Enrico Panzacchi

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«Corre intanto il seren per l'universa
Calma notturna e pochi o niuno il sa:
Così l'urna sovente inclina e versa
Silenziosa la Felicità

Enrico Panzacchi
Enrico Panzacchi a 32 anni

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXV, XX, XXI
Sito istituzionale

Dati generali
Titolo di studiolaurea in filologia
UniversitàUniversità di Pisa
Professionecritico d'arte, accademico

Enrico Panzacchi (Ozzano dell'Emilia, 16 dicembre 1840Bologna, 5 ottobre 1904) è stato un poeta, critico d'arte, politico critico musicale italiano, nonché oratore e prosatore.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Enrico Panzacchi nacque sulle colline di Ozzano, in Emilia, nel 1840 da Maria Labanti e da Patrizio, fattore ed amministratore delle tenute di casa Malvezzi de Medici.[1] Due anni dopo si trasferì con il padre a Bologna dove compì gli studi in seminario (il solo organo d'istruzione media in passato). Nel 1865 si laureò in filologia a Pisa,[1] e l'anno seguente fu nominato professore di storia al liceo Azuni di Sassari.

Insegnò Belle Arti all'Università di Bologna[1] e fu deputato e sottosegretario alla Pubblica Istruzione. Assieme a Olindo Guerrini e a Giosuè Carducci formò il cosiddetto triumvirato bolognese. Fondò e diresse diverse riviste tra le quali spiccano Lettere e Arti a cui Carducci mandò l'ode A una bottiglia di Valtellina e la Rivista bolognese di scienze, lettere, arti e scuola. Fu tra i primissimi collaboratori culturali del Corriere della Sera, su cui firmò articoli sin dall'aprile 1876, appena un mese dopo la fondazione[2].

Nel 1893 figura tra i soci fondatori dell'Associazione artistica bolognese Francesco Francia.[3][1]

Fu anche critico musicale prediligendo fra tutte le opere di Wagner e di Verdi e, applaudito oratore, tenne conferenze sui più svariati argomenti. Morì nel 1904 presso l'Istituto Ortopedico Rizzoli e solo nel 1912 gli fu eretto un monumento commemorativo, opera di Enrico Barberi, suo collega presso l'Accademia di belle arti di Bologna. È sepolto alla Certosa di Bologna, Campo Carducci - lato ovest, sarcofago 12.[1]

Una nipote di Enrico Panzacchi, Emilia Putti, fu madre della scrittrice Vittoria Maria Angelica Guerrini, più nota con lo pseudonimo di Cristina Campo.

Poesie[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Lyrica.

La produzione poetica del Panzacchi è caratterizzata dalla grande varietà tematica: vi si trovano rievocazioni storiche il cui modello è il Carducci, liriche funerarie, contemplazioni della natura e vagheggiamenti amorosi. A renderlo celebre furono tuttavia le sue romanze (prima stampate nel Piccolo romanziere e poi incluse nei Lyrica) caratterizzate da versi eleganti e melodiosi tanto che furono lodate dallo stesso Carducci e musicate da celebri compositori del tempo. Una scelta delle sue liriche, postuma, fu prefata da Giovanni Pascoli (Rime, Bologna, Zanichelli, 1908).

Fra le sue poesie più celebri, merita segnalare Meriggio, notevole per il suo squisito sentimento naturale su cui agiscono modelli letterari che vanno da Metastasio a Carducci.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Piccolo Romanziere, Milano, Ricordi, 1872.
  • Funeralia, Bologna, Zanichelli, 1873.
  • Lyrica, Bologna, Zanichelli, 1877 (prima edizione; seconda edizione: 1878; terza edizione: 1882)
  • Teste quadre, Bologna, Zanichelli, 1881
  • Racconti incredibili e credibili, Roma, Perino, 1885.
  • Cor sincerum, Milano, Treves, 1902.

Opere commentate:

  • E. Panzacchi, Racconti, a c. di V. Giannantonio, Chieti, Vecchio Faggio, 1993.
  • E. Panzacchi, Lyrica, ed. critica con commento di C. Mariotti, Roma, Salerno editrice, 2008.

Riconoscimenti e omaggi[modifica | modifica wikitesto]

Un monumento ad opera di Enrico Barberi e collocato a piazza di Porta Castiglione a Bologna è dedicato a Enrico Panzacchi.

Panzacchi è il personaggio letterario su cui il protagonista de Il giardino dei Finzi-Contini scrive la tesi di laurea.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Angela Pierro, Panzacchi Enrico, su Storia e Memoria di Bologna. URL consultato il 7 aprile 2023 (archiviato il 30 novembre 2017).
  2. ^ Bruno Pischedda (a cura di), La critica letteraria e il «Corriere della Sera», Fondazione Corriere della Sera, 2011, Vol. I, pag. 253.
  3. ^ “Francesco Francia” Associazione per le Arti, su assofrancescofrancia.it. URL consultato il 20 settembre 2022 (archiviato il 28 ottobre 2021).

Bibliografia della critica[modifica | modifica wikitesto]

  • G. Carducci, Enrico Panzacchi. Piccolo romanziere, in Nuova Antologia, luglio 1872, poi in Carducci, Ceneri e faville, s. II, Bologna, Zanichelli, 1893.
  • G. Lisio, Enrico Panzacchi, in La Lettura, V n. 12, dicembre 1905.
  • E. Lamma, Enrico Panzacchi. Ricordi e memorie, Bologna, Zanichelli, 1905.
  • G. Pascoli, Introduzione a E. Panzacchi, Poesie, Bologna, Zanichelli, 1908.
  • P. G. Ardau, Enrico Panzacchi, Belluno, Prem. Tip. Commerciale, 1910.
  • A. Alessandri, Il mondo poetico ed umano di Enrico Panzacchi, Milano, Gastaldi, 1955.
  • L. Baldacci, Poeti minori dell'Ottocento, Milano-Napoli, Ricciardi, 1958, to. I.
  • C. Mariotti, Panzacchi e la buona melica, in E. Panzacchi, Lyrica, a c. di C. Mariotti, Roma, Salerno, 2008.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN7562179 · ISNI (EN0000 0000 8086 946X · SBN RAVV033167 · BAV 495/82642 · LCCN (ENno96052923 · GND (DE120660563 · BNE (ESXX1389594 (data) · BNF (FRcb13610314b (data) · CONOR.SI (SL181975907 · WorldCat Identities (ENlccn-no96052923