. juranum
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Cichorieae
Sottotribù Hieraciinae
Genere Hieracium
Sottogenere Hieracium sect. Oleosa
Specie H. juranum
Nomenclatura binomiale
Hieracium juranum
Rapin, 1842

Lo sparviere di Mougeot (nome scientifico Hieracium juranum Rapin, 1842 ) è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae. Hieracium juranum è anche l'unica "specie principale" italiana appartenente alla sezione Hieracium sect. Oleosa (Arv.-Touv.) J.-M. Tison.[1][2][3]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere deriva dalla parola greca hierax o hierakion (= sparviere, falco). Il nome del genere è stato dato inizialmente dal botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (1656 - 1708) rifacendosi probabilmente ad alcuni scritti del naturalista romano Gaio Plinio Secondo (23 - 79) nei quali, secondo la tradizione, i rapaci si servivano di questa pianta per irrobustire la loro vista.[4][5] L'epiteto specifico (juranum ) deriva dal nome del massiccio del Giura (una catena montuosa tra la Francia e la Svizzera). Il nome comune della specie è stato dato in onore di J.B. Mougeot (1776 - 1858), alsaziano, botanico e medico.[3]

Il nome scientifico della specie è stato definito dal botanico Daniel Rapin (1799-1882) nella pubblicazione " Le Guide du Botaniste dans le Canton de Vaud, comprenant la description de toutes les Plantes Vasculaires qui croissent spontanément dans ce Canton, et l'indication de celles qui y sont généralement cultivées pour les usages domestiques" ( Guide Bot. Vaud 212 (-213) ) del 1842.[6] Il nome scientifico della sezione è stato definito dai botanici Jean Maurice Casimir Arvet-Touvet (1841-1913) e J.-M. Tison.[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le foglie

Habitus. La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Tutte le specie del gruppo sono provviste di latice. Le specie di questo gruppo sono piante di tipo fillopode (raramente sono hypofillopode); inoltre i peli ghiandolari e quelli stellati sono poco presenti.[7][8][9][10][11][3][12]

Fusto. I fusti, in genere eretti, robusti e ascendenti, sono di solito solitari e mediamente ramificati o afilli. Il colore è verde e verde-rossastro. L'acladio è di 2 – 8 cm. Le radici in genere sono di tipo fittonante. Altezza media della pianta: 30 – 50 cm (massimo 70 cm).

Foglie. Sono presenti sia foglie delle rosette basali (3 - 4) che cauline (2 - 4) con disposizione alterna. Le lamine delle foglie basali sono intere o dentate con forme da obovate fino a ellittica o ellittico-lanceolate; la consistenza è molle con i margini colorati di verde glauco; alla base sono attenuate e più o meno brevemente picciolate (picciolo alato). Le foglie cauline in genere sono poco numerose progressivamente decrescenti con lamine più lanceolate e con piccioli subalati.

Infiorescenza. La sinflorescenza è del tipo forcato o lassamente panicolato, monocefala con 2 - 3 rami arcuato ascendenti con 1 - 2 capolini terminali. I capolini, peduncolati (i peduncoli sono sottili o ingrossati e sottesi da 1 - 4 brattee fogliacee), solamente di tipo ligulifloro, sono formati da un involucro composto da diverse brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori ligulati. L'involucro ha una forma emisferica ed è formato da diverse serie di brattee. Le brattee sono colorate di verde scuro, con forme strettamente ovato-lanceolate. Il ricettacolo, alla base dei fiori, è nudo (senza pagliette) e alveolato (i margini degli alveoli sono cigliati). Dimensione dell'involucro: 11 – 13 mm

Fiori. I fiori, tutti ligulati, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono ermafroditi, fertili e zigomorfi.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[13]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: le corolle sono formate da un tubo e da una ligula terminante con 5 denti; il colore è giallo. I dentelli apicali sono cigliati. Dimensioni delle ligule: larghezza 2 mm; lunghezza 15 – 20 mm.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[14] Le antere alla base sono acute. Il polline è tricolporato.[15]
  • Gineceo: lo stilo giallo (con tendenza al nerastro) è filiforme e peloso sul lato inferiore; gli stigmi dello stilo sono due divergenti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. La superficie stigmatica è interna.[16]
  • Antesi: da luglio ad agosto (fioritura tardo-primaverile, fino a estiva).

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni hanno una forma da oblunga a obovoide-obconica con apice troncato e privi di becco (non sono compressi); in alcuni casi gli acheni sono provvisti di coste longitudinali. Il colore è castano scuro. Il pappo si compone di peli semplici grigiastri, scabri o barbati (non piumosi). Raramente il pappo è assente. Dimensione degli acheni: 3 – 4 mm.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Ovest Europeo (Subatlantico).

Distribuzione: in Italia questa specie si trova molto raramente nelle Alpi Cozie.

Habitat: l'habitat preferito per queste piante sono le rupi e i pendii sassosi.

Distribuzione altitudinale: sui rilievi alpini, in Italia, queste piante si possono trovare fino a 800 m s.l.m..

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[17], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[18] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[19]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][10][11]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Hieraciinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Hieraciinae fa parte del "quinto" clade della tribù; in questo clade è posizionata alla base ed è "sorella" al resto del gruppo comprendente, tra le altre, le sottotribù Microseridinae e Cichoriinae. Il genere Hieracium (insieme al genere Pilosella) costituisce il nucleo principale della sottotribù Hieraciinae e formano (insieme ad altri generi minori) un "gruppo fratello" posizionato nel "core" delle Hieraciinae.[11][20]

Il genere Hieracium è un genere estremamente polimorfo con maggioranza di specie apomittiche. Di questo genere sono descritte circa 1000 specie sessuali e oltre 3000 specie apomittiche[10][21], delle quali circa 250 e più sono presenti nella flora spontanea italiana. Alcuni taxon collegati alle varie specie del genere sono sottospecie, altri sono considerati aggregati (o inclusi), e altri ancora sono considerati "intermediari" (o impropriamente ibridi in quanto queste specie essendo apomittiche non si incrociano e quindi non danno prole feconda) con altre specie. A causa di ciò si pongono dei problemi di sistematica quasi insolubili e per avere uno sguardo d'insieme su questa grande variabilità può essere necessario assumere un diverso concetto di specie. Qui in particolare viene seguita la suddivisione del materiale botanico in sezioni così come sono elencate nell'ultima versione della "Flora d'Italia".[3]

La specie di questa voce è descritta all'interno della sezione Hieracium sect. Oleosa i cui caratteri principali sono:[3]

  • le specie di questo gruppo sono piante di tipo fillopode (raramente sono hypofillopode);
  • i peli ghiandolari e quelli stellati sono poco presenti;
  • le foglie basali sono attenuate e più o meno brevemente picciolate;
  • le foglie cauline in genere sono poco numerose con piccioli alati;
  • i margini degli alveoli del ricettacolo sono cigliati;
  • la fioritura è tardo-primaverile (fino a estiva).

L'indumentum è uno degli elementi più importanti per distinguere le varie specie. H. juranum è caratterizzato dalla seguente pubescenza:[3]

Tipo peli Caule Foglie Peduncoli dei capolini Brattee involucrali
Peli semplici: lunghi 3 – 5 mm, molli e bianchi Da sparsi a densi Sparsi sulle pagine; densi sui margini e nervature Solitari o assenti Densi
Peli ghiandolari Dal basso: assenti o solitari fino a densi in alto Assenti Da sparsi a densi Densi, lunghi 0,8 –1 mm
Peli stellati Assenti (in basso) e sparsi (in alto) Assenti Densi Da sparsi a densi sul margine, solitari e sparsi sul dorso

Il numero cromosomico di H. juranum è: 2n = 27 e 36.[3]

Sottospecie[modifica | modifica wikitesto]

Per questa specie sono riconosciute le seguenti sottospecie:[2][12][22]

  • Hieracium juranum subsp. angliciforme (Zahn) Greuter, 2010 - Distribuzione: Spagna
  • Hieracium juranum subsp. bornandinum (Palez. & Zahn) Greuter, 2008 - Distribuzione: Francia
  • Hieracium juranum subsp. conocerinthe (Arv.-Touv. & Gaut.) Greuter, 2007 - Distribuzione: Spagna
  • Hieracium juranum subsp. doronicoides (Arv.-Touv.) Greuter, 2007 - Distribuzione: Francia e Spagna
  • Hieracium juranum subsp. globulariiforme (Arv.-Touv. & Gaut.) Greuter, 2008 - Distribuzione: Francia
  • Hieracium juranum subsp. hedypnoides (Zahn) Greuter, 2008 - Distribuzione: Spagna
  • Hieracium juranum subsp. issleri (Touton & Zahn) Greuter, 2008 - Distribuzione: Francia
  • Hieracium juranum subsp. juranum - Distribuzione: Italia, Francia, Spagna e Svizzera
  • Hieracium juranum subsp. lividulum (Arv.-Touv. & Gaut.) Greuter, 2008 - Distribuzione: Francia e Spagna
  • Hieracium juranum subsp. lustratum (Arv.-Touv. & Guilhot) Greuter, 2008 - Distribuzione: Francia
  • Hieracium juranum subsp. oleicoloriforme (Zahn) Greuter, 2008 - Distribuzione: Francia e Spagna
  • Hieracium juranum subsp. penaeum (Arv.-Touv.) Greuter, 2008 - Distribuzione: Spagna
  • Hieracium juranum subsp. praerosum (Arv.-Touv.) Greuter, 2008 - Distribuzione: Francia
  • Hieracium juranum subsp. pullatum (Arv.-Touv.) Greuter, 2007 - Distribuzione: Francia
  • Hieracium juranum subsp. stelliceps (Zahn) Greuter, 2007 - Distribuzione: Spagna
  • Hieracium juranum subsp. trichodoronicum (Arv.-Touv. & Gaut.) Greuter, 2008 - Distribuzione: Francia e Spagna
  • Hieracium juranum subsp. valerianifolium (Arv.-Touv. & Gaut.) Greuter , 2010 - Distribuzione: Francia

Specie simili[modifica | modifica wikitesto]

Due specie abbastanza simili a quella di questa voce sono: Hieracium cerinthoides e Hieracium murorum. Infatti per alcuni Autori H. juranum ha dei caratteri intermedi tra queste due specie.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 10 aprile 2022.
  3. ^ a b c d e f g h i Pignatti 2018, Vol. 3 - pag. 1164.
  4. ^ Motta 1960, Vol. 2 - pag. 454.
  5. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 16-agosto-2013.
  6. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 10 aprile 2022.
  7. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  8. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  9. ^ Judd 2007, pag.517.
  10. ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, pag.194.
  11. ^ a b c Funk & Susanna 2009, pag. 352.
  12. ^ a b Cichorieae Portal, su cichorieae.e-taxonomy.net. URL consultato il 18 dicembre 2021.
  13. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  14. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  15. ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  16. ^ Judd 2007, pag.523.
  17. ^ Judd 2007, pag. 520.
  18. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  19. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  20. ^ Fehrer et al. 2021.
  21. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato l'11 aprile 2022.
  22. ^ Pignatti 2018, Vol.4 - pag. 214.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]