Adolfo di Lussemburgo
Adolfo di Lussemburgo | |
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Adolfo di Lussemburgo ritratto da Ferdinand d'Huart nel XIX secolo | |
Granduca di Lussemburgo | |
In carica | 23 novembre 1890 – 17 novembre 1905 |
Predecessore | Guglielmo III |
Successore | Guglielmo IV |
Duca di Nassau | |
In carica | 20 agosto 1839 – 20 settembre 1866 |
Predecessore | Guglielmo |
Successore | titolo sospeso (Annessione del Ducato di Nassau al Regno di Prussia)[1] |
Nome completo | Adolfo Guglielmo Augusto Carlo Federico di Nassau-Weilburg |
Nascita | Biebrich, 24 luglio 1817 |
Morte | Lenggries, 17 novembre 1905 (88 anni) |
Luogo di sepoltura | Chiesa del Castello di Weilburg |
Casa reale | Nassau-Weilburg |
Padre | Guglielmo di Nassau |
Madre | Luisa di Sassonia-Hildburghausen |
Coniugi | Elizaveta Michajlovna Romanova Adelaide Maria di Anhalt-Dessau |
Figli | Guglielmo Hilda |
Religione | Luteranesimo |
Firma |
Adolfo di Lussemburgo (in tedesco: Adolf Wilhelm August Karl Friedrich von Nassau-Weilburg) (Biebrich, 24 luglio 1817 – Lenggries, 17 novembre 1905) fu l'ultimo duca sovrano di Nassau e il quarto granduca del Lussemburgo dal 1890 fino alla sua morte.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]I primi anni e il governo del ducato di Nassau
[modifica | modifica wikitesto]Adolfo era figlio del duca Guglielmo di Nassau e della sua prima moglie, Luisa di Sassonia-Hildburghausen. Sofia di Nassau, sorellastra di Adolfo, sarà poi moglie di re Oscar II di Svezia.
Adolfo divenne duca di Nassau il 20 agosto 1839, dopo la morte del padre; tra i suoi primi atti vi fu la proclamazione della nuova capitale nella città di Wiesbaden e lo stesso Adolfo, per rimarcare questa nuova scelta, prese residenza nel locale Stadtschloss dal 1841. Il 20 aprile 1842, l'Adelsverein, Società per la protezione dei migranti tedeschi in Texas, venne fondata nel castello del duca a Biebrich sul Reno. Adolfo fu nominato protettore dell'organizzazione, responsabile dell'emigrazione di un gran numero di tedeschi in Texas durante il XIX secolo. Lo stesso Adolfo si prodigò per fondare il 9 gennaio 1843 una tenuta di 4.428 acri detta Nassau Plantation presso la Contea di Fayette.[2][3]
In politica internazionale, Adolfo sostenne l'Impero austriaco nella Guerra Austro-Prussiana del 1866. Dopo la sconfitta dell'Austria, il ducato di Nassau fu annesso al Regno di Prussia e il 20 settembre 1866 Adolfo fu dichiarato decaduto.
L'ascesa al granducato di Lussemburgo
[modifica | modifica wikitesto]Nonostante appartenesse a una grande famiglia aristocratica europea, Adolfo era rimasto senza trono e quando ormai tutto sembrava perduto, giunse per lui un colpo di fortuna che fu provvidenziale per la sua casata. Nel 1879, una nipote di Adolfo, Emma di Waldeck e Pyrmont (figlia di un'altra sua sorellastra), sposò Guglielmo III dei Paesi Bassi, che era anche granduca di Lussemburgo. Nel 1890 Guglielmina, l'unica figlia della coppia salì, alla morte del padre, sul trono olandese, dal momento che non aveva fratelli maschi viventi. La legge salica era stata infatti abolita nei Paesi Bassi, ma rimaneva in vigore in Lussemburgo, dove gli organi di governo non accettarono Guglielmina quale sovrana. Pertanto la regina olandese dovette rinunciare, cedendo la reggenza del granducato allo zio Adolfo, sulla base di un accordo noto come Patto di famiglia di Nassau. Adolfo, oltre alla parentela con la regina, che avrebbe dovuto succedere nel granducato di Lussemburgo, era anche cugino di 17º grado del re-granduca Guglielmo III; come tale soddisfaceva alle condizioni poste dalla legge salica per succedergli, oltre al fatto che non si era legato ad alcun altro stato e poteva quindi costituire una dinastia regnante autonoma da altre influenze esterne.
Sebbene anziano, Adolfo ascese dunque al trono del Lussemburgo e si trovò per la seconda volta al governo di uno stato. Tra i suoi primi provvedimenti vi fu quello, nel 1892, di garantire il titolo nobiliare di conte di Wisborg al nipote Oscar Bernadotte, che aveva perso i propri titoli nobiliari in Svezia a causa di un matrimonio da lui contratto senza l'approvazione del padre, il re di Svezia. Il giovane venne quindi incluso nella nobiltà del Lussemburgo e rimase pertanto sempre legato allo zio per avergli consentito un titolo conforme alla sua nascita.
Adolfo morì nel 1905. Gli succedette sul trono del Lussemburgo l'unico figlio maschio avuto dal suo secondo matrimonio, Guglielmo IV.
Matrimoni ed eredi
[modifica | modifica wikitesto]Il 31 gennaio 1844 Adolfo si sposò a San Pietroburgo con Elizaveta Michajlovna Romanova, granduchessa di Russia e nipote dello zar Nicola I di Russia, che però morì dopo poco più di un anno dando alla luce una bambina nata morta. Adolfo, a seguito della morte della giovane granduchessa, fece costruire per lei, tra il 1847 ed il 1855, la chiesa ortodossa di Sant'Elisabetta, ove la salma della giovane fu poi tumulata.
Il 23 aprile 1851 si risposò con Adelaide Maria di Anhalt-Dessau, figlia di Federico Augusto di Anhalt-Dessau. Ebbero cinque figli, di cui solo due sopravvissero, diventando principe e principessa di Lussemburgo:
- Guglielmo (1852–1912);
- Hilda (1864 - 1952), sposò Federico II di Baden.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze lussemburghesi
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Il titolo di Duca di Nassau esiste ancora (anche se non più legato a uno Stato indipendente) ed è portato dal Sovrano del Granducato di Lussemburgo
- ^ Irene Marschall King, John O.Meusebach, University of Texas Press, 1967, p. 33, ISBN 978-0-292-73656-6.
- ^ Daphne Dalton Garrett, Nassau Farm, su Handbook of Texas Online, Texas State Historical Association. URL consultato il 29 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2010).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Adolfo di Lussemburgo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Adolf, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 262283873 · ISNI (EN) 0000 0003 8186 5999 · CERL cnp00550126 · Europeana agent/base/147977 · LCCN (EN) n94048373 · GND (DE) 119208806 · BNF (FR) cb169437210 (data) |
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