Alessandro Maria Calefati

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Alessandro Maria Kalefati
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Oria (1781-1793)
 
Nato25 giugno 1726 a Bari
Ordinato presbitero27 marzo 1751
Nominato vescovo17 settembre 1781 da papa Pio VI
Consacrato vescovo21 settembre 1781 dal cardinale Francesco Saverio de Zelada
Deceduto30 dicembre 1793 (67 anni) a Oria
 

Alessandro Maria Calefati, o Kalefati (Bari, 25 giugno 1726Oria, 30 dicembre 1793), è stato un vescovo cattolico, archeologo, storico, linguista e teologo italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Avendo fin da piccolo manifestato un vivace ingegno, fu avviato agli studi presso il seminario di Bari, dove si distinse nell'apprendimento del latino, del greco, della filosofia, della teologia, del diritto canonico e civile, della storia e dell'archeologia.

Fu ordinato sacerdote nel 1751 e nel 1764 divenne canonico della Cattedrale, dopo aver rinunciato nel 1762 al canonicato della Basilica di San Nicola, perché impegnato nel sostenere le ragioni della chiesa metropolitana contro le pretese del priore di San Nicola.

Nel 1770 si trasferì con la famiglia paterna a Napoli dove fu catechista nella Casa del Salvatore, precedentemente chiamata del Gesù Vecchio. Qui fu nominato rettore di un collegio di educazione. Recitò alcune dissertazioni presso un'accademia ecclesiastica istituita dall'arcivescovo cardinale Spinelli e proseguita dal successore cardinale Sersale. Nel 1780 fu nominato vescovo di Potenza, ma non accettò la nomina.

Il 17 settembre 1781 fu nominato vescovo di Oria. Ordinato vescovo il 21 settembre 1781 dal cardinale Francesco Saverio de Zelada, rimase ad Oria fino alla morte avvenuta nel 1793.[1]

Opere e controversie[modifica | modifica wikitesto]

Il Calefati fu un noto produttore di falsi diplomatici[2], nonché di falsi storici[3] come il manoscritto contenente la Historia translationis mirificae imaginis S. Mariae Constantinopolitanae, che un certo prete Gregorio, personaggio inventato di sana pianta, avrebbe scritto nell'anno 892 per raccontare l'arrivo a Bari, il 3 aprile 733, della miracolosa immagine della Madonna di Costantinopoli, detta Odegitria.[4]

Fu autore di alcune opere di scarsa importanza rimaste inedite, tra le quali:

  • Gli elementi particolari della storia d'Italia, e della cronologia universale sacra e profana
  • La vita di Giulio Lorenzo Selvaggio

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cenni storici sulla Diocesi di Oria, su diocesidioria.it. URL consultato il 10 gennaio 2011.
  2. ^ Cesare Teofilato, Sui falsi diplomatici di Monsignor Calefati vescovo di Oria, in: Archivio Storico Pugliese, a.5 1952
  3. ^ Gaetano Barracane, La Leggenda del Prete Gregorio, su webdiocesi.chiesacattolica.it. URL consultato il 10 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  4. ^ Istituto superiore di scienze religiose Odegitria, Bari., Odegitria : annali dell'Istituto superiore di scienze religiose Odegitria di Bari., Ecumenica, 1994-, OCLC 797517874. URL consultato il 28 agosto 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cesare Teofilato, Sui falsi diplomatici di Monsignor Calefati vescovo di Oria, in: Archivio Storico Pugliese, a.5, 1952. (PDF), su emeroteca.provincia.brindisi.it. URL consultato il 15 luglio 2014.
  • Nicola Bux (a cura di). L'Odegitria della cattedrale: storia, arte, culto. Bari, Edipuglia, 2005. ISBN 9788872281345.
  • Francesco Quarto, L'accademia letteraria dei Pigri a Bari in una memoria inedita di A. M. Calefati. In Nicolaus studi storici, anno V, 1994, pp. 95–124.
  • Francesco Quarto, La vicenda dell'Odegitria attraverso i manoscritti della Biblioteca Nazionale di Bari. In Nicolaus studi storici, anno III, 1992, pp. 433–446.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Oria Successore
Enrico Celaja 17 settembre 1781 - 30 dicembre 1793 Fabrizio Cimino
Controllo di autoritàVIAF (EN205159474169927661087 · SBN SBLV314580 · BAV 495/179846 · CERL cnp01207333 · GND (DE140436472