Carlo Canera di Salasco (1823-1891)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Carlo Canera di Salasco
NascitaTorino, 1º luglio 1823
MorteTorino, 8 agosto 1891
Luogo di sepolturaCimitero monumentale di Torino
Religionecattolica
Dati militari
Paese servito Regno di Sardegna
Bandiera dell'Italia Italia
Forza armataArmata Sarda
Regio Esercito
ArmaCavalleria
Anni di servizio1842-1886
GradoTenente generale
GuerrePrima guerra d'indipendenza
Guerra di Crimea
Seconda guerra d'indipendenza
Terza guerra d'indipendenza
BattaglieBattaglia di Santa Lucia
Battaglia di Novara (1849)
Battaglia di Custoza (1866)
Comandante di11º Reggimento "Lancieri di Foggia"
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Torino
dati tratti da Il Reggimento Lancieri di Foggia, ricordi storici[1]
voci di militari presenti su Wikipedia

Carlo Canera di Salasco (Torino, 1º luglio 1823Torino, 8 agosto 1891) è stato un generale italiano, che combatte durante la Prima guerra d'indipendenza, la Guerra di Crimea, la Seconda e la Terza guerra d'indipendenza. Si distinse particolarmente nella terza, durante la quale fu decorato con la Medaglia d'argento al valor militare.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Torino il 1º luglio 1823.[1] Dopo aver prestato servizio a Corte come paggio d’onore del re Carlo Alberto frequentò la Regia Accademia Militare di Torino, da cui uscì per essere assegnato all’arma di Cavalleria.

Cavalleria italiana durante la Terza guerra d'indipendenza.

La sua prima destinazione fu il Reggimento "Novara Cavalleria", venendo promosso al grado di sottotenente[1] nel 1842. Prestò servizio nel corso della Prima guerra d'indipendenza[1] distinguendosi, in particolare, nella battaglia di Santa Lucia del 6 maggio 1848. L'anno successivo partecipò alla breve campagna militare terminata con la sconfitta di Novara. Durante la guerra di Crimea del 1855 ricoprì l’incarico di Regio Commissario presso il Quartier generale dell’esercito francese; e per i servizi resi ricoprendo tale incarico fu insignito dall’Impero ottomano con l'Ordine di Mejīdiyye, e dall'Imperatore Napoleone III della Croce di Cavaliere della Legione d'onore. Come capitano di cavalleria partecipò alla Seconda guerra d'indipendenza del 1859 e successivamente, nominato tenente colonnello,[1] assunse il comando del 11º Reggimento "Lancieri di Foggia"[2] con cui prese parte alla terza guerra d'indipendenza del 1866.[N 1] Si distinse nella battaglia di Custoza[3] e nel successivo combattimento di Gazoldo degli Ippoliti[3] (30 giugno) per cui fu decorato[N 2] con la Medaglia d’argento al valor militare per le azioni di ricognizione svolte dal suo reggimento ricognizioni del reggimento da lui comandato. Promosso maggior generale[4] nel 1873 viene nominato comandante della 1ª Brigata[1] di fanteria di stanza a Padova.[5] Nel 1875 assume dapprima il comando della 6ª Brigata di cavalleria, passando in seguito a ricoprire l’incarico di giudice presso il Tribunale supremo di Guerra e Marina nel corso del 1877. Promosso tenente generale nel 1881, assume il comando della Divisione[6] di Salerno e, nel 1886, viene collocato in posizione ausiliaria dietro sua richiesta. Tra i primi cremazionisti torinesi di religione cattolica, muore a Torino l’8 agosto 1891, all’età di 68 anni. La sua salma è cremata il 10 agosto e le ceneri deposte presso il Tempio Crematorio del Cimitero monumentale di Torino.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze italiane[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Per l’esempio dato al Reggimento mantenendolo calmo ed ordinato al fuoco e per l’impulso e direzione data nelle ricognizioni e nel fatto di Gazzoldo.»
— Regio Decreto 6 dicembre 1866[7]

Onorificenze estere[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere della Legion d'Onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di V classe dell’Ordine di Mejīdiyye (Impero ottomano) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il Reggimento "Lancieri di Foggia" faceva parte della brigata di cavalleria al comando del maggiore generale conte Enrico Beraduo di Pralormo, assegnata al III Corpo d'armata del tenente generale Enrico Morozzo della Rocca.
  2. ^ Per quella stessa azione il capitano Luigi Mussi fu decorato con la Croce di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Pellegrini 1901, p. 11.
  2. ^ Pellegrini 1901, p. 9.
  3. ^ a b Pellegrini 1901, p. 40.
  4. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia n.125, 25 maggio 1880, pag.2172.
  5. ^ Pellegrini 1901, p. 93.
  6. ^ Pellegrini 1901, p. 12.
  7. ^ Pellegrini 1901, p. 87.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Pellegrini, Il Reggimento Lancieri di Foggia, ricordi storici, Caserta, Stabilimento Tipolitografico Salvatore Marino, 1901.
  • Mariano D’Ayala, Vite degli italiani benemeriti della libertà e della patria, Firenze, M. Cellini & C., 1868.
  • Società dei Reduci della Crimea, Ricordo della spedizione sarda in Oriente 1855-1856, Torino, Vincenzo Bona, 1884, ISBN 8-89173-898-0.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]