Giovanni Brighenti

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Giovanni Brighenti, Autoritratto

Giovanni Battista Brighenti (Clusone, 11 settembre 1782Clusone, 19 marzo 1861) è stato un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni nacque in una famiglia di pittori, era figlio del pittore Antonio Brighenti nato nel 1752, e padre dell'altro Antonio Brighenti, anche lui pittore e nato nel 1810. Frequentò l'Accademia Carrara di Bergamo sotto l'insegnamento di Giuseppe Diotti. Sposò Maria Giuseppa Crespi, dalla quale ebbe Antonio, anch'egli pittore, e con il quale collaborò, rimanendo comunque difficile attribuire alcune opere all'uno piuttosto che all'altro.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Affresco della peste, Clusone, chiesa del Paradiso

Dipinse la pala d'altare della chiesa di Ganda di Aviatico nel 1819, intitolata a Gesù crocifisso, la Vergine e i Santi Giovanni e Sebastiano.

Lasciò numerosi affreschi nelle chiese della Val Seriana, di Bergamo fino a Lecco[1], tanto che egli stesso riteneva d'essere migliore nella pittura dell'affresco che in altre tecniche[2].

Nel 1832 dipinse due tele ad olio per la chiesa di Castione della Presolana intitolate Ester ed Assuero e la cacciata di Eliodoro dal tempio; nel 1836 eseguì per la parrocchia di Gazzaniga (Natività di Gesù e Presentazione al Tempio), mentre per la cappella del cimitero di Clusone realizzò la pala raffigurante Cristo crocifisso e l'Addolorata[3].

Del pittore ci rimane l'immagine da lui impressa in un autoritratto, notevolmente realistico; Giovanni si dipinge affetto da un leggero strabismo, avvolto in un manto rosso, con la tavolozza e i pennelli in mano, con una libreria sullo sfondo su cui sono visibili testi di letteratura classica[2].

La lista da lui redatta, intitolata Li principali miei dipinti a fresco' elenca le seguenti opere[4]:

  • Chiesa parrocchiale di Sant'Ippolito di Gazzaniga: Quattro Evangelisti, controfacciata, sopra l'ingresso principale, piccole medaglie sopra le cappelle delle entrate laterali;
  • Chiesa di Valle San Martino di Calolzio: tazza del coro con Trinità e san Martino portato in cielo, Quattro Evangelisti sulle pareti laterali;
  • Chiesa di San Giorgio a Bergamo: quattro medaglie sotto la volta;
  • Chiesa di Desenzano: due medaglie,
  • Chiesa di Endenna. Assunzione Vergine al cielo e quattro Evangelisti;
  • Chiesa di San Gallo: tutti i dipinti a fresco;
  • Chiesa parrocchiale di Lecco: Battesimo di Gesù nella cappella dell'altare del Rosario e Misteri e Transito di san Giuseppe;
  • Chiesa di Liernia: Misteri intorno all'altare;
  • Chiesa di Cortinova: due medaglie;
  • Chiesa parrocchiale di Predore: grande medaglia sulla volta con San Giovanni precursore assunto in cielo e quattro evangelisti;
  • Chiesa parrocchiale di Gromo: ancoretta sull'altare maggiore e Ultima cena degli apostoli in sagrestia;
  • Chiesa parrocchiale di Onore: quattro evangelisti e la morte di Maria Vergine, vari dipinti a fresco e la pala d'altare del suffragio;
  • Chiesa di Bondo di Albino: vari affreschi.
  • [[Chiesa di San Luigi Gonzaga (Clusone)|chiesa di S[[Media:]]an Luigi Gonzaga]], affresco sul soffitto a padiglione.
  • chiesa di Morti Nuovi affresco della peste del 1630, ricollocato nella chiesa della Beata Vergine del Paradiso.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giovanni Brighenti, su cassiciaco.it.
  2. ^ a b Luisa Tognoli Bardin, Brighenti, Mat, 2012.
  3. ^ Brighenti Giovanni, su bgpedia.it. URL consultato il 25 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2016).
  4. ^ Luisa Tognoli Bardin, Brighenti, Mat, 2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Olmo, Memorie storiche di Clusone e della Valle Seriana Superiore, 1906.
  • Nicola Morali, Il Paradiso di Clusone, Ferrari editrice.
  • Nicola Morali, Giacomo Scandella, Santa Maria Assunta di Clusone. Storia e arte, Ferrari editrice, 2005.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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