Utente:BincoBì/Sandbox

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Dopo il successo de La maledizione della prima luna, il cast e la troupe sottoscrissero un contratto con il quale si impegnavano a realizzare altri due sequel mediante la pratica delle riprese consequenziali permettendo alla Disney di lavorare con loro in tempi maggiori. Gli sceneggiatori Ted Elliott e Terry Rossio concordarono nella scelta di dare vita a seguiti che stabilissero collegamenti col primo capitolo e gettare le basi per una vera e propria trilogia piuttosto che creare nuove storie ai personaggi, come accaduto nelle serie di Indiana Jones e James Bond. Entrambi immaginarono i possibili scenari che avrebbero seguito l'abbraccio tra Will Turner ed Elizabeth Swann nell'ultima parte del film e inizialmente considerarono la fonte della giovinezza un valido espediente narrativo. Tuttavia giunsero alla conclusione che avrebbero introdotto il personaggio fittizio di Davy Jones, dell'Olandese Volante e del Kraken

Dopo il successo de La maledizione della prima luna (2003), il cast e la troupe firmarono un contratto per altri due seguiti da girare con riprese consequenziali,[3] una decisione presa dalla Disney per avere più tempo di lavorare con lo stesso cast e la stessa troupe.[4] Gli sceneggiatori Ted Elliott e Terry Rossio decisero che i seguiti non dovessero essere delle nuove avventure con gli stessi personaggi, come per le serie di Indiana Jones e di James Bond, ma che La maledizione della prima luna diventasse retroattivamente il primo capitolo di una trilogia.[5] Erano interessati ad esplorare cosa sarebbe successo dopo l’abbraccio di Will Turner e Elizabeth Swann alla fine del primo film e inizialmente presero in considerazione l’espediente narrativo di Fountain of Youth.[6] Alla fine decisero di introdurre i personaggi di Davy Jones, dell’Olandese Volante e del Kraken. Idearono inoltre l’immaginaria Compagnia delle Indie Orientali, che nelle loro intenzioni doveva rappresentare l’elemento che si contrapponeva ai temi delle libertà personali rappresentati dai pirati.[7]

Il progetto partì nel giugno del 2004, con una produzione di dimensioni molto più grandi di quella de La maledizione della prima luna, che fu girato solo nella località di St. Vincent.[8] Questa volta, per i seguiti, ci sarebbero volute delle navi perfettamente funzionanti, con una Perla Nera costruita sulla struttura di una petroliera presso Bayou La Batre, in Alabama. Arrivato novembre la trama era ancora incompleta dal momento che gli sceneggiatori non volevano che il regista Gore Verbinski e il produttore Jerry Bruckheimer modificassero quello che avevano scritto, quindi Verbinski lavorò con James Byrkit per realizzare dei bozzetti, così le sequenze principali non avrebbero avuto bisogno di sceneggiatura, mentre Elliot e Rossio scrissero una trama “preliminare” per la troupe da utilizzare in attesa di finire quella che li avrebbe soddisfatti. Nel gennaio 2005, con i costi lievitati e senza una sceneggiatura, i dirigenti Disney minacciarono di cancellare il film, ma poi cambiarono idea. Gli sceneggiatori accompagnarono la troupe nei luoghi delle riprese, ritenendo che il ritardo nelle loro modifiche avrebbe incrementato la spontaneità delle interpretazioni del cast.[6]


Le riprese iniziarono il 28 febbraio 2005,[9] a Palos Verdes, a partire dal matrimonio finito male di Elizabeth.[6] La troupe trascorse i primi giorni di riprese nei Walt Disney Studios di Los Angeles, anche per le scene degli interni della Perla Nera e dell’Edinburgh Trader in cui Elizabeth si imbarca clandestinamente,[9] prima di spostarsi a St. Vincent per girare le scene ambientate a Port Royal e a Tortuga. Furono riutilizzati i set dei film precedenti, che avevano resistito a tre uragani, anche se il molo principale dovette essere ricostruito perché crollato nel mese di novembre. La troupe ebbe a disposizione quattro grandi navi per rendere più animato lo sfondo e queste furono verniciate in modo diverso su ogni lato per risparmiare.[4] Una delle navi utilizzate fu la replica dell’HMS Bounty utilizzata nell’adattamento cinematografico del 1962 dell’Ammutinamento del Bounty.[10][11]

Il 18 aprile 2005,[12] la troupe iniziò a girare a Dominica, un luogo che Verbinski scelse visto che gli dava quella sensazione di lontananza e isolamento che stava cercando.[6] Questo però rappresentò anche un problema; il governo dominicano era del tutto impreparato per una produzione hollywoodiana di quelle dimensioni, i 500 membri della troupe occupavano circa il 90% delle strade dell’isola e avevano problemi a spostarsi lungo le strade poco sviluppate. Il tempo poi alternava temporali torrenziali a temperature bollenti, molto fastidiose per il cast visto che dovevano indossare vestiti d’epoca. A Dominica furono girate le sequenze di Pelegosto (l’isola dei cannibali) e la parte ambientata nella foresta della battaglia di Isla Cruces. Verbinski preferì utilizzare oggetti di scena pratici per le sequenze della ruota gigante e della gabbia di ossa, ritenendo che i lunghi primi piani sarebbero stati un ulteriore aiuto per far sospendere agli spettatori la propria incredulità.[4] Dominica fu utilizzata anche per la capanna di Tia Dalma. Le riprese sull’isola si conclusero il 26 maggio 2005.[13]

La troupe si trasferì in una piccola isola delle Bahamas chiamata White Cay per la parte iniziale e finale della battaglia di Isla Cruces,[4] prima che la produzione si prendesse una pausa fino ad agosto, quando a Los Angeles furono girate le scene degli interni dell’Olandese Volante.[14] Il 18 settembre 2005,[15] la troupe si trasferì nell’isola di Grand Bahama per girare gli esterni della Perla Nera e dell’Olandese Volante. Le riprese si svolsero in un periodo difficile, a partire dal fatto che la petroliera non era stata del tutto trasformata. La stagione degli uragani causò ripetuti stop alle riprese e l’uragano Wilma danneggiò molte delle vie di accesso e le pompe, anche se nessuno si ferì e nessuna nave fu distrutta.[4] Le riprese si conclusero il 10 settembre 2005.[16]


I membri d’equipaggio dell’Olandese Volante furono inizialmente pensati dagli sceneggiatori Ted Elliott e Terry Rossio come dei fantasmi, ma a Gore Verbinski non piacque questa idea e li rese delle creature corporee.[17] La loro gerarchia si basava sull’entità della loro mutazione: i nuovi arrivati avevano infezioni poco gravi che ricordavano l’acne rosacea, mentre i veterani avevano parti di creature subacquee pienamente sviluppate. Verbinski volle mantenerli realistici, rifiutando di avere dei personaggi con il guscio di tartaruga e gli animatori guardarono molti documentari di David Attenborough per studiare i movimenti degli anemoni di mare e dei mitili.[18] Tutta la ciurma è generata al computer, ad eccezione di Stellan Skarsgård, che interpretò Bill “Sputafuoco” Turner. Inizialmente le sue protesi dovevano essere accentuate con la computer grafica, ma poi l’idea fu abbandonata.[19] Skarsgård trascorreva quattro ore al trucco e sul set fu soprannominato "Bouillabaisse".[20]

Il Capitano Davy Jones originariamente doveva avere il mento allungato, prima che si decise di fargli crescere dei veri e propri tentacoli;[21] la sua pelle doveva avere l’aspetto di una tazza di polistirolo macchiato di caffè, tra vari altri elementi. Per interpretare Jones sul set, Bill Nighy indossò la tuta della motion capture, in modo che gli animatori della Industrial Light & Magic non avrebbero dovuto rigirare le scene in studio senza di lui o sul set della motion capture. Nighy mise del trucco intorno agli occhi e alla bocca per integrarsi nelle scene girate con la computer grafica, ma le immagini degli occhi e della bocca non furono utilizzate. Nighy indossò una volta sola una protesi con dei tentacoli blu, per la scena in cui Will Turner (Orlando Bloom) ruba la chiave del forziere fantasma da sotto la sua “barba”, mentre dormiva. Per creare la versione generata al computer del personaggio, il modello si basava su una scansione completa del corpo di Nighy e Jones ereditava i suoi stessi zigomi alti. Gli animatori studiarono ogni fotogramma dell’interpretazione di Nighy: l’attore stesso li onorò rendendo l’interpretazione più bizzarra del previsto, facendoli divertire tantissimo. La sua interpretazione significò anche che bisognava aggiungere nuovi controlli. Alla fine i tentacoli di Jones erano per lo più una simulazione, anche se a volte venivano animati a mano, quando si comportavano come degli arti per il personaggio.[22]

Il Kraken fu difficile da animare visto che non c’era una creatura di riferimento nella vita reale, finché il direttore dell’animazione Hal Hickel invitò la troupe a vedere Il trionfo di King Kong in cui c’era un polpo vero che strisciava sulle miniature.[23] Sul set due condutture piene di 14 tonnellate di cemento furono utilizzate per colpire e spezzare l’Edinburgh Trader, a completare l’illusione c’erano degli alberi maestri in miniatura e degli stuntman che cadevano filmati sul set del bluescreen. Nella scena in cui il Kraken sputa verso Jack Sparrow non viene utilizzato uno sputo generato al computer: era una poltiglia viscida vera lanciata verso Johnny Deep.[24]












La guerra dei mondi (War of the Worlds) è un film del 2005 diretto da Steven Spielberg e scritto da Josh Friedman e David Koepp. Tra gli interpreti figurano Tom Cruise, Dakota Fanning, Justin Chatwin, Miranda Otto e Tim Robbins.

Prodotto e distribuito da Paramount e DreamWorks, è basato sull'omonimo romanzo del 1897 scritto da H. G. Wells. Fu girato in 72 giorni negli stati della California, Connecticut, New Jersey, New York e Virginia.[1] Durante la realizzazione, ad ogni informazione fu assicurata massima riservatezza al fine di limitare il trapelamento di dettagli prima ancora che venisse lanciato sul grande schermo.[2] Generalmente ben accolto dalla critica e dal pubblico, scalò le vette del successo raggiungendo il quarto posto nella classifica dei film più visti dell’anno,[3] sfondando con una cifra pari a 603 milioni di dollari. Ottenne, inoltre, numerose candidature, tra cui, nel 2006, a tre premi Oscar.[non chiaro][4]


Versione di Tommasucci

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Si rivelò un buon successo di pubblico, raggiungendo il quarto posto nella classifica dei film più visti dell’anno,[5] con una cifra pari a 603 milioni di dollari al box office a fronte di un budget di xxx milioni. Fu anche ben accolto dalla critica e candidato ad alcuni riconoscimenti, tra cui nel 2006, a tre Oscar.[4]








Il produttore Jason Blum

Nel 2011 fu annunciato un sequel di Halloween II intitolato Halloween 3D, la cui data di uscita sarebbe stata fissata il 26 ottobre 2012. Fino ad allora nessun regista o sceneggiatore era stato assegnato al progetto: Patrick Lussier e Todd Farmer vennero inizialmente scritturati come sceneggiatori, ma vollero ritirarsi per dedicarsi interamente al reboot di Hellraiser. Questo film avrebbe dovuto riprendere le dinamiche inconcludenti della precedente pellicola e, al contempo, rendere omaggio al Michael Myers comparso per la prima volta nel 1978.[6] Tuttavia l'ipotetica data di uscita fu cancellata in quanto non erano stati compiuti progressi.[7]

Nel febbraio 2015, Patrick Melton e Marcus Dunstan vennero ingaggiati come nuovi sceneggiatori del film che Malek Akkad e Matt Stein stavano producendo, definito come una sorta di "ricalibrazione" piuttosto che un reboot.[8] Il 15 giugno 2015 venne reso noto che la The Weinstein Company stava lavorando alla produzione di un ulteriore seguito di Halloween, provvisoriamente chiamato Halloween Returns, con Dunstan alla cabina di regia. Sarebbe stato un film indipendente, con lo scopo di reintrodurre il famigerato serial killer al pubblico parecchi dopo la sua furia iniziale, cominciata con Halloween e Halloween II, mentre doveva far fronte a una "fresca" generazione di vittime durante la sua permanenza nel braccio della morte.[9][10] Il 22 ottobre 2015 il produttore Malek Akkad rivelò che la produzione di Halloween Returns fu posticipata e che il tempo in più avrebbe portato un prodotto cinematografico migliore.[11] Malek si pronunciò così: «Devo dire, e questa è in qualche modo una novità, che sfortunatamente accadono cose ad Hollywood che ti causano problemi con gli studi oltre ad altre variabili. Siamo stati costretti a fare un passo indietro, ma non vediamo l'ora di mostrarvi il risultato finale.[12] Nel dicembre 2015 fu annunciato però che la Dimension Films non deteneva più i diritti dopo che non aveva rispettato i tempi di produzione prestabiliti.[13] Contemporaneamente fu confermata anche la cancellazione del film[14] e il ritorno dei diritti alla Miramax.[15]

Il 24 maggio 2016 fu dichiarato quindi che la Blumhouse Productions e la Miramax avrebbero co-finanziato un nuova opera cinematografica, e che l'Universal Pictures si sarebbe occupata della distribuzione tramite un accordo tra lo studio e la Blumhouse. L'amministratore delegato di quest'ultima, Jason Blum, definì il primo film della saga una pietra miliare che aveva spinto la compagnia a produrre pellicole dell'orrore: «I grandissimi Malek Akkad e John Carpenter occupano un posto speciale nei cuori di tutti i fan del genere e siamo molto emozionati per il fatto che la Miramax ci abbia permesso di lavorare con loro.»[16] I diritti, nello specifico, andarono, oltre alla Miramax, pure a Tarik Akkad, che cercarono l'aiuto di Blum visto il suo "saper fare" e produttore horror di successo.

Regia e sceneggiatura

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Il regista e co-scrittore David Gordon Green
Lo sceneggiatore Danny McBride

Quando John Carpenter, che aveva co-scritto i primi due lungometraggi della saga di Halloween con Debra Hill e diretto l'originale, firmò come produttore esecutivo nel 2016, dichiarò che le sue intenzioni erano quelle di rendere il nuovo film “il più spaventoso di tutti”.[17] In un'intervista con Rotten Tomatoes parlò delle motivazioni che c'erano dietro la decisione di rivisitare la serie per la prima volta dopo Halloween III: «Ho parlato dei sequel della saga per molto tempo; non li ho visti tutti [...] Ma alla fine ho pensato, beh, se sto solo perdendo tempo, perché non provare a farlo al meglio delle mie capacità? Quindi basta lanciare pietre dai marciapiedi, vai lì e prova a fare qualcosa di positivo.»[18] Quando i diritti furono acquisiti dalla Blumhouse Productions, Adam Wingard si propose come regista,[19] imboccando però un'altra strada dopo aver ricevuto una e-mail di gratitudine da parte di Carpenter: «Me ne sono andato pensando di aver ottenuto tutto ciò che volevo da questo lavoro. Meglio di così non poteva andare».[20] Danny McBride e David Gordon Green vennero confermati rispettivamente sceneggiatore e regista/co-sceneggiatore il 9 febbraio 2017.[21][22] Carpenter disse di essere stato colpito dallo ''script", su richiesta di Jason Blum, affermando di "aver fatto centro".

Durante la stesura, invece di optare per un riavvio, decisero di concentrarsi sul proseguimento della leggenda dei primi due capolavori del franchise;[23] Danny McBride disse in proposito: «Abbiamo deciso che rifare qualcosa che già funziona non è una buona idea, quindi sarà solo una rivisitazione.»[24] La sceneggiatura fu scritta di proposito da loro stessi per essere mostrata a Carpenter, in quanto si definivano fan dell'originale Halloween. La storia fu approfondita in modo tale da ignorare tutti i sequel e facilitare la successione del nuovo film; inoltre l'epilogo della prima pellicola fu variata per favorire continuità retroattiva alle preferenze di McBride.[25] Egli successivamente sostenne di avere comunque rispettato i vari titoli della serie, sebbene non ci fosse un'estensione diretta: «Ci sono così tante versioni diverse e la linea temporale è così confusa che abbiamo pensato che sarebbe stato più semplice tornare alle origini e proseguire da quel punto. È stato più bello che sapere che stessimo lavorando ad Halloween 11, sembrava semplicemente più fico, stiamo realizzando Halloween 2! Per i fan, rispettiamo e omaggiamo ogni capitolo della saga.»[26] Nonostante Green e McBride abbiano lavorato a opere comiche, Halloween si distanzia da quel genere. McBride aggiunse: «Penso ci sia una battuta al massimo sul copione, il resto è puro orrore».[25] Con la convinzione che "ottimi registi del genere horror sono registri altrettanto ottimi", Jason Blum assunse Green per la sua rinomata abilità nella narrazione. Nessuna decisione importante fu presa senza il consenso di Carpenter, compreso l'approvazione della sceneggiatura iniziale e la decisione di richiamare Jamie Lee Curtis.[27]

Carpenter, insoddisfatto del Remake e delle informazioni personali che Rob Zombie aggiunse al killer Michael Myers, volle riportare il personaggio alle sue misteriose origini, descrivendolo come "una forza della natura. Dovrebbe essere quasi soprannaturale".[28] McBride analizzò dettagliatamente il suo approccio per l'umanizzazione del personaggio: «Penso che stiamo semplicemente provando a riproporre ciò che affascinava il primo film. Era molto semplice e riusciva a ottenere un certa paura la quale però non trasformava Michael Myers in un essere che non poteva essere ucciso. Voglio essere atterrito da qualcosa che penso possa realmente accadere. Ritengo sia molto più terrificante essere spaventati da qualcuno nascosto nell'ombra mentre vai a buttare la spazzatura.»

Originariamente la sceneggiatura prevedeva che, per questioni di continuità con Halloween 4 e Halloween 5, la figlia di Laurie, Jamie Lloyd, apparisse accanto a quest'ultima per la prima volta. Ciònonostante, le successive revisioni cambiarono il suo nome in Karen.[29] Anche prima che queste idee venissero diffuse pubblicamente, Danielle Harris, che interpretava Jamie, si oppose fermamente al fatto che Laurie potesse avere una figlia che non fosse Jamie; le sue richieste furono però respinte.[30]

Jamie Lee Curtis e Nick Castle tornano ad interpretare i rispettivi ruoli di Laurie Strode e Michael Myers

Nel settembre del 2017, Jamie Lee Curtis confermò che sarebbe tornata a ricoprire il ruolo di Laurie Strode.[31][32] Diversamente dal final girl del primo capitolo, Laurie non smise mai di addestrarsi nel caso in cui Michael Myers avesse fatto ritornato.[33] Anche se Halloween II e le puntate a seguire raffigurarono Laurie la sorella "innocua" e Myers l'assassino spietato, gli sceneggiatori pensarono che riportare a galla la notizia lo rendesse meno spaventoso. Per questo motivo, ignorarono quell'aspetto tradizionale.[34] Nel film, Allyson (Andi Matichak), la nipote di Laurie, spiega come 40 anni prima, la vita della nonna sia stata influenzata dal regno di terrore di Michael. Inoltre quando un amico insinua di aver sentito che Michael sia il fratello di Laurie, Allyson risponde: «No, non era suo fratello, è una balla che la gente ha messo in giro per avere meno paura».[35] In principio, gli sceneggiatori non sapevano se Curtis sarebbe stata disposta a ritornare, si impegnarono quindi a stilare una parte così bella da far apparire il personaggio di Laurie Strode qualcosa a cui lei non avrebbe potuto rifiutare.[25] Curtis espresse la sua riapparizione: «Non appena ho letto a cosa avevano pensato David Gordon Green e Danny McBride… il modo in cui hanno collegato i punti della storia ha completamente senso per me e ho sentito che fosse appropriato che tornassi ad Haddonfield per un altro reboot. C’era l’idea di: “Come lo chiameresti?”. Se potessi, l’avrei probabilmente chiamato “Halloween Retold”. Perché è come se lo ri-raccontassimo. È la storia originale in molti, molti, molti modi, solo raccontata 40 anni dopo con mia nipote.»[36] Curtis vestiva già i panni di Laurie nei sequel di Halloween II - Il signore della morte, Halloween H20 - 20 anni dopo e Halloween - La resurrezione. Nell'ottobre seguente si unì al cast l'attrice Judy Greer, che interpreta la figlia di Laurie, Karen Strode.[37][38] Il 7 dicembre 2017, Andi Matichak fu scelta infine per vestire i panni della nipote di Laurie, Allyson.[39]

Danielle Harris, che aveva interpretato Jamie Lloyd in Halloween 4 - Il ritorno di Michael Myers e Halloween 5 - La vendetta di Michael Myers, contattò la Blumhouse proponendo in qualche modo di recitare nuovamente; nonostante fosse nata come Jamie nella sceneggiatura, lo studio invece optò per una figlia diversa, lasciando l'amaro in bocca ad Harris che in alcune pubblicazioni horror esplicitò la sua delusione: «Mi andava bene che lei avesse un figlio... ma stanno dicendo che è l'ultimo e... ha una figlia e non è Jamie. Penso sia un peccato.»[40][41][42][43][44]

Il 20 dicembre 2017 fu annunciato che Nick Castle, primo interprete assoluto di Myers, avrebbe ricoperto nuovamente il ruolo dell'assassino,[45] con il supporto dell'attore e stuntman James Jude Courtney.[46] Courtney fu suggerito a Malek Akkad e David Gordon Green dal coordinatore degli stuntman Rawn Hutchinson sia per le sua capacità acrobatiche che recitative, partecipò dunque alle audizioni e nel dicembre 2017 fu informato telefonicamente di aver ottenuto la parte. Green gli spiegò le proprie idee circa le movenze di Myers, un mix tra la performance originale di Castle e delle movenze aggiuntive in stile felino. Courtney adattò il proprio portamento a quelle richieste studiando i movimenti di un vero gatto: «Penso che i gatti siano le macchine da caccia più perfette del pianeta, e la bellezza è che non giudichiamo un gatto per quello che fa. Perciò ho cercato di portare quel movimento e quell'approccio non giudicante al modo in cui mi muovevo come L'ombra, l'ho imparato dal mio gatto Parcival.» Ritenne il collaborare con Castle un "onore", mentre quest'ultimo lo descrisse come un "passaggio della torcia". Courtney utilizzò il lavoro di John Carpenter e Castle sul film originale per determinare come i quaranta anni trascorsi tra gli eventi dei due film avrebbero cambiato il personaggio nel tempo.[47] L'annuncio nel dicembre 2017 della partecipazione di Nick Castle indicò chiaramente che l'attore avrebbe interpretato nuovamente il ruolo di Michael Myers,[48] con l'ingaggio di James Jude Courtney solo per delle aggiunte. Tuttavia, in un'intervista del 2018, Courtney rivelò che il girato di Castle nel ruolo di Myers fu minimo e che la maggior parte del lavoro sotto la maschera fu fatta dallo stesso Courtney, affermazione che fece sorgere la domanda se il ritorno di Nick Castle, interprete originale di Myers, fosse stato erroneamente enfatizzato dalla produzione.[49]

A gennaio, Virginia Gardner, Miles Robbins, Dylan Arnold e Drew Scheid entrarono a far parte del cast, interpretando gli amici di Allyson.[46][50] Il 16 gennaio 2018, Will Patton venne pubblicizzato per essere entrato nel cast.[51] Dopo fu coinvolto Rob Niter; entrambi gli attori vennero annunciati per ritrarre agenti di polizia, così come l'attrice britannica Rhian Rees, che venne scelta per interpretare un personaggio di nome Dana.[52] A proposito del cast, Nick Castle dichiarò: «Quello che mi piace di questo (nuovo film) è che hanno dei bravi giovani attori. Hanno arricchito la relazione del personaggio di Jamie con sua figlia e sua nipote. Penso abbiano fatto delle scelte davvero audaci su chi sono queste persone e perché sono così adesso.»[53]

Il 27 luglio 2018 fu annunciato che il comico Colin Mahan avrebbe doppiato una voce fuori campo del Dott. Sam Loomis, che era originariamente interpretato da Donald Pleasence.[54] Nel film, la voce del Dr. Loomis viene sentita quando Aaron e Dana ascoltano una sua registrazione, fatta tre mesi dopo gli eventi del film originale, in cui spiega che non vi è nessun motivo per tenere in vita il male e suggerisce di sopprimere Michael.

Infine, P. J. Soles, che aveva interpretato Lynda van der Klok, l'ultima vittima di Michael nel film originale, appare come cameo nel ruolo di un'insegnante.

Il cimitero Magnolia, a Charleston, dove è stata girata una scena

Le riprese iniziarono il 13 gennaio 2018 a Charleston, nel Sud Carolina. In realtà, sarebbero dovute partire verso la fine di ottobre 2017,[55][56] ma in seguito, per cause ignote, vennero rimandate a gennaio 2018.[57] Michael Simmonds si occupò della fotografia con l'aiuto di Paul Daley e Stewart Cantrell.[58] Secondo Danny McBride, il lungometraggio puntò più a incutere una sensazione di tensione e di paura nel pubblico, piuttosto che rappresentare delle vere scene di violenza;[59] Il trucco e gli effetti visivi furono curati da Christopher Nelson[60]. Jamie Lee Curtis terminò le riprese il 16 febbraio 2018,[61] mentre la fase fotografica si concluse tre giorni dopo.[62] L'accoglienza ottenuta durante la prima preview del film spinse i produttori a riprogrammare le nuove riprese all'inizio del mese di giugno 2018. Come per le prime, anche queste si svolsero a Charleston.[63]

James Jude Courtney completò un programma di allenamento di una settimana prima dell'inizio delle riprese. Il truccatore Christopher Nelson utilizzò una ricostruzione del suo viso per creare la maschera di Michael Myers e diverse altre protesi utilizzate dallo stesso attore.[58] La maschera fu successivamente invecchiata per riflettere la "naturale evoluzione" del personaggio rispetto all'originale.[33] Courtney fu coinvolto in tutte le scene in cui doveva comparire Myers, incluse quelle di Nick Castle, il quale interpretò il medesimo personaggio solo per un piccolo numero di riprese e che Castle raccontò ai giornalisti presenti sul set come comparsa cameo: «Jim è ora il nostro Michael Myers». Castle interpretò il suo ruolo in una sola scena con Curtis e registrò tutti i suoni dei sospiri di Myers nella post-produzione. Castle affermò che nelle intenzioni della produzione c'era il volere di mantenere l'atmosfera dell'originale e, come nel film del 1978, "è molto incentrato sul quartiere circostante […] Ci sono molte cose che coincidono (nel nuovo film) che sembrano delle tecniche intelligenti per creare una sorta di déjà vu del film precedente, senza dare la sensazione di essere stato copiato. Era la prima cosa che veniva detta: «Vogliamo farlo come John Carpenter l'ha fatto»".[53]

Nelson accompagnò Courtney durante tutte le riprese, dandogli dei consigli riguardo alla recitazione, derivati dalla sua personale conoscenza dei personaggi del vecchio Halloween.[58] Nelson era stato intervistato ed esaminato per prendere parte alla produzione del film di Akkad e Green dopo una conversazione con Ryan Turek, un produttore della Blumhouse, con il quale era già in contatto. Alcune delle sue idee iniziali, concepite in collaborazione con l'altro truccatore Vincent Van Dyke, furono preliminarmente scartate a causa di complicazioni legali risolte solamente quando cominciò a lavorare per il film. Piuttosto che copiare semplicemente il design della maschera del film originale, Nelson preferì ricreare quello che lui descrisse come l'"impressione" della stessa. Poiché la pellicola è ambientata quarant'anni dopo, studiò le rughe e il naturale degrado nel tempo della precedente maschera, mentre delineava anche l'aspetto di Myers. Courtney è stato assunto dopo che Nelson consigliò a Green di non inserire nel cast uno stuntman grande e goffo nel suo ruolo in modo da mantenere la continuità con il primo film.[64]

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