Giuseppe Chiarini

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Giuseppe Chiarini

Giuseppe Chiarini (Arezzo, 17 agosto 1833Roma, 4 agosto 1908) è stato un letterato e critico letterario italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Chiarini fondò a Firenze nel 1856, insieme agli amici Carducci, Ottaviano Targioni Tozzetti e Giuseppe Torquato Gargani, il cenacolo degli Amici pedanti, un sodalizio letterario che aveva elaborato un programma di opposizione alle teorie romantiche per rivendicare la tradizione classica e che rimase attivo fino al 1859, anno in cui, su iniziativa del Chiarini, pubblicò sei numeri della rivista Poliziano, che si occupò precipuamente di letteratura.

Si recò in seguito a Torino, dove collaborò con la Rivista Italiana[1] - fondata da Terenzio Mamiani nel 1860 - fino a divenirne direttore. Con lo spostamento della capitale tornò a Firenze nel 1865, mentre l'anno successivo mutò nome al suo giornale, che divenne l'Ateneo Italiano, in cui confluivano anche il Borghini e La Civiltà Italiana, e cessò col finire dell'anno le pubblicazioni. Per la Rivista e l'Ateneo scrissero, con saggi di erudizione di varia natura, personalità eminenti quali Carducci stesso, Emilio Teza, Alessandro d'Ancona e Domenico Comparetti.[2]

Nel 1879 perse un figlio di nome Dante, in una tragica comune sorte con l'amico Carducci, che in Pianto antico aveva cantato la morte del figlio omonimo (avvenuta nel 1870).[3]

Si trasferì a Roma nel novembre 1884, dove rifiutò la proposta di Angelo Sommaruga di assumere le redini della Domenica letteraria, appena abbandonata da Ferdinando Martini. Accettò invece di dirigere la Domenica del Fracassa, rivista uscita tra il 28 dicembre 1884 e il 14 febbraio 1886.[4]

Quando Adriano Lemmi fondò a Roma la massonica «Loggia di Propaganda», che voleva riunire al suo interno le personalità più eminenti dell'epoca, Chiarini vi aderì [5], al pari di Crispi, Zanardelli e Carducci.

Fu il primo biografo di Carducci. Scrisse anche la Vita di Giacomo Leopardi (1905) e la Vita di Ugo Foscolo (1910).

Intuì nel giovane D'Annunzio, autore del Primo Vere, un nuovo poeta italiano, così come d'altra parte stigmatizzò l' Intermezzo di rime bollando l'opera di inverecondia, con una tale franchezza «da parere, e non fu mai, antipatia personale».[6] La polemica che si trascinò dietro questo ultimo giudizio venne raccolta in un volumetto che coinvolse anche Luigi Lodi, Enrico Nencioni e Enrico Panzacchi.[7]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Della filosofia leopardiana, Livorno, Vigo, 1870.
  • La nuova metrica della poesia italiana, in «Nuova Antologia», 1º aprile 1878.
  • I critici italiani e la metrica delle «Odi barbare», Bologna, Zanichelli, 1878.
  • Studi shakespeariani, Livorno, Giusti, 1979.
  • Ombre e figure. Saggi critici, Roma, Sommaruga, 1883.
  • Donne e poeti. Appunti critici, Roma, Verderi e C., 1885.
  • La poesia non muore, in «Nuova Antologia», volume quindicesimo, 16 giugno 1888.
  • Gli amori di Ugo Foscolo nelle sue lettere. Ricerche e studi, Bologna, Zanichelli, 1892.
  • Le fonti del "Mercante di Venezia", Roma, 1892.
  • Nel terzo centenario della morte di Torquato Tasso, Roma, Tipografia Elzeviriana, 1895.
  • Studi e ritratti letterari, Livorno, Giusti, 1900.
  • Giosuè Carducci. Impressioni e ricordi, Bologna, Zanichelli, 1901.
  • Memorie della vita di G. Carducci raccolte da un amico, Firenze, Barbera, 1903.
  • Vita di Giacomo Leopardi, Firenze, G. Barbera, 1905.
  • La vita di Ugo Foscolo, Firenze, Barbera, 1910.

A questa selezione di saggi sono da aggiungere almeno:

  • le numerose edizioni critiche a cura di Giuseppe Chiarini, con relative prefazioni e commenti;
  • le Poesie, raccolte in una edizione completa, Bologna, Zanichelli, 1902;
  • il carteggio, che comprende la corrispondenza epistolare con Giosuè Carducci, Gabriele D'Annunzio e Giovanni Pascoli.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Si intitolò originariamente Effemeride della pubblica istruzione. Uscì sempre, anche col nome mutato, in fascicoli settimanali di 16 pagine.
  2. ^ G.Chiarini, Memorie della vita di Giosuè Carducci (1835-1907) raccolte da un amico, Firenze, Barbera, 1920, p.160
  3. ^ Se si considera come anche il fratello di Carducci, Valfredo, perse un bambino con quel nome, si può ben capire perché Giosuè esclamasse, in una missiva dello stesso 1879 a Chiarini, «Ahi, Dante, infausto nome per noi»; cfr.P.Bianconi, Carducci, Firenze, Alfani e Venturi, 1934
  4. ^ G.Chiarini, pp.232-234. La Domenica del Fracassa pubblicò nel numero di apertura la famosa ode carducciana Presso l'urna di Percy Bysshe Shelley.
  5. ^ P.Bargellini, Giosuè Carducci, Brescia, Morcelliana, 1934, p.285.
  6. ^ Alessandro D'Ancona e Orazio Bacci, Manuale della letteratura italiana, Volume VI, G. Barbera, Firenze 1910, p. 108
  7. ^ Alla ricerca della verecondia, Sommaruga, Roma 1884
  8. ^ Per «Epistolario e carteggi», cfr. Ettore Caccia, Giuseppe Chiarini, in Letteratura italiana - I Critici, volume primo, Milano, Marzorati, 1970, p. 684.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alessandro D'Ancona, recensione a Studi shakespeariani, in «Rassegna bibliografica della letteratura italiana», 1896.
  • Gaetano Amalfi, È poeta Giuseppe Chiarini?, in Grandi e piccoli, Napoli, Priore, 1900.
  • Piero Delfino Pesce, La poesia del Chiarini, in Riflessi, Bari, Laterza, 1904.
  • C. Dejob, recensione a Vita del Leopardi, in «Revue critique d'histoire et de littérature», novembre 1905.
  • Goffredo Bellonci, La morte di Giuseppe Chiarini, in «Giornale d'Italia», 6 agosto 1908.
  • Giuliano Manacorda, Giuseppe Chiarini, in «Rassegna delle letterature straniere», Catania, 1909.
  • Giovanni Pascoli, Due amici di Giosuè Carducci, in «La Gioventù italiana», 1, gennaio 1909.
  • Ardengo Soffici, La vita di Ugo Foscolo, in «La Voce», 2 dicembre 1909.
  • Rodolfo Renier, Recensione di pubblicazioni foscoliane, in «Giornale storico della letteratura italiana», 1911.
  • Achille Pellizzari, Giuseppe Chiarini, con ampia bibliografia, Napoli, Perrella, 1912.
  • Vittorio Betteloni, Impressioni critiche e ricordi autobiografici, Napoli, Ricciardi, 1914.
  • Luigi Tonelli, La critica letteraria italiana negli ultimi cinquant'anni, Bari, Laterza, 1914.
  • Pietro Pancrazi, I Toscani dell'Ottocento, Firenze, 1914.
  • Carlo Pellegrini, in «Giornale storico della letteratura italiana», 1925, pp. 339-349.
  • Francesco Maggini, Foscolo nella tradizione toscana, in Ugo Foscolo a Firenze, Firenze, Le Monnier, 1928.
  • Guido Mazzoni, Giuseppe Chiarini, in «L'Ape», 1933, 10, pp. 1-3.
  • Luigi Chiarini, Gli esordi di D'Annunzio nelle critiche del Chiarini, in «Giornale d'Italia», 4 aprile 1934.
  • Fausto Montanari, Giosuè Carducci intimo, Firenze, Barbera, 1950.
  • Marcantonio Parenti, Gli amici pedanti fisti da un bibliofilo, Firenze, Sansoni, 1950.
  • Luigi Pescetti, Piccolo mondo carducciano, in «Il Mattino», 25 luglio 1956.
  • Enrico Maria Fusco, Chiarini Giuseppe, in Scrittori e idee, Torino, Società editrice internazionale, 1956, pp. 141-142.
  • Giovanni Antonio Papini, Chiarini, Mazzoni e le "Odi barbare" del Carducci, Firenze, Sansoni, 1960.
  • Sebastiano Timpanaro, Classicismo e illuminismo nell'Ottocento italiano, Pisa, Nistri-Lischi, 1965, pp. 119-132.
  • Ettore Caccia, Giuseppe Chiarini, in Letteratura italiana - I Critici, volume primo, Milano, Marzorati, 1970, pp. 661-685.

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