Giuliano Gioia

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Giuliano Gioia
NascitaFirenze, 14 maggio 1917
MorteCielo del Mediterraneo, 27 agosto 1941
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
SpecialitàBombardamento
Anni di servizio1937 - 1941
GradoTenente pilota
ComandantiEttore Muti
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Grecia
BattaglieOperazione Merkur
Comandante di205ª Squadriglia
41º Gruppo Autonomo
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Aeronautica di Caserta
dati tratti da Medaglie d'Oro al Valor Militare[1]
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Giuliano Gioia (Firenze, 14 maggio 1917Mar Mediterraneo, 27 agosto 1941) è stato un militare e aviatore italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Un bombardiere-aerosilurante Savoia-Marchetti S.M.84.

Nacque a Firenze il 14 maggio 1917.[1] Dopo aver conseguito il diploma presso il liceo di Aosta, il 21 ottobre 1936 fu ammesso a frequentare la Regia Accademia Aeronautica di Caserta, Corso Rex, uscendone primo del suo corso, e con il grado di sottotenente, il 1 ottobre 1938, assegnato in servizio al 12º Stormo Bombardamento Terrestre.[2] Fu promosso tenente nell'aprile del 1940. L'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno dello stesso anno, lo vide in servizio presso la 205ª Squadriglia, del 41º Gruppo Bombardamento Terrestre.[2] Si distinse in voli di ricognizione sul Mediterraneo occidentale venendo decorato con una Croce di guerra al valor militare.[2] Dopo l'inizio della Campagna italiana di Grecia, il 28 ottobre 1940, partecipò alle operazioni belliche sul fronte greco-albanese, venendo decorato con una Medaglia d'argento al valor militare nel mese di dicembre.[2] Nel 1941 fu trasferito con il suo reparto all'Aeronautica dell'Egeo, e partecipò alla conquista dell'isola di Creta, e quindi, nel mese di luglio, assunse il comando della 205ª Squadriglia, del 41º Gruppo, allora al comando del colonnello Ettore Muti, di stanza sull'aeroporto di Gadurrà, a Rodi.[3] Durante un'azione di bombardamento sul mare il 27 agosto il suo aereo Savoia-Marchetti S.M.84 fu abbattuto da velivoli da caccia nemici.[2] Per onorarne il coraggio in questo frangente fu decretata la concessione della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[1]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Superbo figlio di Italia, pilota giovane ed abilissimo, circondato da altissimo prestigio per l’incomparabile ardire e le elevate qualità morali, più volte decorato al valor militare, compiva numerose e rischiose azioni belliche là ove maggiore era il pericolo, più efficace la offesa, più necessario l’esempio. Bombardiere, puntatore, aerosiluratore ovunque e ognora primo contro il nemico, portava sempre brillantemente a termine le missioni affidategli. Da un volo alturiero, sopraffatto da soverchiante caccia nemica, non faceva più ritorno. Cielo del Mediterraneo, dicembre 1940 -27 agosto 1941.[4]
— Regio Decreto 28 maggio 1942.[5]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Capo equipaggio di apparecchio da bombardamento, partecipava a numerose azioni sulla flotta e su lontane e ben difese basi nemiche. puntatore di squadriglia, con l'apparecchio colpito da tiro contraereo che rendeva inefficiente un motore e causava copiosa perdita di carburante , nonostante l'assetto anormale del velivolo, assolveva con mirabile calma l'incarico affidatogli riuscendo a colpire una nave della formazione nemica. nella fase di ritorno coadiuvando egregiamente il capo equipaggio portava il contributo della sua perizia alla riuscita di un atterraggio di fortuna. Grecia, 11 giugno-11 dicembre 1940
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Eseguiva con eccezionali risultati azioni offensive al limite dell'autonomia contro importantissimi e ben difesi depositi di carburante nemici. Cielo del Mediterraneo. 15 luglio 1940

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica 1969, p. 184.
  2. ^ a b c d e Combattenti Liberazione.
  3. ^ Gori 2006, p. 15.
  4. ^ [1] Quirinale - scheda - visto 23 dicembre 2020
  5. ^ Bollettino Ufficiale 1942, dispensa 24ª, pag.1154 e disp.37ª, pag.1159.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Chris Dunning, Combat Units od the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
  • Chris Dunning, Solo coraggio! La storia completa della Regia Aeronautica dal 1940 al 1943, Parma, Delta Editrice, 2000.
  • Cesare Gori, Ali d'Italia n.21. SIAI SM.84, Torino, La Bancarella Aeronautica, 2006.
  • Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica, 1969.
  • Gianni Rocca, I disperati - La tragedia dell'aeronautica italiana nella seconda guerra mondiale, Milano, 1993, ISBN 88-04-44940-3.
  • Franco Pagliano, Storia di diecimila aeroplani, Milano, Edizioni Europee, 1954.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]