Daniele Bucchioni

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«La libertà non è un dono, è una conquista, e le conquiste vanno difese. Se non si difende, se non si difendono, si esauriscono prima o poi, perché si trova sempre chi vuole approfittare, a un certo momento la libertà non è licenza.»

Daniele Bucchioni
Soprannome“Dany”
NascitaCalice al Cornoviglio, 10 ottobre 1917
MorteLa Spezia, 24 giugno 2013
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
Esercito Italiano
Anni di servizio1940-1986
GradoGenerale
GuerreSeconda guerra mondiale
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Daniele Bucchioni (Calice al Cornoviglio, 10 ottobre 1917La Spezia, 24 giugno 2013) è stato un ufficiale e partigiano italiano.

Ufficiale dell'esercito, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 ha contribuito in modo significativo alla Resistenza Italiana, costituendo un gruppo iniziale di partigiani in provincia della Spezia, per poi divenire comandante del Battaglione Val di Vara con il nome di battaglia "Dany". La sua formazione militare combatté nella IV Zona operativa, a ridosso della Linea Gotica, ed inquadrata nella Brigata Giustizia e Libertà.

La Resistenza[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Borseda di Calice, Bucchioni fu tra i protagonisti della Resistenza partigiana nello spezzino, risultando tra i costitutori di una delle prime formazioni partigiane in assoluto. Il primo incontro organizzativo si tenne a Debeduse, il 19 ottobre 1943. Iniziò così l'organizzazione di alcuni giovani sbandati dell'esercito, alcuni rientrati nelle proprie case nel comune di Calice al Cornoviglio, altri rifugiati in quelle zone per fuggire alle perquisizioni e rastrellamenti da parte dei nazi-fascisti, nelle località di fondo valle della Val di Vara.

Il 19 giugno 1944, Daniele Bucchioni ed i suoi uomini compiono un'azione comune agli ordini del maggiore inglese Gordon Lett, assaltando il Castello di Calice al Cornoviglio, sede di un distaccamento dell'allora neonata Guardia Nazionale Repubblicana. L'attacco non ha successo, tuttavia il giorno dopo la Guardia Nazionale Repubblicana ritira comunque il suo presidio dal paese.

Il 3 agosto 1944, con il suo gruppo di ribelli, è protagonista di un combattimento contro le forze nazifasciste, impegnate nelle operazioni di rastrellamento dell'alta Val di Vara e della Lunigiana. I tedeschi ed i fascisti sfondarono su quasi tutto il fronte, eccezion fatta per la piana dei Casoni, presidiata dalle unità comandate da Dany, il quale fu ferito lievemente durante gli scontri a fuoco, e dai partigiani della Brigata Centrocroci[2]. Proprio sull'episodio del rastrellamento del 3 agosto, l'associazione Stella Tricolore ha promosso la realizzazione di un film documentario[3]

L'8 agosto 1944, alla presenza di altri partigiani, propone e firma il giuramento di Ghiacciarna, con cui si costituisce la Brigata Val di Vara, comunemente detta Battaglione[4], che comanderà fino al giorno della Liberazione, e che costituirà uno dei reparti maggiormente organizzati e disciplinati del teatro di operazioni partigiane spezzine[5].

L'8 ottobre 1944, durante un rastrellamento nazifascista viene ferito mentre consente ai suoi partigiani di ripiegare. Durante quel combattimento muore, accanto a lui, Gerolamo Spezia.

Il 24 aprile 1945, al comando dei suoi reparti, libera prima il castello di Podenzana, poi la città di Aulla, consegnandola alle colonne alleate il giorno successivo[6].

Dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1946 è eletto sindaco del comune di Calice al Cornoviglio. Ripresa la carriera militare, diventa comandante del distretto militare a Massa, giudice al Tribunale militare della Spezia e viene congedato con il grado di generale.

Sempre attivo sul fronte della memoria della Resistenza, ha fatto parte dell'Associazione Nazionale Partigiani Cristiani ricoprendo l'incarico di Presidente provinciale spezzino.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Il figlio, Giorgio Santiago, è stato presidente dell'Autorità portuale della Spezia e presidente della Unione industriali spezzina.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze italiane[modifica | modifica wikitesto]

Certificato al Patriota - nastrino per uniforme ordinaria
Cittadinanza onoraria di Aulla - nastrino per uniforme ordinaria
«Per la Liberazione del comune di Aulla»
Cittadinanza onoraria del comune di Rocchetta di Vara - nastrino per uniforme ordinaria
«Per gli altissimi meriti civici e l’eroico impegno profuso a riscatto della libertà e della democrazia d’Italia durante l’onorevole comando, sulle impervie alture tra i Comuni di Rocchetta di Vara e Calice al Cornoviglio, della celebre Brigata Val di Vara[7]»
Croce al merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
«Attività bellica 1940-1943»
Croce al merito di guerra, seconda concessione - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Membro dell'Ordine dell'Impero Britannico[10] - nastrino per uniforme ordinaria
King's medal for Courage in the Cause of Freedom[11] - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Voci della Memoria, su vimeo.com.
  2. ^ Il comandante Dani e il rastrellamento del 3 agosto 1944, su cittadellaspezia.com.
  3. ^ Un documentario racconterà il 3 agosto 1944 dei partigiani della Brigata Val di Vara
  4. ^ “Dai Casoni alla Brunella. La brigata Val di Vara nella storia della Resistenza” di Sirio Guerrieri e Luigi Ceresoli, Zappa editore, Sarzana, 1986
  5. ^ William Domenichini, Fulmine è oltre il ponte, Marotta&Cafiero Editori Archiviato il 2 ottobre 2017 in Internet Archive., Napoli, 2018
  6. ^ Voci della Memoria, su vocidellamemoria.it. URL consultato il 2 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 1º settembre 2015).
  7. ^ http://www.cittadellaspezia.com/Val-di-Magra-Val-di-Vara/Cultura-e-Spettacolo/Rocchetta-Cittadinanza-onoraria-per-117687.aspx
  8. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  9. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  10. ^ ISR La Spezia - Onorificenza Britannica conferita a Dany
  11. ^ Gordon Lett Foundation. Register of Medals (Inglese)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Attività della Brigata “Val di Vara” della colonna “Giustizia e Libertà” IV Zona Operativa, in “Resistenza nello Spezzino e nella Lunigiana”, scritti e testimonianze, a cura dell'Istituto Storico della Resistenza “Pietro Mario Beghi” La Spezia, II edizione, 1975

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]