Acanthurus chirurgus

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Acanthurus chirurgus

In basso due giovanili, in alto un adulto
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Actinopterygii
Ordine Perciformes
Sottordine Acanthuroidei
Famiglia Acanthuridae
Genere Acanthurus
Specie A. chirurgus
Nomenclatura binomiale
Acanthurus chirurgus
(Bloch, 1787)
Areale

Acanthurus chirurgus (Bloch, 1787) è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia Acanthuridae[2].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa nelle zone tropicali dell'oceano Atlantico occidentale tra il Massachusetts e lo stato brasiliano di San Paolo ma è comune solo nelle regioni tropicali di questo oceano e nei bacini ad esso collegati come il mar dei Caraibi. È frequente anche alle Bermuda mentre è raro nel golfo del Messico. Nell'Atlantico orientale è segnalato in Senegal[3][4][5]. Esiste una segnalazione nel mar Mediterraneo all'isola d'Elba, probabilmente in seguito al rilascio da un acquario[6]

Questa specie vive nei pressi delle barriere coralline o di fondi duri di altro tipo a bassa profondità, soprattutto dove vi sia presenza di sabbia e di spugne[1][4][5]. I giovanili vivono in acque basse e trovano rifugio fra la vegetazione marina e le mangrovie[1].

Si può trovare fra i 2 e i 25 metri di fondale, comunemente non oltre i 15 metri[3].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie, come gli altri Acanthurus, ha corpo ovale, compresso lateralmente. La bocca è piccola, posta su un muso sporgente; sul peduncolo caudale, particolarmente sottile, è presente una spina mobile molto tagliente. La pinna dorsale è unica e piuttosto lunga, di altezza uniforme. La pinna anale è simile ma più corta. La pinna caudale ha una leggera intaccatura centrale. Le scaglie sono molto piccole. La livrea dell'adulto è variabile, la tinta di fondo va dal bruno scuro al grigio chiaro. Sui fianchi sono sempre presenti 10 barre verticali di colore più scuro. La spina sul peduncolo caudale è bordata di blu vivo[3][4][5].

È riportata la taglia massima di 39 cm, la taglia media si aggira sui 35 cm e il peso massimo noto è di 5,1 kg[3].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Diurno[3]. Può vivere fino a 30 anni[1].

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Forma banchi non molto coesi. I giovani si comportano da pesci pulitori; assieme a quelli di Acanthurus coeruleus e ad Abudefduf saxatilis, ripuliscono dai parassiti soprattutto le tartarughe verdi[3].

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre soprattutto di alghe, fanerogame marine del genere Thalassia e detrito organico. Bruca le alghe sui fondi duri o le assume assieme alla sabbia, ingerendone una grande quantità. Nello stomaco sono stati trovati anche resti di spugne[1][3][7].

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Le larve sono pelagiche e si spostano sul fondale a un'età di 45/71 giorni a una lunghezza di 26,9 millimetri; dapprima si stanziano nelle lagune e in altri ambienti riparati per trasferirsi nella parte esterna della barriera da adulti. La maturità sessuale viene raggiunta a partire da una lunghezza di 17 cm[1].

Predatori[modifica | modifica wikitesto]

La letteratura scientifica riporta casi di predazione da parte del tonno pinna gialla[8].

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

È oggetto di intensa pesca per il consumo nei Caraibi (Haiti e Giamaica). Si cattura con reti da posta, nasse e con il fucile subacqueo[1].

Acquariofilia[modifica | modifica wikitesto]

Si trova sul mercato dei pesci d'acquario[1].

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

È l'Acanthurus più comune nell'Atlantico occidentale. È abbondante in gran parte dell'areale e le popolazioni sono stabili sebbene le maggiori densità si raggiungono laddove non viene pescato o lo è in maniera non intensa. Non sembrano sussistere preoccupazioni per lo status della specie, per questo la Lista rossa IUCN lo classifica come "a rischio minimo"[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i (EN) Acanthurus chirurgus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) Bailly, N. (2015), Acanthurus chirurgus, in WoRMS (World Register of Marine Species).
  3. ^ a b c d e f g (EN) Acanthurus chirurgus, su FishBase. URL consultato il 21 aprile 2021.
  4. ^ a b c R. Myers E. Lieske, Collins Pocket Guide: Coral Reef Fishes - Indo-Pacific and Caribbean, Harper Collins Publishers, 1996, ISBN 0002199742.
  5. ^ a b c H. Debelius R. H. Kuiter, Surgeonfishes, rabbitfishes and their relatives. A comprehensive guide to Acanthuroidei, TMC Publishing, 2001, ISBN 0953909719.
  6. ^ (EN) Scheda di Acanthurus chirurgus, su CIESM Atlas of Exotic Fishes in the Mediterranean Sea. URL consultato il 21 aprile 2021.
  7. ^ (EN) Food items reported for Acanthurus chirurgus, su FishBase. URL consultato il 21 aprile 2021.
  8. ^ (EN) Predators reported for Acanthurus chirurgus, su FishBase. URL consultato il 21 aprile 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • R. Myers E. Lieske, Collins Pocket Guide: Coral Reef Fishes - Indo-Pacific and Caribbean, Harper Collins Publishers, 1996, ISBN 0002199742.
  • H. Debelius R. H. Kuiter, Surgeonfishes, rabbitfishesand their relatives. A comprehensive guide to Acanthuroidei, TMC Publishing, 2001, ISBN 0953909719.

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