Risonanza magnetica colangiopancreatografica: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Ampliamento
Bibliografia
Riga 13: Riga 13:


== Tecnica ==
== Tecnica ==
La MRCP non necessita di utilizzo di [[mezzo di contrasto]] ma fa uso di sequenze di impulsi pesate in T2. Queste immagini mostrano un segnale ad alta intensità per i fluidi stazionari (questi fluidi appaiono iperintensi): pertanto i fluidi contenuti all'interno della cistifellea, dei dotti biliari e del dotto pancreatico, si caratterizzano per un segnale elevato.
La MRCP non necessita di utilizzo di [[mezzo di contrasto]] ma fa uso di sequenze di impulsi pesate in T2.<ref name="pmid22695995">{{cite journal |vauthors=Griffin N, Charles-Edwards G, Grant LA |title=Magnetic resonance cholangiopancreatography: the ABC of MRCP |journal=Insights Imaging |volume=3 |issue=1 |pages=11–21 |date=February 2012 |pmid=22695995 |pmc=3292642 |doi=10.1007/s13244-011-0129-9 |url= |accessdate=2018-03-12}}</ref> Queste immagini mostrano un segnale ad alta intensità per i fluidi stazionari (questi fluidi appaiono iperintensi): pertanto i fluidi contenuti all'interno della cistifellea, dei dotti biliari e del dotto pancreatico, si caratterizzano per un segnale elevato.
Al contrario i tessuti circostanti (ed in particolare il [[fegato]]), così come il [[sangue]] danno un segnale a bassa intensità: l'accostamento di queste immagini comporta un contrasto ottimale.
Al contrario i tessuti circostanti (ed in particolare il [[fegato]]), così come il [[sangue]] danno un segnale a bassa intensità: l'accostamento di queste immagini comporta un contrasto ottimale.
La tecnica permette di effettuare la ricostruzione tridimensionale dell’anatomia del tratto biliare, e ciò favorisce una migliore risoluzione spaziale.
La tecnica permette di effettuare la ricostruzione tridimensionale dell’anatomia del tratto biliare, e ciò favorisce una migliore risoluzione spaziale.

Versione delle 22:59, 12 mar 2018

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Risonanza magnetica colangiopancreatografica
Procedura diagnostica
Una risonanza magnetica colangiopancreatografica mostra dei calcoli nel coledoco distale: (a) colecisti con calcoli (b) calcolo nel dotto biliare (c) dotto pancreatico (d) duodeno.
AnestesiaNo
Classificazione e risorse esterne
ICD-988.97
MeSHD049448

La risonanza magnetica colangiopancreatografica (conosciuta anche come colangio risonanza magnetica o MRCP) è una tecnica di imaging medico che utilizza la risonanza magnetica per visualizzare i dotti biliari e il dotto pancreatico in modo non invasivo.[1] Questa procedura può essere utilizzata per determinare se vi sia la presenza di calcoli biliari in un qualsiasi condotto circostante la cistifellea. Tale tecnica è stata introdotta nel 1991.[2]

Tecnica

La MRCP non necessita di utilizzo di mezzo di contrasto ma fa uso di sequenze di impulsi pesate in T2.[3] Queste immagini mostrano un segnale ad alta intensità per i fluidi stazionari (questi fluidi appaiono iperintensi): pertanto i fluidi contenuti all'interno della cistifellea, dei dotti biliari e del dotto pancreatico, si caratterizzano per un segnale elevato. Al contrario i tessuti circostanti (ed in particolare il fegato), così come il sangue danno un segnale a bassa intensità: l'accostamento di queste immagini comporta un contrasto ottimale. La tecnica permette di effettuare la ricostruzione tridimensionale dell’anatomia del tratto biliare, e ciò favorisce una migliore risoluzione spaziale.

Confronto con altre tecniche

A differenze della colangio-pancreatografia endoscopica retrograda la MRCP è molto meno invasiva. Sebbene entrambe le tecniche possano rappresentare in dettaglio il sistema duttale, la MRCP consente anche di visualizzare il parenchima circostante. In uno studio del 2008, 269 pazienti sottoposti a ERCP e a MRCP hanno mostrato risultati comparabili tra le due tecniche. [4]

Note

  1. ^ SR Prasad, D. Sahani e S. Saini, Clinical applications of magnetic resonance cholangiopancreatography., in Journal of Clinical Gastroenterology, vol. 33, n. 5, November 2001, pp. 362–6, DOI:10.1097/00004836-200111000-00004, PMID 11606850.
  2. ^ Albert L. Baert, Encyclopedia of Diagnostic Imaging, Springer, 13 febbraio 2008, pp. 123–, ISBN 978-3-540-35278-5. URL consultato il 3 luglio 2011.
  3. ^ Griffin N, Charles-Edwards G, Grant LA, Magnetic resonance cholangiopancreatography: the ABC of MRCP, in Insights Imaging, vol. 3, n. 1, February 2012, pp. 11–21, DOI:10.1007/s13244-011-0129-9. URL consultato il 12 marzo 2018.
  4. ^ Hekimoglu K, Ustundag Y, Dusak A, et al., MRCP vs. ERCP in the evaluation of biliary pathologies: review of current literature, in J Dig Dis, vol. 9, n. 3, August 2008, pp. 162–9, DOI:10.1111/j.1751-2980.2008.00339.x, PMID 18956595.

Voci correlate

Altri progetti

  Portale Medicina: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di medicina