Uncharted: L'abisso d'oro

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Uncharted: L'abisso d'oro
videogioco
Logo del gioco
Titolo originaleUncharted: Golden Abyss
PiattaformaPlayStation Vita
Data di pubblicazioneGiappone 17 dicembre 2011
22 febbraio 2012
22 febbraio 2012
GenereAvventura, azione, stealth
OrigineStati Uniti
SviluppoNaughty Dog, SCE Bend Studio
PubblicazioneSony Computer Entertainment
DesignAmy Hennig
Modalità di giocoGiocatore singolo
SupportoPlayStation Vita card
Distribuzione digitalePlayStation Network
SerieUncharted

Uncharted: L'abisso d'oro (Uncharted: Golden Abyss) è un videogioco d'avventura dinamica del 2011, sviluppato da SCE Bend Studio e pubblicato da Sony Interactive Entertainment in esclusiva per PlayStation Vita[1][2]. Si tratta di un prequel della celebre saga di videogiochi Uncharted[3]. Cronologicamente si colloca alcuni anni prima degli eventi narrati in Uncharted: Drake's Fortune.

Il gioco è stato annunciato per la primissima volta nel Gennaio del 2011, in una conferenza a Tokyo[4].

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La storia è ambientata prima degli eventi di Uncharted: Drake's Fortune e inizia con Nathan "Nate" Drake che segue il rivale Jason Dante attraverso un complesso di templi nella penisola di Panama[5][6]. Dante ha ordinato al suo esercito di mercenari di uccidere Drake a vista e dopo una serie di scontri a fuoco, la piattaforma che Drake sta scalando viene colpita da un lanciarazzi.

Flashback: due settimane prima, i due vecchi amici Drake e Dante si recano a un sito di scavo a Panama guidato dalla partner di Dante, Marisa Chase, la quale però non si fida di lui. Nel sito sono stati rinvenuti i cadaveri di conquistadores spagnoli, che a quanto pare sono stati avvelenati, e una lapide con un simbolo visigoto. Chase mostra a Drake un amuleto appartenente alla civiltà di Quivira, che aveva tenuto nascosto a Dante. Lo scavo viene poi interrotto dal socio di Dante, il signore della guerra Roberto Guerro che riesce a catturare Drake e Chase, ma i due riescono a fuggire dalla sua base con un diversivo, Chase appicca un incendio. Dante, invece, riesce a ragionare col criminale, voltando le spalle ai colleghi.

In tranquillità, nello studio di Vincent Perez, nonno di Chase, quest'ultima rivela a Drake che suo nonno era l'archeologo a capo del sito, scomparso però da un po' di tempo. Il vecchio Perez aveva assunto Dante per condurre ulteriori ricerche dopo che i medici gli avevano diagnosticato una malattia terminale e Dante aveva pagato Guerro per l'accesso al sito in cambio di una quota del tesoro di Quivira, che Guerro userà per finanziare il suo conflitto. Chase era arrivata al sito nella speranza di finire il lavoro del nonno. Indagando, Drake e Chase scoprono che il simbolo visigoto è riferito al Sete Cidades, un'antica setta cristiana dedicata alla ricerca delle sette città d'oro. Fra Marcos de Niza, un membro della setta, aveva guidato nel XVI secolo la spedizione di Coronado per trovare Cibola, la città dei Quivira, ipotizzando che fosse l'equivalente delle Sette Città, ma la spedizione si concluse con un nulla di fatto.

A seguito di ulteriori indizi, tra cui un riferimento a una "Spada di Stefano", i due seguono le tracce di Perez fino a un monastero di Sete Cidades in rovina. Qui trovano Perez, deceduto a causa della sua malattia, così come la prova che porta Drake a sospettare che de Niza aveva deliberatamente fuorviato Coronado per motivi sconosciuti. Nei resti di una cripta trovano la spada di Stefano, ovvero la spada individuale di Esteban il Moro, un compagno di de Niza, su cui sono incisi indizi per trovare Quivira. Tuttavia, vengono interrotti da Dante, che li aveva seguiti con Guerro.

Guerro prende la spada e Chase spinge Dante giù da un balcone per averlo insultato. Drake, a malincuore, collabora con Dante per sfuggire dalle rovine e dall'esercito di Guerro, ma non sono in grado di fermare Guerro che fugge con Chase. Dante decide di assumere un esercito di mercenari per salvare Chase e vendicarsi di Guerro, così i due si separano. Anche se titubante in un primo momento, Drake convince Victor "Sully" Sullivan ad aiutarlo a trovare Chase e a terminare il lavoro di Perez. I due seguono una mappa ricavata dai simboli presenti sulla spada fino a un complesso di templi creduto l'ingresso alla mitica città di Quivira. I due dovranno combattere mentre è in corso una battaglia tra i mercenari di Dante e gli uomini di Guerro. Sully rimane ferito in una caduta, costringendo Nate a continuare da solo.

Drake (sopravvissuto all'esplosione del prologo) continua a combattere i mercenari di Dante e si fa strada verso il massiccio ingresso di Quivira, dove salva Chase dai resti dell'esercito di Guerro. Chase però insiste sul fatto che devono continuare e Drake utilizza l'amuleto sul cancello d'ingresso per aprirlo. La coppia poi attraversa un enorme lago sotterraneo e giungono all'Abisso d'Oro, un'enorme camera sotterranea le cui pareti sono rivestite di giacimenti d'oro, ove trovarono anche il cadavere di Esteban, che è stato sacrificato da Marcos. Poi, improvvisamente, Chase scopre un contatore Geiger stivato nel suo zaino che si attiva, rivelando che l'oro è radioattivo, a quanto pare a causa di un vicino giacimento di uranio. I due si rendono conto che la popolazione di Quivira era morta per avvelenamento da radiazioni e concludono che de Niza aveva sacrificato Esteban, eliminato la sua scorta e fuorviato deliberatamente Coronado, al fine di impedire a chiunque di saccheggiare l'oro irradiato, ritenendolo maledetto.

Tuttavia, Dante arriva e rivela che lui sapeva da tempo delle radiazioni, ma intende comunque vendere l'oro irradiato sul mercato nero. Drake lo sconfigge in una lotta e fugge con Chase mentre Dante lo ammonisce verbalmente per aver anteposto i principi morali ai soldi. Quando ritornano al cancello, Chase fa detonare l'esplosivo che Guerro aveva piazzato in anticipo, sigillando la caverna e Dante al suo interno. Così, i due si ritrovano a fuggire dalla caverna sbaragliando quel che rimane dell'esercito di Dante, ma arrivati all'uscita vengono attaccati da Guerro, armato di lanciarazzi, che intrappola Chase sotto un pilastro caduto. Drake riesce ad avere la meglio su Guerro gettandolo attraverso un ponte danneggiato, poi libera Chase e i due fuggono verso la superficie con l'aiuto di Sully.

Prima di lasciare il posto su un elicottero rubato da Sully, Chase getta via l'amuleto affermando che Marcos aveva ragione quando credeva che l'oro di Quivira appartenesse "all'inferno", in quanto radioattivo. Sully poi interrompe i due prima che si bacino e il gioco finisce con loro mentre si dirigono verso l'elicottero e Sully inizia a raccontare la sua storia sulle infermiere di Buenos Aires.

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Nathan Drake: è il protagonista del gioco. S'imbarcherà alla ricerca della città d'oro insieme a Marisa e Victor.
  • Marisa Chase: è la coprotagonista del gioco. Aiuta Drake nella sua avventura alla ricerca della città d'oro.
  • Victor Sullivan: è il mentore di Drake. Lo aiuterà durante il viaggio per la città d'oro, contro l'esercito di Guerro e i mercenari di Dante.
  • Roberto Guerro: è l'antagonista principale del gioco. Ambisce al tesoro della città d'oro guidando un esercito. Viene soprannominato "El General".
  • Jason Dante: è l'antagonista secondario del gioco, un tempo amico di Drake. Si scoprirà che ambisce al tesoro della città d'oro. Guiderà un gruppo di mercenari contro l'esercito di Guerro.
  • Vincent Perez: è un archeologo alla ricerca della città d'oro e nonno di Marisa Chase.
Personaggio DoppiatoreBandiera degli Stati Uniti DoppiatoreBandiera dell'Italia
Nathan "Nate" Drake Nolan North Matteo Zanotti
Marisa Chase Christine Lakin Martina Felli
Victor "Sully" Sullivan Richard McGonagle Giovanni Battezzato
Roberto Guerro JB Blanc Gianni Gaude
Jason Dante Jason Spisak Luca Sandri

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Ideato con l'obiettivo di essere usato in due diversi modi: uno completamente touch e sensibile al sensore sixaxis della console, ma che comunque richiede un minimo dell'uso dei pulsanti, mentre l'altro con l'uso esclusivo dei pulsanti PlayStation. In questo non si discosta di molto dall'utilizzo del DualShock 3 per la console Sony.

È un gioco tanto impegnativo quanto le controparti per PlayStation 3, come Uncharted 2: Il covo dei ladri e Uncharted 3: L'inganno di Drake, con caratteristiche tecniche molto elevate e che sfrutta in gran parte l'hardware della console[7].

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

La rivista Play Generation diede al gioco un punteggio di 90/100, apprezzando la longevità dell'avventura e la ricchezza dei segreti da scoprire, il che lo rendeva il miglior titolo disponibile per PS Vita dell'epoca, mentre come contro l'assenza della modalità multigiocatore e la presenza di alcuni bug nei controlli e nella IA, finendo per trovarla un'avventura eccellente e completa, più lunga di quella di Uncharted 3: L'inganno di Drake, e rigiocabile nonostante non offra una modalità online[8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Uncharted Golden Abyss, in Play Generation, n. 71, Edizioni Master, ottobre 2011, p. 7, ISSN 1827-6105 (WC · ACNP).
  2. ^ I + attesi, in Play Generation, n. 72, Edizioni Master, novembre 2011, p. 80, ISSN 1827-6105 (WC · ACNP).
  3. ^ Uncharted Golden Abyss, in Play Generation, n. 69, Edizioni Master, agosto 2011, p. 37, ISSN 1827-6105 (WC · ACNP).
  4. ^ La line up di Vita, in Play Generation, n. 72, Edizioni Master, novembre 2011, p. 5, ISSN 1827-6105 (WC · ACNP).
  5. ^ Uncharted Golden Abyss, in Play Generation, n. 71, Edizioni Master, ottobre 2011, p. 9, ISSN 1827-6105 (WC · ACNP).
  6. ^ Nathan passaguai, in Play Generation, n. 73, Edizioni Master, dicembre 2011, p. 35, ISSN 1827-6105 (WC · ACNP).
  7. ^ Ivan Fulco, Uncharted: Golden Abyss: La storia siamo noi, in Play Generation, n. 73, Edizioni Master, dicembre 2011, p. 34, ISSN 1827-6105 (WC · ACNP).
  8. ^ Uncharted: L'Abisso d'Oro, in Play Generation, n. 77, Edizioni Master, marzo 2012, pp. 66-67, ISSN 1827-6105 (WC · ACNP).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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