Beniamino Finocchiaro

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Beniamino Finocchiaro

Sottosegretario di Stato al Ministero del tesoro
Durata mandato1 agosto 1986 –
18 aprile 1987
ContitolareGianni Ravaglia
Carlo Fracanzani
Eugenio Tarabini
Capo del governoBettino Craxi
PredecessoreGianni Ravaglia
Carlo Fracanzani
Eugenio Tarabini
Giovanni Nonne
SuccessoreCarlo Fracanzani
Eugenio Tarabini

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato26 giugno 1963 –
4 giugno 1968
LegislaturaIV
Gruppo
parlamentare
PSI/PSU
CircoscrizioneBari
Incarichi parlamentari
  • vicepresidente della VIII commissione istruzione e belle arti (12 luglio 1963 - 20 gennaio 1965, 11 gennaio 1967 - 4 giugno 1968)
  • membro della VIII commissione istruzione e belle arti (1º luglio 1963 - 4 giugno 1968)
Sito istituzionale

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato12 luglio 1983 –
1 luglio 1987
LegislaturaIX
Gruppo
parlamentare
PSI
CollegioMolfetta
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Socialista Italiano
Titolo di studioLaurea in lettere
ProfessioneInsegnante, pubblicista

Beniamino Antonino Finocchiaro (Barletta, 3 luglio 1923Molfetta, 13 agosto 2003) è stato un politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Laureato in lettere, professore di scuola media, da giovane si trasferì a Molfetta, città di cui fu consigliere comunale nel 1953, vicesindaco dal 1962 al 1963, assessore dal 1966 al 1968 e infine sindaco per due mandati. Deputato alla Camera dal 1963 al 1968 tra le file del Partito Socialista Italiano, dal 1970 al 1975 fu presidente del Consiglio Regionale della Puglia e dal 1975 al 1977 fu presidente della RAI.

Nel 1983 fu eletto al Senato della Repubblica e fu sottosegretario al Tesoro nel governo Craxi II. Collaboratore delle testate Avanti! e Mondoperaio, nel 1983 fu trovato il suo nome nella lista degli affiliati alla loggia massonica P2[1] (tessera n. 522) ma egli negò sempre sia di essere entrato nella loggia sia di aver conosciuto Licio Gelli.

Negli ultimi anni della sua vita Finocchiaro lavorò come giornalista pubblicista e si impegnò politicamente nel suo comune, non condividendo la scelta di molti socialisti che erano passati nella Casa delle Libertà. Muore nel 2003, poche settimane dopo aver compiuto 80 anni.

Il 16 dicembre 2013, il Consiglio comunale della città di Molfetta delibera all'unanimità la proposta di intitolazione di una strada cittadina a "Beniamino Finocchiaro - uomo illustre".

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Rai TV Ieri oggi e domani Battaglie e polemiche sulla TV e la televisione via cavo
  • Il potere scomodo, ed. Dedalo, 1991

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Articolo sull'Ansa, su ansa.it. URL consultato il 1º agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2009).
  2. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Presidente della RAI - Radiotelevisione italiana Successore
Umberto Delle Fave 23 maggio 1975 - 20 gennaio 1977 Paolo Grassi
Controllo di autoritàVIAF (EN76328619 · ISNI (EN0000 0000 5683 5323 · LCCN (ENn79059656 · GND (DE119069326 · BNF (FRcb12019099q (data) · J9U (ENHE987007371572905171 · WorldCat Identities (ENlccn-n79059656