Acer pseudoplatanus

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Acero di monte
Acer pseudoplatanus
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superrosidi
(clade) Rosidi
(clade) Eurosidi
(clade) Malvidi
Ordine Sapindales
Famiglia Sapindaceae
Sottofamiglia Hippocastanoideae
Tribù Acereae
Genere Acer
Specie A. pseudoplatanus
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Rosidae
Ordine Sapindales
Famiglia Aceraceae
Genere Acer
Specie A. pseudoplatanus
Nomenclatura binomiale
Acer pseudoplatanus
L., 1753
Nomi comuni

sicomoro, cucchiaràru, pàpara, acinella, 'oladigu (Sardegna)

Areale
Acer pseudoplatanus

L'acero di monte (Acer pseudoplatanus L., 1753) è una pianta appartenente alla famiglia delle Sapindaceae [2]. Talvolta è chiamato impropriamente sicomoro.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È una pianta ad alto fusto che può raggiungere 25–40 m di altezza e un diametro del tronco di 3,5 m. Ha una chioma globosa e ampia; la corteccia è inizialmente grigia o giallastra per poi tendere al rossastro e distaccarsi in grandi placche. Ha gemme opposte, come tutti gli aceri. I fiori appaiono dopo la comparsa delle foglie. Il frutto è una doppia samara. Negli alberi adulti ricorda la corteccia del platano, da cui il suo nome scientifico.

Foglie[modifica | modifica wikitesto]

Foglie lungamente picciolate (5–15 cm), semplici, opposte, caduche, 10–15 cm in lunghezza e larghezza, pentalobate con lobi poco acuti, margine debolmente dentato, verde scuro sopra, glauche sotto, cicatrici fogliari che non si toccano.

Fasi dell'apertura di una gemma

Specie simili[modifica | modifica wikitesto]

L'acero di monte e l'acero riccio sono specie simili e spesso vengono fra loro confuse, soprattutto in ambito urbano, essendo entrambe le specie usate nei parchi, giardini e nelle alberature stradali. Ma alcune caratteristiche ci permettono di distinguere agevolmente le due specie:

  • Le cicatrici fogliari nell'acero di monte non si toccano, nell'acero riccio si toccano.
  • la corteccia delle piante adulte: nell'acero di monte è simile a quella del platano, cioè tende a staccarsi in grandi placche, mentre nell'acero riccio rimane liscia e solo con l'età appare finemente fessurata in senso longitudinale.
  • le gemme: nell'acero montano sono verdi, mentre nell'acero riccio sono decisamente più rossastre.
  • le samare sono molto utili, perché nell'acero di monte il seme ivi contenuto è rotondo, anziché appiattito, e se separato dal frutto si mostra fittamente coperto di filamenti biancastri. Inoltre, poiché la fioritura dell'acero di monte è successiva alla comparsa delle foglie, le samare si trovano in cima al rametto. Nell'acero riccio, invece, le infiorescenze fanno comparsa prima della schiusa delle gemme e quindi le samare si trovano all'ascella dei rametti dell'anno.
  • gli alberi a foglie color bordeaux che si trovano in ambiente urbano sono quasi sempre cultivar dell'acero riccio.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie è molto diffusa in Europa centrale e occidentale (Francia, Benelux, Germania, Svizzera, Austria, Polonia, Russia), nel bacino del Mediterraneo (Spagna, Portogallo, Italia, Albania, Bulgaria, ex-Jugoslavia, Grecia), in Asia minore (Turchia) e nella regione del Caucaso.

In Italia esso è un albero delle zone montuose, tuttavia compare anche a quote poco elevate: ad esempio è presente sporadicamente nell'alta pianura ai piedi delle Alpi ed è comune sulle Prealpi. Lo si incontra fino ad un'altitudine di 1500–1900 m. Trova il suo optimum negli acero-frassineti e nelle faggete. In Pianura Padana è quasi completamente sostituito dall'acero campestre. Nell'Europa centrale è presente ad altitudini via via inferiori, man mano che ci si sposta verso nord.

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Il legno dell'acero di monte (considerato di elevato pregio) è usato principalmente in liuteria. Questa specie è spesso coltivata sia in boschi, che in impianti di arboricoltura da legno. In Calabria il legno è tradizionalmente utilizzato per realizzare collari per ovini, caprini e bovini, ciotole, coppe, scodelle e cucchiai (cucchiare). La pianta è molto visitata dalle api per il copioso polline, di colore grigioverde e l'abbondantissimo nettare,[3] da cui producono un ottimo miele dorato con sfumature verdastre.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Crowley, D., Rivers, M.C. & Barstow, M. 2017, Acer pseudoplatanus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 23 febbraio 2023.
  2. ^ (EN) Acer pseudoplatanus, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 23 febbraio 2023.
  3. ^ (FR) Acer pseudoplatanus & Apis mellifera, su Florabeilles, 5 febbraio 2017. URL consultato l'8 marzo 2020.
  4. ^ Bee Trees - Sycamore | Beespoke Info, su beespoke.info. URL consultato il 9 marzo 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàLCCN (ENsh88022519 · GND (DE4144622-7 · BNF (FRcb12267757m (data) · J9U (ENHE987007530071205171
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