Wikipedia:Oracolo/Archivio/Ottobre 2009 (3/4)

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Massacro di cinesi (seconda guerra mondiale)[modifica wikitesto]

Nella pagina Seconda guerra mondiale, più precisamente nella didascalia della foto in alto a destra, si fa riferimento ad un episodio in cui dei soldati giapponesi hanno seppellito vivi dei civili cinesi. Dove posso reperire maggiori informazioni su quella vicenda? Grazie.

--87.18.213.27 (msg) 16:08, 17 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Seppellito o sepolto? --Vermondo (msg) 10:49, 18 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Sepolti vivi. --DomyinikLasciate un messaggio dopo il clic 11:40, 18 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Be' se ti può interessare c'è la voce seconda guerra sino-giapponese. In particolare, ho trovato qui qualcosa di simile. --DomyinikLasciate un messaggio dopo il clic 11:54, 18 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Per la grammatica, "hanno sepolto vivi", "sono stati sepolti vivi". "Hanno sepolti" non so se sia sbagliato, ma di certo si usa molto meno spesso. Il macello di cui chiede l'utente anonimo è la strage di Nanchino, dove le forze militari giapponesi furono colpevoli della morte e di altri crimini di guerra ai danni di 300.000 civili.Vinyadan (msg) 15:29, 29 ott 2009 (CET)[rispondi]

Rapimento di massa di israeliani?[modifica wikitesto]

Un po' di tempo fa avevo visto un servizio di La storia siamo noi su un rapimento di una comitiva di persone israeliane da un gruppo di terroristi che prima avevano fatto scalo in Libia e poi in un paese centro-africano, ma non ricordo quale, dominato da un dittatore. Il Mossad aveva attaccato l'aereoporto in cui erano tenuti gli ostaggi, ed era morto nell'azione il fratello di un politico israeliano. Qualcuno sa per caso il nome di questo episodio? Me lo sono dimenticato :-) --DomyinikLasciate un messaggio dopo il clic 11:44, 18 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Facile: guarda Operazione Entebbe. --Vermondo (msg) 11:48, 18 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Grazie, non mi veniva il nome ;-) --DomyinikLasciate un messaggio dopo il clic 11:52, 18 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Creare libro da PDF[modifica wikitesto]

Ciao a tutti. Sto cercando qualcuno che possa stamparmi un libro da un PDF (Alessandro Pocaterra, Pensare da informatico), modificarne se possibile la dimensione della pagina (da A4 ad A5) e che me lo possa rilegare come un libro. Solamente che sono leggermente (*ironia*) impedito in una ricerca su Google di negozi che possano farlo. Sapreste aiutarmi nella ricerca? PS: Sono circa 260 pagine, per questo non vorrei stamparmelo da solo... :) --→ Airon Ĉ 12:41, 18 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Se stai in una città con un'università (o un tribunale), prova ad aggirarti nei suoi paraggi: di solito lì allignano negozi di fotocopie/centri stampa che fanno lavori di questo tipo. --Vermondo (msg) 12:54, 18 ott 2009 (CEST) OT-Dalla tua pagina utente vedo che sai di non sapere, quindi immagino che tu sappia di non sapere la differenza tra rilegare (p. es. un libro) e relegare (p. es. in soffitta) ;-)[rispondi]
Grazie mille! Vicino c'è un tribunale, proverò a controllare nelle zone. Risposta all'OT: No, quello è distillato di ignoranza di un liceale in quinta --→ Airon Ĉ 12:58, 18 ott 2009 (CEST)[rispondi]



Caricare immagini[modifica wikitesto]

Ciao sono Oklaoma vorrei sapere se è possibile caricare su wikipedia una mia immagine proveniente dal mio computer. --LKI (msg) 15:22, 18 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Queste domande sono da sportello informazioni: cmq aiuto:immagini e pagine collegate, soprattutto quelle relative al copyright. --LaPiziamaroni e vin novo 15:56, 18 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Colla (solvente) per gomma e PVC[modifica wikitesto]

Serve per riparare i materassi gonfiabili (con apposite pezze). La colla pare lavori in parte solvendo le due superfici da incollare. Purtroppo non ho la confezione e quindi non conosco alcun nome commerciale. La dicitura generica è Vinyl Cement, ma non mi pare una colla tipo Vinavil, chiamata comunemente anche colla vinilica.

Risultano quattro ingredienti che spero di tradurre correttamente così:

  • Metiletilchetone
  • Acetato di etile
  • Acetone
  • Poliuretano (o resina di poliuretano).

Come si chiama il tipo di colla? Esiste un nome commerciale italiano? E in che tipo di negozio la trovo?

Grazie, BerlinerSchule (msg) 23:13, 18 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Se è la stessa che serve per riparare le forature delle bici, io conosco la marca "Tip Top" (confezione che include colla, pezze e raschietto o carta vetrata). --Vermondo (msg) 23:44, 18 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Qualche informazione "enciclopedica" la trovi qui. La colla non credo che abbia un nome commerciale standard. Immagino che la si trovi nei negozi che vendono materali da campeggio, o meglio ancora canoe gonfiabili. Con Google trovo ad esempio questo, però è una colla a due componenti, forse è di tipo diverso: se cerco così trovo delle colle uretaniche. Ma a te serve la colla per riparare qualcosa (hai finito il tubetto)? Oppure stai scrivendo una voce di WP sulle colle per PVC? Per la gomma è un'altra storia, c'è il classico mastice per riparare le camere d'aria delle bici (come quello che cita qui Vermondo, che mi ha conflittato) però non so se va bene per il PVC... --Guido (msg) 00:03, 19 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Finito il tubetto. E l'oggetto riparando è un materasso gonfiabile che credo non sia in gomma, ma in PVC... BerlinerSchule (msg) 00:14, 19 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Beh, di materassi gonfiabili ne fanno anche in cotone gommato; ma è facile notare la differenza. Vai in un buon negozio di articoli per campeggio. (Ah, che non ti venga in mente di guardare gli interlink a partire dalla voce mastice, sono tutti sbagliati. "Mastice", in italiano, si usa per il materiale con cui una volta si sigillavano i vetri delle finestre, e anche per la colla per riparare le camere d'aria, benché siano sostanze totalmente diverse. Ora, la voce di it:wiki parla solo del secondo significato - quello "ciclistico" - mentre gli interlink rimandano a voci sul mastice per le finestre. Speriamo che qualcuno aggiusti la voce magari con un po' di mastice...) --Guido (msg) 00:20, 19 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Ma quello delle finestre non è lo stucco? Mi par di ricordare che i ragazzi della via Paal avessero messo su una società di masticatori di "stucco". Certo, poi non so come la mettiamo con lo stucco degli stucchi. Insomma, come terminologia dell'edilizia sono un disastro... --Vermondo (msg) 10:03, 19 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Come scopro dal vocabolario Treccani online, "mastice" di per sè sarebbe il nome (dal greco) di una resina gommosa che si estrae dal lentisco. Per estensione, il nome è stato dato a una quantità di sostanze gommose che induriscono dopo l'applicazione: in particolare, allo stucco dei vetrai (miscuglio di olio di lino, creta e biacca: ben diverso dallo stucco per edilizia, che è un impasto di gesso e colla). Credo che solo i ciclisti, poi, chiamino mastice la colla per riparare le forature. Quello dei ragazzi della via Pal era appunto lo stucco dei vetrai (ricordo benissimo che lo staccavano dalle finestre e lo masticavano a turno - ma che schifo, però - per tenerlo morbido). --Guido (msg) 13:14, 19 ott 2009 (CEST) Pare anche che Ferenc Molnár, in una prima versione, avesse provato a far masticare ai ragazzi della via Pál del mastice da ciclisti, solo che in questo modo il povero Nemecsek moriva quasi subito, anziché nell'ultimo capitolo: così gli toccò riscrivere tutto. --Guido (msg) 17:29, 19 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Film-documentario italiano[modifica wikitesto]

O potente Oracolo di it.wikipedia. Oggi ti chiedo di rivelarmi il titolo e il regista di un film-documentario italiano. A mia memoria (ero in seconda o terza media, quindi un po' annebbiata: era circa il 1980 o 1981) è stato girato nelle campagne/boschi del bergamasco, probabilmente negli stessi posti dove era stato girato L'albero degli zoccoli di Ermanno Olmi; parlando di questo film con un collega (anche lui è andato a memoria) è venuto fuori che il regista potrebbe essere un collaboratore dello stesso Olmi.

La trama... non esiste. Si tratta di un documentario senza narratore e senza colonna sonora musicale; si tratta di un susseguirsi di primissimi piani e dettagli di erbe, fiori, piante, pietre, ruscelli, animaletti, insetti... il sonoro è tutto in presa diretta. Solo nell'ultima scena ci sono (o meglio si intuiscono) gli esseri umani: una coppietta che si apparta, si imbosca (in tutti i sensi), col sonoro sempre in presa diretta e continuano sempre i primissimi piani, della pelle che si intravvede tra i fili d'erba. Ricordi il titolo di questo film?

--Achillu (msg) 11:00, 19 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Ma cosa vi facevano vedere a scuola?! --Vermondo (msg) 12:38, 19 ott 2009 (CEST)[rispondi]
voto per il pianeta azzurro Il pianeta azzurro --85.18.109.100 (msg) 10:45, 21 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Direi che è un ottimo candidato, grazie anonimo! Ne cerco subito delle scene e vedo se è proprio questo.
--Achillu (msg) 13:17, 21 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Non ricordavo le scene coi trattori e i contadini, però mi si sono aperti dei ricordi vedendo le finestre che si accendono e soprattutto non mi sembra di aver visto in giro film analoghi e soprattutto che abbiano vinto/partecipato a qualche concorso di livello nazionale. Quindi sono ormai quasi certo che sia proprio questo; grazie nuovamente, anonimo.
Mi resta ancora un dubbio: dalla biografia di Franco Piavoli (e da un'intervista che lui ha rilasciato e ho trovato su Youtube) non risulta che lui abbia collaborato con Olmi, e mi chiedo come mai, sia a me sia al mio collega, il regista di questo film sia stato invece presentato in questo modo. Oracolo, riesci a chiarire quest'ultimo dubbio?
--Achillu (msg) 13:52, 23 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Conosco Piavoli personalmente e so che ha lavorato con Olmi in "terra madre". Comunque lo vedi anche da una ricerca veloce su google coi termini "piavoli olmi"\Il precedente commento non firmato è stato inserito da 84.222.51.87 (discussioni contributi), in data 08:47, 27 ott 2009.
Grazie e chiedo scusa se non sono stato chiaro, ma mi riferivo al 1982, quando ho visto "il Pianeta Azzurro", mentre la collaborazione per "Terra Madre" è dell'anno scorso. --Achillu (msg) 09:58, 27 ott 2009 (CET)[rispondi]

Gli scarafaggi e il nucleare[modifica wikitesto]

--93.146.85.85 (msg) 12:42, 19 ott 2009 (CEST) Oh potente oracolo, ti chiedo qualcosa che gia avranno chiesto e richiesto: per quale motivo gli scarafaggi e altri insetti riescono a sopravvivere alle radiazioni nucleari? resistono solo a quelle o anche all'esplosione nucleare? e sarebbero anche resistenti al fall out?[rispondi]

Chiesto e richiesto?
Certo, ogni giorno arrivano domande del genere!-- Lore³ You talkin' to me!? 17:12, 19 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Ma noi non possiamo rispondere, perché è segreto militare. --Guido (msg) 17:20, 19 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Non so risponderti circa la loro resistenza alle radiazioni, ma su una cosa non c'è dubbio: è impossibile resistere all'esplosione nucleare di una bomba atomica. Il modello sganciato su Nagasaki - decisamente antiquato - ha prodotto un'onda d'urto pari a 20.000 tonnellate di tritolo. Solitamente non reggono neppure il peso del mio piede. --87.17.217.115 (msg) 08:30, 20 ott 2009 (CEST)[rispondi]
mi sembra di ricordare che anche i ratti siano particolarmente resistenti alle radiazioni, ma, al volo, non riesco a trovar una fonte.--Hal8999 (msg) 08:38, 20 ott 2009 (CEST)[rispondi]

(rientro) Circa la vicinanza di qualsiasi essere vivente al punto dell'esplosione della bomba non esiste nulla capace di evitare la vaporizzazione immediata causa l'estrema temperatura tipica delle fusioni nucleari. Le probabilità di sopravvivenza sono inversamente proporzionali alla distanza del punto di esplosione. Per le radiazioni vediamo chi risponde dopo di me.--threecharlie (msg) 08:49, 20 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Ehm ma non dovrebbero essere direttamente proporzionali invece che inversamente? Cioè all'aumentare della distanza aumentano le probabilità di sopravvivenza? --Vipera 09:22, 20 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Così imparo a finire di scrivere una cosa dopo che mi hanno interrotto con una telefonata... :-/ --threecharlie (msg) 09:57, 20 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Nella trasmissione Miti da sfatare sono stati esposti alcuni insetti a radiazioni. Sembra che solo le Cetoniinae siano resistite in vita per 30 giorni dopo una esposizione di 100.000 rad (100 volte la dose letale umana). La fonte è en:Flower chafer ma non ho ttrovato tracce sul sito della trasmissione. Una possibile spiegazione della relatica resistenza alle radiazioni degli scarrafoni è la indotta resistenza alla tossicità dell'ossigeno (almeno secondo questa fonte). Secondo invece it.answers.yahoo "Non resistono in maniera assoluta, ne possono solo sopportare una dose maggiore, in quanto le cellule sono più vulnerabili alle radiazioni quando si dividono e questo accade negli scarafaggi nei momenti della muta, cioè nel momento in cui si liberano del vecchio esoscheletro per generarne uno nuovo e più grande. Siccome questo accade solo una volta a settimana, nel resto del tempo lo scarafaggio ha una resistenza alle radiazioni considerevolmente superiore agli animali privi di esoscheletro." Secondo me invece muoiono subito ma fanno finta di essere vivi --Uomo in ammollo 09:15, 20 ott 2009 (CEST)[rispondi]
La seconda che hai detto. Quelo (msg) 10:00, 20 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Scarafaggi non so, ma se volete fare conoscenza con un tipino "con due attributi così", ecco a voi... il mitico !. Il suo nome, tradotto, significa Terrificante Batterio che Resiste alle Radiazioni, soprannominato (giuro) Conan il Batterio. Se pensavate di essere dei duri solo perchè state venti minuti nella sauna... :-) Veneziano- dai, parliamone! 10:41, 20 ott 2009 (CEST)[rispondi]
(OT) e se pensate di essere dei duri solo perché state venti minuti nella sauna, evidentemente non avete mai passato venti minuti con l'analista di sistemi della mia azienda. --CavalloRazzo (talk) 13:20, 20 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Allora mettiamoci anche questi. Mi sa che sono più resistenti degli scarafaggi; non so se sono anche più restitenti di Conan il Batterio. In una puntata della trasmissione Voyager - che però fu misteriosamente soppressa all'ultimo momento prima di andare in onda - era documentata la storia di un esemplare di Hypsibius evelinae il quale, irradiato molti anni fa nel corso di un esperimento nucleare segreto, crebbe a dismisura e da tredici anni conduce ininterrottamente una trasmissione televisiva di seconda serata su RaiUno. --L'Oracolo serissimo (msg) 22:03, 20 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Scuola e progetti[modifica wikitesto]

Le voci sulla scuola (ogni grado, fino all'università) come liceo classico, a che progetto dovrebbero appartenere? Fino ad ora il progetto Istruzione non esiste. --EXE.eseguibile 20:52, 20 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Aiuto:Sportello informazioni. --LaPiziamaroni e vin novo 10:56, 21 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Origine del nome della stazione "Termini"[modifica wikitesto]

La domanda è stata posta nella Auskunft, ovvero nell'"Oracolo" della versione in lingua tedesca. L'articolo contiene una spiegazione, ma senza fonte.

In sostanza sono state ipotizzate le seguenti origini del nome:

- Alla stazione è stato assegnato il nome in base alla vicinanza alle terme (antiche). Linguisticamente non molto chiaro...
- Quella zona o località si chiamava, già prima della costruzione della stazione ferroviaria (1862) Termini, in quanto vicina alle terme (come nel caso di Termini Imerese). Poi naturalmente la stazione ha preso il nome della località. Ma tra i rioni di Roma oggi non risulta Termini...
- Termini per sottolineare che più linee terminavano lì; quindi un significato letterale e, tutto sommato, analogo a "Centrale" (ovvero non una stazione per ogni linea, problema comune a molte città europee all'epoca; il rischio c'era anche a Roma).
- Magari è la quarta...

Grazie e ciao, BerlinerSchule (msg) 16:53, 21 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Termini perché è una stazione di testa (ovvero i treni non possono proseguire, possono solo tornare indietro). --Vito (msg) 16:55, 21 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Qua dice che il nome è dovuto alle vicine Terme di Diocleziano ma non riporta la fonte.GJo ↜↝ Parlami 17:05, 21 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Vito:
Così semplice? Ma allora ci si chiede perché sia l'unica tra le (non poche) stazioni di testa in Italia ad avere questo nome.
E credo nel 1862 tutte le stazioni ferroviarie nelle grandi città fossero stazioni di testa...
@GJo: Ecco perché avevo scritto che "l'articolo contiene una spiegazione, ma senza fonte"...
BerlinerSchule (msg) 17:08, 21 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Dai un'occhiata qua.GJo ↜↝ Parlami 17:11, 21 ott 2009 (CEST)[rispondi]
E anche qua.GJo ↜↝ Parlami 17:15, 21 ott 2009 (CEST)[rispondi]
E pure qua.GJo ↜↝ Parlami 17:16, 21 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Inoltre credo che il testo Termini dalle botteghe di Farfa al dinosauro (reperibile in biblioteca [1]) possa fornire un fonte sull'etimologia del nome.GJo ↜↝ Parlami 17:20, 21 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Grazie. Ma non credo sia veramente risolutivo - un libro divulgativo, senza alcuna indicazione della propria fonte e senza alcun riferimento alla storia del nome. E non chiarisce nemmeno se sia la prima o la seconda delle ipotesi (nome del rione oppure nome della stazione). Vedo adesso (confl.) che rimandi anche a Encarta; darò un'occhiata, ma in generale Encarta è pessima, il numero degli errori mediamente è superiore a quello delle info corrette... Non a caso non la usiamo come fonte per la WP (nella quale, se qui dovessimo trovare la soluzione, c'è forse da correggere un articolo...). BerlinerSchule (msg) 17:26, 21 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Piuttosto plausibile invece quella di "Roma segreta" (il secondo dei link di GJo); quindi dalle terme, ma non direttamente... BerlinerSchule (msg) 17:30, 21 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Infatti era proprio il link che volevo mettere in evidenza... Encarta riprende la guida del Touring del 1999 che è, IMHO, affidabile; comunque se sei vicino a una delle biblioteche in possesso del libro Termini dalle botteghe… una sua consultazione potrebbe essere risolutiva.GJo ↜↝ Parlami 17:34, 21 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Sicuramente il nome Termini deriva dalle Terme di Diocleziano. E credo (senza averne però certezza) che la derivazione sia indiretta, cioè che il nome Termini, prima della costruzione della stazione, indicasse la località.--Friedrichstrasse (msg) 18:03, 21 ott 2009 (CEST)[rispondi]
In realtà è tecnologicamente più semplice gestire una stazione passante piuttosto che una di testa. --Vito (msg) 21:32, 21 ott 2009 (CEST)[rispondi]
A metà '800 non c'era alcuna tecnologia, stazioni di testa o di transito erano indifferenti.--Friedrichstrasse (msg) 21:45, 21 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Grazie delle risposte. Pur non essendo il tema da trattare aggiungo qualcosa alle ultime due affermazioni: il problema delle stazioni di testa nasce dalla necessità di sganciare la locomotiva e poi o di aggianciare un'altra all'altra estremità del treno oppure di portare la locomotiva già usata al'altra estremità; salvo eccezioni la locomotiva doveva anche essere girata (diversa velocità ammessa nelle due direzioni di marcia). Quindi in una fase iniziale si pone solo quest'ultimo problema, quello di girarla, perché le prime linee andavano da una città ad un'altra, con due stazioni terminali senza altre linee. Nella fase successiva, delle prime reti e quindi dell'attestazione di più linee ad una sola stazione di testa, poteva nascere l'esigenza di far proseguire i viaggiatori, senza farli scendere.
Possiamo supporre che il conflitto inizialmente fosse piccolo, perché comunque la permanenza del treno nella stazione era lunga, per permettere il rifornimento di carbone e di acqua, quindi ci stava anche il tempo per cambiare la locomotiva. Comunque i primi impieghi di carozze pilota, quindi di treni reversibili, sono dell'epoca del vapore...
E solo oggi il problema è veramente minore, con treni completamente reversibili; ci vuole però sempre una logistica precisa; Francoforte Centrale, l'ICE entra, alla fine del marciapiede sale il nuovo macchinista (cambio turno), mentre 380 metri davanti a lui scende quello vecchio, chiudendo la motrice. Formalità, prova freni e dopo quattro minuti il treno esce dalla stazione nella direzione opposta a quella di ingresso, giusto il tempo per far scendere e salire i viaggiatori...
BerlinerSchule (msg) 22:28, 21 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Certo, a Francoforte. Nelle maggiori stazioni italiane la logistica è diversa. Quattro minuti dopo l'orario di arrivo in stazione previsto, viene annunciato all'altoparlante a quanto ammonta il ritardo del treno, e il fatto che arriverà su un binario diverso da quello indicato sul tabellone. --NichtHinauslehnen (msg) 13:10, 22 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Con i finestrini sigillati?
Consolati che succede anche altrove. Era solo l'esempio estremo di come possa funzionare. Sotto i quattro o forse (per recuperare del ritardo!) tre minuti è difficile andare. Ma intanto sono quasi sempre stazioni grandi e quindi alcuni minuti per scendere e salire sono cmq necessari... . E la tendenza verso treni (diurni a lunga percorrenza) reversibili è generale, o ETR (nel senso tradizionale e proprio del termine) o due motrici o una motrice e una pilota. BerlinerSchule (msg) 14:13, 22 ott 2009 (CEST)[rispondi]

La stazione Roma Termini prende nome dal vecchio nome del quartiere Termini. Tutte le stazioni ferroviarie di Roma prendono il nome dal quartiere ove sono situate: Trastevere, Ostiense, Tiburtina....

Grazie anche al contributo senza firma. Come ebbi a scrivere quattro o cinque fermate fa, "tra i rioni di Roma oggi non risulta Termini...", né nel sito del Comune di Roma, né nella Wikipedia. Esiste una fonte diretta per un rione o quartiere o località Termini a Roma prima del 1862? BerlinerSchule (msg) 14:19, 23 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Esistono su Google Books oltre 150 libri pubblicati prima del 1860 che attestano l'esistenza a Roma di Piazza di Termini. Lucio Di Madaura (disputationes) 15:39, 23 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Boh! Io sapevo che la località, in antico, era prossima a qualche luogo di culto del dio Terminus. Magari MM ne sa di più. --Cloj 21:37, 23 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Utilizzo info wikipediane[modifica wikitesto]

Ciao, mi chiamo Sandro Fabbri, innanzi tutto mi complimento con tutti voi per l'immenso lavoro messo in atto continuamente, non so come farei senza di voi.....passo subito alla domanda, i testi da voi pubblicati posso utilizzarli all'interno del mio blog, è sufficiente citare solo la fonte io devo fare altro? Grazie anticipatamente ps dove leggerò la vostra risposta??? in caso [email oscurata] --Droc (msg) 09:54, 22 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Non lasciare email in vista qui. Le nostre risposte le leggerai qui, o al limite nella tua pagina di discussione. Comunque, per riutilizzare i testi tratti da Wikipedia devi seguire la licenza CC-BY-SA oppure la GFDL. Entrambe prevedono che il testo venga distribuito citando la fonte e che tu lo rilasci a tua volta con tale licenza. L'alternativa è riformulare il testo con parole tue. Vedi Aiuto:Come citare Wikipedia e pagine correlate. Ciao! --Gig (Interfacciami) 10:16, 22 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Creazione di una voce su un libro: "Retail Management"[modifica wikitesto]

Buongiorno a tutti, lavoro nel campo delle reti di vendita e ho letto un libro significativo sull'argomento: "Retail Management", di Gianluca strata e Danilo Zatta (http://www.hoepli.it/libro/retail-management.asp?ib=9788845314759&pc=000005004005001).

Mi piacerebbe scrivere una voce a riguardo, ma vorrei capire se esistono linee guida per i libri (così come per la musica) e soprattutto se una voce relativa a questo volumetto potrebbe comportare problemi di accettazione.

Grazie Oracolo per la risposta, Daniele.


--Limo (msg) 15:05, 22 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Ciao. Una parziale risposta è qui: Aiuto:Cosa mettere su Wikipedia/Scrittori e libri. Se la significatività di questo libro è evidenziata da fonti attendibili allora non ci saranno problemi a scrivere la voce.
Per quanto riguarda la struttura della voce fai riferimento al Progetto:Letteratura.
Ricordo infine che questa è una domanda da Sportello informazioni.
--Achillu (msg) 16:45, 22 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Non mi pare un "libro". Piuttosto un'opera divulgativa o un manuale. Difficilmente potrà suscitare reazioni tali da risultare enciclopedico... Direi di nominarlo negli articoli degli autori (se enciclopedici a loro volta).
BerlinerSchule (msg) 16:58, 22 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Effettivamente se questi sono i criteri per i quali un libro può essere ospitati su Wikipedia, Aiuto:Cosa mettere su Wikipedia/Scrittori e libri, questo volume non li soddisfa. Peccato, perché i molti casi citati rappresentano un utile elenco di case history nel settore.

--Limo (msg) 15:05, 22 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Tieni presente che questa dovrà diventare un'enciclopedia. Quindi dovranno esserci articoli su tutto quello che può, legittimamente, interessare. E mentre un (buon) manuale che parla delle strutture di vendita e delle tecniche di vendita, bene o male, non fa parte di quella realtà interessante, l'oggetto del manuale invece sicuramente sì! Quindi cerca se esistono degli articoli sugli argomenti trattati. Retail management è il titolo? Bene. Vendita al minuto esiste? Tecnica di vendita? Strategia commerciale? Rete di vendita? Et c., et c. Se il manuale in questione contiene delle info che possano completare quegli articoli, bene. Altrimenti fai degli articoli nuovi. Indicando quel manuale come fonte. BerlinerSchule (msg) 13:49, 23 ott 2009 (CEST)[rispondi]

debito di guerra[modifica wikitesto]

mi pare che, perlomeno nell'era moderna,alla fine di una guerra il o i paesi vincitori pretendessero il pagamento di ingenti somme da parte dei paesi sconfitti come indennizzo delle spese sostenute per la guerra stessa e dei danni subiti.Qualcuno sa se all'Italia fu imposto qualcosa di simile? Se si, da chi, e quanto? E come si sono svolti i pagamenti, se ci sono stati?

--79.51.192.249 (msg) 01:01, 23 ott 2009 (CEST)[rispondi]

puoi vedere su en:Paris_Peace_Treaties,_1947 al paragrafo War reparations. Considera che fu una clausola essenzialmente formale, e non credo che siano stati riscossi, almeno dall'italia, se non per una frazione. Il pagamento dei danni della prima guerra mondiale fu una delle causa dell'ascesa del Nazismo; gli alleati per evitare un ripetersi dell'errore non solo non chiesero un completo pagamento dei danni, ma misero in piedi il piano Marshall per aiutare l'europa: sia i vincitori che gli sconfitti. --Hal8999 (msg) 10:09, 23 ott 2009 (CEST)[rispondi]
per l'accordo originale, s:Trattato_di_pace_fra_l'Italia_e_le_Potenze_Alleate_ed_Associate_-_Parigi,_10_febbraio_1947 articolo 74 --Hal8999 (msg) 10:14, 23 ott 2009 (CEST)[rispondi]
"Il pagamento dei danni della prima guerra mondiale fu una delle causa dell'ascesa del Nazismo." - Attenzione a non cascarci. Questo è uno dei successi maggiori della propaganda nazista. In realtà non fu una causa, ma uno strumento di propaganda. La pressione economica effettiva delle conseguenze di Versailles era, nel 1933, pressocché nulla. BerlinerSchule (msg) 14:15, 23 ott 2009 (CEST)[rispondi]
la crisi economica derivante dalle riparazioni dei danni di guerra face entrare la repubblica di Wimar in una crisi economica e poi politica che portò all'ascesa dei gruppi estremisti, tra cui i nazisti che poi presero il potere. Comunque per avere un'idea sul perché è meglio collaborare con l'ex nemico invece di distruggerlo economicamente si veda Le conseguenze economiche della pace di Keynes --Hal8999 (msg) 15:30, 23 ott 2009 (CEST)[rispondi]
"la crisi economica derivante dalle riparazioni dei danni di guerra face entrare la repubblica di Wimar in una crisi economica e poi politica che portò all'ascesa dei gruppi estremisti..." - appunto, questa è la visione riassuntiva, che scaturisce sostanzialmente dalla stessa propaganda nazista e che ancora oggi occasionalmente viene riportata acriticamente per spiegare (in parte) l'ascesa dei nazisti. Talvolta pare persino una specie di giustificazione. Ma davanti ai meri fatti economici, davanti ai numeri, questa tesi non sussiste; occorre vedere le cose in modo molto più differenziato. Prova a dare un'occhiata alle riparazioni che effettivamente venivano ancora richieste all'Impero dopo il 9 luglio del 1932...
So che nei manuali si trova talvolta ancora oggi la descrizione da te riportata. Ma non è così facile... Nella deWP trovo la bella definizione Inwieweit der Vertrag von Versailles tatsächlich zur Machtübergabe an Hitler beigetragen hat, bleibt spekulativ. Per iniziare ti consiglio anche l'incipit di de:Deutsche Reparationen nach dem Ersten Weltkrieg. E la de:Konferenz von Lausanne (1932) ti dice qualcosa?" Purtroppo entrambi i temi mancano nella itWP. BerlinerSchule (msg) 18:08, 24 ott 2009 (CEST)[rispondi]
La domanda all'Oracolo riguardava un eventuale debito di guerra imposto all'Italia dopo la seconda guerra mondiale, suppongo (la prima non l'avevamo persa, se non ricordo male), e a questa è stata già data risposta. La questione del debito di guerra della Germania dopo la prima guerra mondiale è un po' OT e non vorrei che aprisse l'ennesimo conflitto italo-tedesco su queste pagine ;-) La voce sulla Repubblica di Weimar afferma che il debito di guerra fu una delle cause della situazione economica disastrosa della stessa Repubblica, nel decennio precedente (al 1932); lascia intendere, inoltre, che la situazione economica fu uno dei fattori dell'instabilità politica. Questo non significa che l'effetto del debito di guerra fu determinante per l'ascesa al potere di Hitler (in ogni caso, si tratterebbe di un effetto a lungo termine, non dell'effetto diretto del debito ancora esistente nel 1932). Forse si potrebbe approfondire meglio la questione nella voce, riportando (con fonte) l'affermazione presente in de:WP. A patto che BerlinerSchule ce la traduca... --Guido (msg) 18:42, 24 ott 2009 (CEST)[rispondi]
indipendentemente da propaganda o meno, è un fatto storico ben noto e verificabile che nella repubblica di Weimar l'inflazione era a livelli insostenibili, così come non si può negare che la crisi economica era almeno in parte legata alle sanzioni legate alla guerra. --JollyRoger ۩ strikes back 08:56, 26 ott 2009 (CET)[rispondi]

ho trovato un'albero con dei frutti rossi che avevano tutta l'apparenza di ciliegie, poi a guardarle meglio potevano sembrare piccole melagrane. allora ne ho mangiata una e sapeva di mela, anche i noccioli dentro erano da mela: che tipo é secondo voi? --164.2.255.244 (msg) 10:51, 23 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Non so del frutto, ma tu sei un tipo coraggioso... --CavalloRazzo (talk) 11:10, 23 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Ha ragione CavalloRazzo. Conosco uno (ma ce ne devono essere molti altri) che dopo un assaggino del genere è stato portato con l'ambulanza in ospedale. Differenza rispetto al tuo caso: i frutti sconosciuti, ma interessanti non somigliavano a delle mele, ma a dei mirtilli. Secondo differenza che può anche valere come giustificazione almeno parziale: al momento dell'assaggio aveva quasi cinque anni.
Il resto della natura si difende con le sue armi. Denti, unghie, veleni. Noi ci difendiamo con la nostra. L'intelligenza.
Vedo che è venuto un po' didattico. Mentre qui è gradito un tono meno serio...
Buon appetito. Enjoy your food. Potrebbe essere l'ultimo...
BerlinerSchule (msg) 13:39, 23 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Anch'io conosco una persona che molti anni fa scambiò i frutti del sambuco per mirtilli (senza gravi conseguenze, per fortuna, visto che anni dopo mi avrebbe messo al mondo): ma trovo curioso che un frutto possa somigliare contemporaneamente a una ciliegia e a una melagrana. Mi viene in mente una battuta nel film Mary Poppins, che (nella versione italiana) suonava così: «Sai che differenza c'è fra un pollo e un serpente a sonagli?» «No» «Allora dovresti fare attenzione a quello che mangi» --Guido (msg) 14:36, 23 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Nel caso da me citato non era Sambuco... ...che non solo non si può confondere con l'albero dei mirtilli, neanche a quattro anni e mezzo compiuti, essendo di statura lievemente diversa, ma non è nemmeno particolarmente tossico. E poi il Sambuco è talmente acidulo... ...se non lo usi come si deve, filtrato e cotto con mooolto zucchero, che diventa un'ottima marmellata... BerlinerSchule (msg) 15:19, 23 ott 2009 (CEST) [rispondi]
Potrebbe essere un sorbo? --Achillu (msg) 14:44, 23 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Sòrbole! Speriamo che sia quello. 164.2.255.244, ci senti? Di' qualcosa... --Guido (msg) 15:13, 23 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Un sorbo! Notate la famiglia... ...praticamente è una fragola, solo più in alto (un po' come il sambuco rispetto al mirtillo... ...oppure avete presenti certe foto di gruppo dei primi ministri europei?).
Ragazzi, chiedo subito scusa del paragone improprio. Infatti nel caso del mirtillo e del sambuco è quello alto ad essere poco digeribile... BerlinerSchule (msg) 15:26, 23 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Mi accodo al "coraggioso" di CavalloRazzo, prova a vedere qui. --« Gliu » 18:32, 24 ott 2009 (CEST)[rispondi]

E se fosse una drupa/bacca del lazzeruolo (o azzeruolo). Che tra l'altro è gustosissima e innocua? --Cloj 20:34, 24 ott 2009 (CEST)[rispondi]

grazie a tutti penso sia proprio il sorbo, da me mangiato in un parco per bambini stracolmo di sorbi rossi e invitanti: non credo proprio che l'amministrazione del 12o di parigi abbia come scopo quello di avvelenare i propri nanetti! ciauuuuu! --164.2.255.244 (msg) 14:32, 27 ott 2009 (CET)[rispondi]

Struttura DB Wikipedia[modifica wikitesto]

Oh grande oracolo, sapresti dirmi quale è la struttura del db di wikipedia??? --Ales_Pac(msg) 13:31, 23 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Prova a dare un'occhiata a MediaWiki, en:MediaWiki, http://www.mediawiki.org, Aiuto:Analisi del database... Ciao! --Gig (Interfacciami) 14:24, 23 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Qui lo schema del layout completo, qui gli script SQL per creare la struttura. --Sesquipedale (non parlar male) 15:27, 23 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Curioso, in quell'immagine vedo rev_id come integer(8)... ma in en.wiki sono già arrivati a oldid a nove cifre... --Gig (Interfacciami) 17:39, 24 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Come funzionano gli occhiali 3D?[modifica wikitesto]

Perché se chiudo un occhio e mi guardo allo specchio con gli occhiali RealD nel riflesso vedo nera la lente dell'occhio aperto e non l'altra? E perché questo non succede se metto gli occhiali al contrario (con le stanghette in avanti)? Ho riprovato senza specchio e con due paia di occhiali, con lo stesso risultato... cosa può mai cambiare se mi limito a cambiare l'ordine delle due lenti? Mi hanno parlato di polarizzazioni circolari ed ellittiche, ma ruotando una lente rispetto all'altra le vedo diventare nere...

(In alternativa, cosa mi hanno fatto mangiare, e dove posso trovarne ancora? :P --93.38.228.152 (msg) 14:18, 23 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Azzardo una risposta: vedi l' ombra dietro la lente dell' occhio aperto, mentre sull' altra lente vedi il riflesso, visto che non ci vedi attraverso, quindi appare più chiara. Oppure lo specchio ha proprietà simili alla tormalina, che ruota la luce polarizzata? Non so dove si trova la tormalina, ma non credo sia commestibile! --Utente:Debian_enzog (si accettano critiche!) 23:06, 24 ott 2009 (CEST)[rispondi]

CURIOSITA'[modifica wikitesto]

--KAI40 (msg) 21:28, 23 ott 2009 (CEST) Chi è che paga le eventuali vincite del gioco dei Pacchi su Rai1?[rispondi]

La Rai non so, ma da fonte certa so che le vincite dei giochi a premi sulla televisione svizzera sono coperte da un'assicurazione. In pratica pagano un forfait annuo, solitamente più caro dell'effettivo montepremi versato, ma si tutelano da un'eventuale serie di fortunatissimi. Nitrato (titolami) 22:13, 23 ott 2009 (CEST)[rispondi]

-- Allora non c'è nessuno che mi sa chiarire ( con sicurezza) questo dubbio?. Grazie--KAI40 (msg) 21:40, 28 ott 2009 (CET)[rispondi]

Forse chiedi troppo;). Questo non risponde alla tua domanda ma è interessante--VincenzoX * 22:05, 28 ott 2009 (CET)[rispondi]