Carbacolo

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Carbacolo
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC6H15N2O2
Massa molecolare (u)147,1955 g/mol
Numero CAS462-58-8
Numero EINECS200-127-3
PubChem2551
DrugBankDB00411
SMILES
C[N+](C)(C)CCOC(=O)N.[Cl-]
Indicazioni di sicurezza

Il carbacolo (anche carbamilcolina)[1] è un farmaco parasimpaticomimetico agonista del recettore muscarinico ed agente miotico ad azione diretta, tipicamente somministrato per via oftalmica per ridurre la pressione intraoculare dopo un intervento di cataratta e per indurre miosi durante un intervento chirurgico.[2]

Si tratta del più potente agente parasimpaticomimetico con una prolungata durata d'azione, che può arrivare fino ad 8 ore con somministrazione topica e fino a 24 ore per la somministrazione intraoculare.[3][4][5]

La carbamilcolina, nota anche come carbacolo, è stata scoperta per la prima volta nel 1932[2] ed Inizialmente impiegata come trattamento per le emicranie,[6] l'induzione della diuresi[7] e altri effetti parasimpatici.

La carbamilcolina ha ottenuto la prima approvazione dalla Food and Drug Administration il 28 settembre 1972.[8]

Farmacologia[modifica | modifica wikitesto]

Indicazione d'uso[modifica | modifica wikitesto]

La carbamilcolina è indicata per indurre la miosi durante un intervento chirurgico e per ridurre le elevazioni della pressione intraoculare nelle prime 24 ore successive a un intervento di cataratta.[8]

Farmacodinamica[modifica | modifica wikitesto]

La carbamilcolina è un agente parasimpaticomimetico che agisce come agonista dei recettori muscarinici e nicotinici.[9][8] Rispetto ad altri esteri di colina, è più resistente all'idrolisi da parte dell'acetilcolinesterasi, il che porta a una durata dell'azione più prolungata, con effetti significativi ancora presenti 24 ore dopo la somministrazione.[5] Non sono prontamente disponibili dati relativi all'indice terapeutico della carbamilcolina[8] ed i pazienti dovrebbero essere informati dei rischi legati all'uso del farmaco in soggetti con insufficienza cardiaca acuta, asma bronchiale, ulcera peptica, ipertiroidismo, spasmo gastrointestinale, ostruzione delle vie urinarie o malattia di Parkinson.[8]

Meccanismo d'azione[modifica | modifica wikitesto]

Il farmaco esplica la sua azione come agonista dei recettori nicotinici e dei recettori muscarinici. La somministrazione intraoculare porta a miosi e riduzione della pressione intraoculare attraverso un aumento del deflusso dell'umor acqueo.[9][8]

Assorbimento[modifica | modifica wikitesto]

Gli esteri di colina in generale sono idrofili e quindi vengono scarsamente assorbiti attraverso il tratto gastrointestinale ed è improbabile che attraversino la barriera emato-encefalica.[10][11] Non sono prontamente disponibili dati relativi all'assorbimento della carbamilcolina.[8]

Volume di distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

I dati relativi al volume di distribuzione del farmaco non sono attualmente disponibili.[2][8]

Legame alle proteine[modifica | modifica wikitesto]

I dati relativi al legame del farmaco con le proteine plasmatiche non sono attualmente disponibili.[8]

Metabolismo[modifica | modifica wikitesto]

Il metabolismo della carbamilcolina non è stato ben descritto in letteratura. Viene metabolizzato in misura limitata dall'acetilcolinesterasi.[12]

Via di eliminazione[modifica | modifica wikitesto]

I dati relativi alle vie di eliminazione del farmaco non sono attualmente disponibili.[8]

Emivita[modifica | modifica wikitesto]

I dati relativi alla emivita del farmaco non sono attualmente disponibili.[8]

Clearance[modifica | modifica wikitesto]

I dati relativi alla clearance del farmaco non sono attualmente disponibili.[8]

Tossicità[modifica | modifica wikitesto]

I pazienti che sperimentano un sovradosaggio di carbamilcolina possono manifestare nausea, diaforesi, ipotensione, scialorrea, broncorrea, miosi e dispnea.[2] Il trattamento prevede l'impiego di terapia sintomatica e di supporto, includendo nei casi più gravi la somministrazione di atropina, furosemide, adrenalina e dopamina.[2] Alcuni pazienti potrebbero richiedere l'intubazione.[2]

La dose letale DL50 del farmaco somministrato per via orale nei topi è di 15 mg/kg[13] e nei ratti è di 40 mg/kg.[14]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Carbachol, su go.drugbank.com. URL consultato il 2 agosto 2023.
  2. ^ a b c d e f Martin Schulz, Thomas Graefe e Klaus Stuby, Case report: acute unintentional carbachol intoxication, in Critical Care (London, England), vol. 10, n. 3, 2006, pp. R84, DOI:10.1186/cc4937. URL consultato il 2 agosto 2023.
  3. ^ (EN) Lineu O Shiroma e Vital P Costa, 56 - Parasympathomimetics, W.B. Saunders, 1º gennaio 2015, pp. 577–582, DOI:10.1016/b978-0-7020-5193-7.00056-x, ISBN 978-0-7020-5193-7. URL consultato il 2 agosto 2023.
  4. ^ Carbachol - an overview | ScienceDirect Topics, su www.sciencedirect.com. URL consultato il 2 agosto 2023.
  5. ^ a b (EN) Thomas O. Wood, Effect of carbachol on postoperative intraocular pressure, in Journal of Cataract and Refractive Surgery, vol. 14, n. 6, 1988-11, pp. 654–656, DOI:10.1016/S0886-3350(88)80034-8. URL consultato il 2 agosto 2023.
  6. ^ A. K. James, Oral Carbachol for Prevention of Migraine, in British Medical Journal, vol. 1, n. 4401, 12 maggio 1945, pp. 663–664, DOI:10.1136/bmj.1.4401.663. URL consultato il 2 agosto 2023.
  7. ^ R. R. Francis, The effect of carbachol and of mecholyl on the urinary bladder, in The Journal of Urology, vol. 60, n. 2, 1948-08, pp. 290–296, DOI:10.1016/S0022-5347(17)69236-X. URL consultato il 2 agosto 2023.
  8. ^ a b c d e f g h i j k l FDA Approved Drug Products: Miostat (Carbachol) Intraocular Solution (PDF), su accessdata.fda.gov.
  9. ^ a b Ramya S. Pakala, Kristen N. Brown e Charles V. Preuss, Cholinergic Medications, StatPearls Publishing, 2023. URL consultato il 2 agosto 2023.
  10. ^ Ary K. Dotiwala, Cassidy McCausland e Navdeep S. Samra, Anatomy, Head and Neck: Blood Brain Barrier, StatPearls Publishing, 2023. URL consultato il 2 agosto 2023.
  11. ^ (EN) Bertram G. Katzung, Susan Masters e Anthony Trevor, Basic and Clinical Pharmacology 12/E, McGraw Hill Professional, 3 gennaio 2012, ISBN 978-0-07-176401-8. URL consultato il 2 agosto 2023.
  12. ^ (EN) Terrone L. Rosenberry, Leilani K. Sonoda e Sarah E. Dekat, Analysis of the Reaction of Carbachol with Acetylcholinesterase Using Thioflavin T As a Coupled Fluorescence Reporter, in Biochemistry, vol. 47, n. 49, 9 dicembre 2008, pp. 13056–13063, DOI:10.1021/bi8015197. URL consultato il 2 agosto 2023.
  13. ^ Caymen Chemical: Carbachol - Manual Safety Data Sheet (PDF), su caymanchem.com.
  14. ^ Fisher Scientific: Carbachol - Manual Safety Data Sheet, su fishersci.com.

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