Edwin Lester Arnold

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Edwin Lester Linden Arnold (Swanscombe, 14 maggio 1857Swanscombe, 1º marzo 1935) è stato uno scrittore di fantascienza inglese, che ha pubblicato la maggior parte delle sue opere con lo pseudonimo di Edwin Lester.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Swanscombe,[1] nel Kent, il 14 maggio 1857,[2] figlio del giornalista ed esperto di storia naturale sir Edwin Arnold. Pochi mesi dopo la sua nascita la famiglia si trasferì in India,[2] dove trascorse gran parte della sua infanzia, ma rientrò in patria per studiare agricoltura e ornitologia, alternando gli studi ai viaggi con il padre. Nel 1877 pubblicò il suo primo libro A Holiday In Scandinavia, cui seguì nel 1883 Bird Life In England.

Nel 1883 si stabilì definitivamente in Inghilterra dove intraprese la carriera di giornalista presso il London Daily Telegraph.[2] Nel 1890 diede alle stampe il suo primo romanzo fantascientifico,[2] pubblicato in 24 puntate sulla prestigiosa rivista Illustrated London News intitolato The Wonderful Adventures of Phra the Phoenician,[2] apparso poi sotto forma di libro negli Stati Uniti d'America nel 1910.[2] Esso narra le avventure di un guerriero che entra e esce da uno stato inspiegabile di animazione sospesa per essere testimone di invasioni o tentate invasioni dell'Inghilterra.[2] Ad esso seguirono Rutherford the Twice-Born (1892), The Constable of St. Nicholas (1894), The Story of Ulla and Other Tales (1895),[3] Lepidus the Centurion: A Roman of Today (1901).[3] Il primo ed il terzo, che narra la storia di un centurione romano che ritorna in vita in tempi moderni, non ottennero lo sperato successo commerciale.[3]

Nel 1905 apparve il più noto Gulliver di Marte (in originale Lieut. Gullivar Jones: His Vacation),[3] che viene considerato da molti esperti di fantascienza, tra cui Richard A. Lupoff,[4] l’inspiratore dei romanzi del ciclo marziano di Edgar Rice Burroughs, che iniziarono ad essere scritti sei anni dopo. In questo romanzo il tenente Gulliver Jones,[3] un militare confederato, viene trasportato sul pianeta Marte, e dopo numerose avventure si innamora di una principessa. Gulliver di Marte non ottenne il successo che l’autore sperava, e questo fatto lo indusse ad abbandonare l’attività di scrittore.[2] Si spense il 1 marzo 1935.[1]

La casa editrice Ace Books ha ristampato Lieut. Gullivar Jones: His Vacation nel 1964, reintitolandolo Gulliver of Mars.[4] Una versione più recente di Bison Books è stata pubblicata come Gullivar of Mars. Nel 1972 la Marvel Comics[5] ha pubblicato in otto album una versione a fumetti di Gullivar of Mars,[N 1] In Italia vennero pubblicati dalla Corno con il titolo Gullivar Jones guerriero di Marte.[5] Sia Gullivar Jones che John Carter fanno la loro apparizione all'inizio del secondo volume della serie di libri a fumetti di Alan Moore La Lega degli Straordinari Gentlemen.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Fantascienza[modifica | modifica wikitesto]

Saggistica[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Probabilmente come reazione alla decisione della DC Comics che, nello stesso periodo, aveva acquisito i diritti a pubblicare le avventure della serie di John Carter di Burroughs.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Tuck 1974, p. 19.
  2. ^ a b c d e f g h Valla 2015, p. 197.
  3. ^ a b c d e Valla 2015, p. 198.
  4. ^ a b Valla 2015, p. 199.
  5. ^ a b Valla 2015, p. 201.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Periodici[modifica | modifica wikitesto]

  • Riccardo Valla, I viaggi di Gulliver (Jones), in Urania Collezione, n. 154, Milano, A. Mondadori Editore, novembre 2015, pp. 197-201.

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