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Antonio Giordano nel 2007

Antonio Giordano (Napoli, 11 ottobre 1962) è un accademico, oncologo, patologo, genetista e ricercatore italiano naturalizzato statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Antonio Giordano, è figlio di Giovan Giacomo Giordano (originario di Corbara), oncologo e anatomo-patologo e di Maria Teresa Sgambati. Dopo essersi diplomato al Liceo Scientifico Giuseppe Mercalli, istituto di grandi tradizioni del quartiere Chiaia, si laurea con il massimo dei voti in Medicina a Napoli nel 1986. Ha conseguito la specializzazione in Anatomia ed Istologia Patologica all'Università degli Studi di Trieste. Successivamente si è trasferito per un dottorato di ricerca negli Stati Uniti, dove è stato allievo del premio Nobel James Dewey Watson[1][2] al Cold Spring Harbor Laboratory. In quegli anni scoprì il collegamento diretto tra la regolazione del ciclo cellulare e lo sviluppo del cancro. Più specificamente dimostrò che, affinché le cellule normali si trasformino in neoplastiche, gli oncogeni devono interagire direttamente con le cicline, determinando una deregolazione del ciclo cellulare e, quindi, l'insorgenza del fenotipo neoplastico.

In un'intervista del 2017, Giordano afferma che è innegabile che sia stato fortemente influenzato dalla professione del padre che è stato un affermato anatomo patologo, anche se la sua prima passione è stata la chirurgia. Confessa che solo dopo aver trascorso un periodo negli Stati Uniti ha considerato la genetica; intuì, infatti, che la tecnologia avrebbe conquistato uno spazio nella professione medica.[2]

Carriera di professore universitario[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1992 si trasferì a Philadelphia dove ebbe l’incarico, dapprima alla Temple University come Assistant Professor, successivamente alla Thomas Jefferson University, come Professore Ordinario di Patologia presso il Dipartimento di Patologia, Anatomia e Biologia Cellulare, infine nuovamente alla Temple University, dove è attualmente Direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine e Direttore del Centro di Biotecnologia nel College of Science and Technology. Il 1° gennaio 2004, Giordano diventa professore ordinario per chiara fama nel settore scientifico-disciplinare di Anatomia e Istologia Patologica del Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Neuroscienze presso il Laboratorio di Tecnologie Biomediche ed Oncologia Sperimentale dell'Università di Siena. Dal giugno 2006 è presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Onlus Human Health Foundantion Onlus ed è presidente del comitato scientifico del CROM (Centro Ricerche Oncologiche di Mercogliano-AV). Diverse, inoltre le collaborazioni con Atenei Italiani, quali le Università di Roma, Napoli, Palermo, Messina, Sassari e L'Aquila.

Principali scoperte[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1993, Antonio Giordano individuò e clonò un nuovo gene oncosoppressore, l'RB2/p130, che ha funzione di primaria importanza nel ciclo cellulare controllando la corretta replicazione del Dna e prevenendo l'insorgenza del cancro. Le alterazioni, a livello di questi geni oncosoppressori, cioè una loro non-espressione o un cattivo funzionamento, lasciano via libera alle cellule neoplastiche di moltiplicarsi in modo incontrollato.

Nell'anno 2000, è stato portato a termine uno studio di grande impatto scientifico internazionale sul carcinoma polmonare. La novità assoluta consiste nel primo esempio di impostazione di un modello di terapia genica che viene sperimentato in vivo sull'animale cavia (topo) in cui era stato indotto un tumore polmonare. Utilizzando il gene RB2/p130 funzionalmente attivo e, come vettore, un retrovirus, si è dimostrato come la crescita tumorale si riduca in maniera drastica dopo una singola iniezione di RB2/p130.

Nel 2001, un altro studio ha preso in esame un tema di grande rilevanza ed attualità scientifica. I risultati di questo studio hanno aperto le porte ad una chiave di interpretazione molto suggestiva della patogenesi tumorale. Gli esperimenti effettuati sempre sull'animale (topo) dimostrano, infatti, come l'RB2/p130 possa funzionare anche come inibitore dell'angiogenesi (la neoformazione di vasi che nutrendo il tumore, è alla base della crescita neoplastica). Oltre a RB2/p130, Giordano ha scoperto due importanti "guardiani" del genoma umano CDK9 e CDK10. I risultati ottenuti da Giordano con questi studi hanno avuto una vasta eco sulla stampa internazionale, in quanto aprono importanti prospettive nel campo della cura dei tumori, lasciano intravedere possibilità applicative del tutto nuove rispetto ai tradizionali trattamenti chirurgici e che mio-terapici.

Nel 2004 Giordano scopre l'NSPs (Novel Structure Proteins), una nuova struttura di proteine con un potenziale ruolo nelle dinamiche del nucleo durante la divisione cellulare. Una proteina in particolare (Isoform NSP5a3a) è altamente espressa nelle linee cellulari di alcuni tumori e potrebbe risultare un marker tumorale molto utile. Diviene direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine di Philadelphia, presidente del Comitato Scientifico della Human Health Foundation Onlus. Tra le sue molteplici attività di ricerca vi è quella volta all'attivismo nell'ambito della denuncia dei fattori ambientali causa di un incremento delle patologie tumorali. L'impegno di Giordano trova origine in numerosi lavori scientifici. È stato allievo del premio Nobel James Dewey Watson[1][2], ha scoperto alcuni fattori chiave nella regolazione del ciclo cellulare, dei meccanismi legati all'insorgenza dei tumori e ha legato la sua carriera di ricercatore a quella di divulgatore scientifico, impegnandosi soprattutto nel rendere noti il collegamento tra l'ambiente inquinato dai rifiuti tossici e l'aumento dei rischi di insorgenza delle patologie tumorali per la popolazione della Regione Campania. Nel corso della sua carriera, si è distinto per aver isolato il gene oncosoppressore, l'RB2/p130[3][4][5], dimostrando successivamente come lo stesso gene, introdotto attraverso un retrovirus in alcuni modelli animali, sia in grado di ridurre la crescita dei tumori.[6]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Pubblicazioni scientifiche[modifica | modifica wikitesto]

Giordano è autore di oltre 400 pubblicazioni su peer-reviewed journals, e detiene numerosi brevetti internazionali relativi alla scoperta di nuovi geni e a nuovi metodi per la diagnosi e la terapia dei tumori. Nel luglio del 2009 è risultato terzo come numero di pubblicazioni nella lista Laboratory Heads by Number of Publications secondo il Cell Cycle registry.

Pubblicazioni divulgative[modifica | modifica wikitesto]

Campania, terra dei veleni[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2011, pubblica Campania, terra di veleni (edito da Denaro Libri), scritto con Giulio Tarro, una raccolta di articoli, documenti, riflessioni, statistiche, nella quale si affrontano le tematiche legate alla salute in Campania, soffermandosi tra l'altro su indagini epidemiologiche che mostrano quanto il territorio sia stato danneggiato dalla presenza di rifiuti tossici.

Tra i vari capitoli vi è anche il contributo dell'attore italiano Gino Rivieccio, rivelatosi essere uno scrittore molto attento al sociale e alla sua terra.[7]

Monnezza di Stato[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2015, insieme al giornalista di Sky, Paolo Chiariello, pubblica il libro inchiesta Monnezza di Stato. Le terre dei fuochi nell'Italia dei veleni.

Quella dei rifiuti è una questione che diversi fattori tecnici, tecnologici ma anche sociali e culturali contribuiscono a rendere complessa, mentre la concentrazione della produzione di rifiuti nelle grandi città le conferisce principalmente una dimensione urbana e metropolitana. In Campania il problema dei rifiuti è strettamente connesso alla presenza, ormai consolidata, delle organizzazioni criminali che hanno smaltito rifiuti industriali e pericolosi nell’area nota come Terra dei Fuochi, definizione dei media dovuta ai cumuli di rifiuti che sono frequentemente messi a fuoco.[8]

Un'altra tecnica molto redditizia consiste nelle fuoriuscite bianche. I rifiuti tossici, in particolare quelli fangosi e liquidi, vengono trasferiti negli impianti di compostaggio e mescolati con il compost. Nella miscela ottenuta non ci sono tracce di rifiuti tossici e viene venduto come fertilizzante per l’agricoltura. Negli ultimi anni, grazie alle dichiarazioni degli informatori, è stato scoperto che la Camorra smaltiva i rifiuti tossici attraverso il cosiddetto tombamento, cioè la sepoltura in cemento armato utilizzata per costruire edifici pubblici, strade e fondazioni di edifici.[9]

Inoltre anche nella fascia infantile indagini mostrano eccessi d'incidenza tra patologie tumorali e l'inquinamento del territorio nella Terra dei fuochi. L'Associazione italiana di epidemiologia ha commentato questi risultati, affermando l'urgenza di eseguire approfondimenti adatti e analisi dettagliate della contaminazione dell'ambiente, soprattutto per l'accertamento dell'esposizione individuale. Di fronte a questa grave situazione dell'aumento di patologie tumorali e malformazioni, che hanno causato la morte di bambini, uomini e donne si sono formati comitati, associazioni e movimenti che hanno messo al centro dell'attenzione questa "terra martoriata che, nonostante i soprusi, sente più forte il richiamo della vita".[10]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • 1995: Premio Irving J. Selikoff per la ricerca sul Cancro.
  • 1998: Premio della Ricerca sul Cancro Rotary International.
  • 1998: Fa parte del Who's Who per la Scienza e del Who's Who nel Mondo.
  • 1999: Premio Lions Club Napoli-Europa per la ricerca sul Cancro.
  • 2003: Premio di Riconoscimento per la vita dedicata alla ricerca medica (insignito dal Comitato Italo-Americo Nazionale delle Azioni Politiche (NIA-PAC)).
  • 2004: Premio internazionale Miami per la ricerca.
  • 2004: Premio Cabrini-Neumann-Sons of Italy per l'alto contributo accademico.
  • 2009: Premio Maestro dell'Oncologia dal GOIM (Gruppo Oncologico dell'Italia Meridionale).[11]
  • 2009: Premio Casentino da parte dell'Associazione Culturale Fonte Aretusa (Toscana).
  • 2009: Premiato tra i Napoletani Eccellenti per mano del Presidente del Consiglio.
  • 2009: Riconoscimento al Gran Galà del Made in Italy di fine anno su Rai Uno nella sezione Ricerca all'Estero.
  • 2009: Dean's Distinguished Award for Excellence in Research dalla Temple University per il suo contributo alla ricerca negli USA.
  • 2010: Nominato Professore emerito presso l'Universidad Autónoma de Santo Domingo (UASD).
  • 2011: Eletto al Consiglio di Amministrazione del NIAF (National Italian American Foundation). [12]
  • 2012: Premio Grande Ippocrate per il ricercatore scientifico dell'anno.[13][14]
  • 2017: Ambasciatore della Pasta di Gragnano nel Mondo[15]
  • 2017: Premio CORE per la ricerca nel campo dell’oncologia[16]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (Italia) - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (Italia) - nastrino per uniforme ordinaria
Croce al Merito Melitense - nastrino per uniforme ordinaria

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Giuseppe Del Bello, Il timido scienziato di Posillipo LA STORIA, in la Repubblica, 25 gennaio 2000. URL consultato il 29 giugno 2018 (archiviato dall'originale).
    «Lì ha trovato un altro maestro di tutto rispetto: quel Jim Watson che, insieme a Crick, ebbe il Nobel per aver scoperto la struttura del Dna.»
  2. ^ a b c Melania Menditto, Lo Scienziato Antonio Giordano: “E’ fondamentale investire nella ricerca, fare prevenzione può salvare la vita”, in '900 Letterario, 29 dicembre 2017. URL consultato il 1° luglio 2018.
    «E’ innegabile che sia stato fortemente influenzato dalla professione di mio padre che e’ stato un affermato anatomo patologo, anche se la mia prima passione e’stata la chirurgia.Confesso che solo dopo aver trascorso un periodo negli Stati Uniti ho considerato la genetica. Senza voler togliere alcun merito agli ottimi colleghi chirurghi intuii che la tecnologia avrebbe conquistato uno spazio, sempre maggiore, in questa professione.»
  3. ^ (EN) X. Mayol, X. Grana, Alfonso Baldi, N. Sang, Q. Hu e Antonio Giordano, Cloning of a new member of the retinoblastoma gene family (pRb2) which binds to the E1A transforming domain (abstract), in Oncogene, vol. 8, n. 9, Settembre 1993, PMID 8361765. URL consultato il 29 giugno 2018.
  4. ^ (EN) R.S. Yeung, D.W. Bell, J.R. Testa, X. Mayol, Alfonso Baldi, X. Graña, K. Klinga-Levan, A.G. Knudson e Antonio Giordano, The retinoblastoma-related gene, RB2, maps to human chromosome 16q12 and rat chromosome 19 (abstract), in Oncogene, vol. 8, n. 12, Dicembre 1993, PMID 8247552. URL consultato il 29 giugno 2018.
  5. ^ (EN) Alfonso Baldi, V. Boccia, Pier Paolo Claudio, A. De Luca e Antonio Giordano, Genomic structure of the human retinoblastoma-related Rb2/p130 gene (abstract), in Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America, vol. 93, n. 10, 14 maggio 1996, PMID 8643454. URL consultato il 29 giugno 2018.
  6. ^ (EN) Pier Paolo Claudio, Candace M. Howard, Alfonso Baldi, Antonio De Luca, Yan Fu, Gianluigi Condorelli, Yi Sun, Nancy Colburn, Bruno Calabretta e Antonio Giordano, p130/pRb2 has growth suppressive properties similar to yet distinctive from those of retinoblastoma family members pRb and p107 (abstract), in Cancer Research, vol. 54, n. 12, 1° novembre 1994, PMID 7923196. URL consultato il 29 giugno 2018.
  7. ^ Laura Bercioux, Con il cuore tra Napoli e Palermo: Gino Rivieccio, il gentleman della comicità, La Voce di New York, 1° marzo 2018. URL consultato il 1° luglio 2018.
    «Sì un tema che mi sta molto a cuore e di fronte al quale non bisogna mai abbassare la guardia. Un tema che riguarda tutti, in particolari i nostri figli e i nostri nipoti. Spero che il Parlamento inasprisca le pene in materia: mi piacerebbe vedere dei provvedimenti restrittivi alla stregua di quelli emanati nei confronti degli stragisti. Perchè in alcuni casi si tratta di strage. E se in Trentino mi sembra che ci si ammali per cancro tre volte di meno rispetto alla Campania un motivo c’è. E probabilmente anche noi cittadini campani faremmo bene a riflettere davanti a questi dati. (Gino Rovieccio)»
  8. ^ (EN) A. Sgobbo, Recycling, waste management and urban vegetable gardens, in C.A. Brebbia e H. Itoh (a cura di), Waste Management and the Environment VIII, vol. 202, WIT Press, 2016, pp. 61-62, 70, ISBN 9781784660871. URL consultato il 29 giugno 2018. Ospitato su Google Libri.
    «That of waste is a question which several technical, technological but also social and cultural factors contribute to make complex, while the concentration of waste production in big cities mainly gives it an urban and metropolitan dimension. In Campania the problem of waste is strictly connected with the precense of well-established criminal organizations that have disposed industrial and dangerous waste in the area known as Terra dei Fuochi (Land of Fires), a media designation due to the heaps of waste that are frequently set to fire.»
  9. ^ (EN) Pasquale Peluso, Organized Crime and Illegal Waste Disposal in Campania, in Toine Spapens, Rob White e Wim Huisman (a cura di), Environmental Crime in Transnational Context: Global Issues in Green Enforcement and Criminology, Routledge, 2016, pp. 274, 282, ISBN 9781317142270. URL consultato il 29 giugno 2018. Ospitato su Google Libri.
    «Another very profitable technique consists of the white spills. The toxic wastes, especially the muddy and liquid ones, are transferred to composting plants and are mixed in with compost. In the mixture obtained there are no traces of toxic waste and it is sold as a fertilizer for agricolture. In the last few years, thanks to statements of informers, it has been discovered that the Camorra disposed of toxic waste through the so-called tombamento, that is, the entombment in reinforced concrete used to build public buildings, roads and foundations of buildings (Giordano and Chiariello, 2015)»
  10. ^ Laura Ascione (a cura di), La Napoli dei giorni nostri (PDF), in Roberto Saviano e la sua attività da opinionista, 2015, pp. 87, 120.
  11. ^ Maestri dell'Oncologia premiati dal GOIM, in GOIM. Gruppo Oncologico dell'Italia Meridoniale. URL consultato il 1° luglio 2018.
  12. ^ Durante un incontro presso il Golf Wigwam Resort & Spa a Litchfield Park, in Arizona.
  13. ^ Conferito a quei ricercatori italiani che uniscono, all'eccellenza del proprio lavoro scientifico, una comprovata capacità di comunicarne i risultati al grande pubblico.
  14. ^ Al Professor Antonio Giordano il “Grande Ippocrate” 2012, in UNAMSI, 10 dicembre 2012. URL consultato il 1° luglio 2018.
  15. ^ Il professor Giordano ambasciatore della pasta di Gragnano nel mondo, in Corriere del Mezzogiorno, 22 aprile 2017. URL consultato il 1° luglio 2018.
  16. ^ Premio al professor Antonio Giordano per la ricerca oncologica, in Siena Free, 23 novembre 2017. URL consultato il 1° luglio 2018.
    «È stato assegnato al professor Antonio Giordano dell’Università di Siena il premio CORE 2017 per la ricerca nel campo dell’oncologia. [...] Giordano ha ottenuto il riconoscimento per la scoperta dell’oncogene soppressore RB2/p130.»
  17. ^ Il Presidente Ciampi ha conferito "motu proprio" le Onorificenze dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana in occasione della Festa della Repubblica, in Presidenza della Repubblica, Roma, 1° giugno 2001. URL consultato il 1° luglio 2018 (archiviato dall'originale).
  18. ^ Presidente Napolitano concede Onorificenza Commendatore al Professor Giordano, in Tuttooggi.info, 3 ottobre 2010. URL consultato il 1° luglio 2018.
    «Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con proprio decreto, ha conferito al professor Antonio Giordano la distinzione onorifica di Commendatore dell'“Ordine al Merito della Repubblica Italiana”.»
  19. ^ SMOM, Riccardo Mastrangeli conferisce onorificenza al prof. Antonio Giordano, in DiRE, 7 gennaio 2018. URL consultato il 30 giugno 2018.
    «Nei giorni scorsi, con una cerimonia presso Palazzo Rospigliosi a Roma, il Dr. Riccardo Mastrangeli, Cavaliere di Grazia Magistrale dell’Ordine di Malta, ha insignito della Croce al Merito Melitense, prestigiosissima onorificenza del Sovrano Militare Ordine di Malta, il Prof. Antonio Giordano, illustre patologo, oncologo, genetista, direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine, Temple University di Philadelphia, e professore di Anatomia e Istologia Patologica presso l’Università di Siena.»
  20. ^ Prof. Giordano: "Ho visto la partita con De Laurentiis: dopo il gol è intervenuta la Polizia", in NapoliToday, 23 aprile 2018. URL consultato il 1° luglio 2018.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]


Categoria:Medici italoamericani