Ubaldo Scanagatta

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Ubaldo Scanagatta (Firenze, 31 agosto 1949) è un giornalista, telecronista sportivo e personaggio televisivo italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce nel capoluogo toscano da una famiglia originaria di Dongo. Laureato in giurisprudenza, gioca a tennis durante i periodi universitari e collegiali negli Stati Uniti. È stato campione italiano universitario, nel 1972, sia in singolare sia in doppio, riconquistando il titolo di doppio nel 1974. Ha raggiunto il titolo italiano di seconda categoria e convocato per le nazionali Juniores con Adriano Panatta e Paolo Bertolucci. È stato prima categoria. Prima di entrare nel mondo universitario, ricevette la proposta di sei borse di studio da diversi college americani: del Texas, dell'Oklahoma e della Louisiana. Scanagatta scelse l'Oral Roberts University di Tulsa in Oklahoma, università che vantava una buona squadra di tennis in cui militavano diversi stranieri: spagnoli, cileni, norvegesi, indiani e tennisti della Guyana. Divenne il numero 2 della sua squadra e sconfisse, fra gli altri, al torneo di San Luis Potosi nel 1973, il numero uno del Messico e membro della Coppa Davis, Joaquín Loyo-Mayo, un professionista che disputò poi diversi tornei del Grande Slam.

Giornalista[modifica | modifica wikitesto]

Scrive il primo articolo per La Nazione nel 1972, tra i vari argomenti coperti in carriera si specializza nello sport del tennis. A tal proposito ha seguito 158 tornei del Grande Slam: 46 Wimbledon, 44 Roland Garros, 38 US Open consecutivi[1] e 30 Australian Open. Si è occupato anche dei tornei del circuito ATP, come cronista di più di 40 Internazionali d'Italia e altrettanti tornei di Montecarlo, insieme ai Masters di fine anno e i tornei a squadre quali la Coppa Davis e la Fed Cup. Ha ricevuto come presidente dell'European Tennis Press il Ron Bookman ATP Award a Montecarlo nel 1994. Oltre che su La Nazione ha scritto articoli per Il Resto del Carlino e Il Giorno.

Telecronista[modifica | modifica wikitesto]

Il lavoro da telecronista si concentra principalmente sui match di tennis. Inizia a commentare per Mediaset, ma negli anni approda ad altre reti quali Capodistria, Tele+, La7 e infine Sky. Con Rino Tommasi, Gianni Clerici e Roberto Lombardi è stato parte del quartetto di telecronisti di tennis più popolare nel mondo del tennis italiano (Rino Tommasi ha definito quel quartetto in più di un suo libro "la miglior squadra di telecronisti mai schierata da una tv italiana"). Ha collaborato con Radio Rai, Radio Dimensione Suono, Radio Monte Carlo e Radio Sportiva. Dal 2012 dopo aver condotto su Canale 10 un programma settimanale di calcio chiamato Centrocampo, è diventato opinionista televisivo di calcio per Italia 7 Platinum ogni domenica e lunedì sera (insieme al vicedirettore de La Gazzetta dello Sport Luca Calamai e a Mario Tenerani) e spesso è ospite di trasmissioni di Radio Sportiva e Radio Bruno. Scanagatta è conosciuto dagli appassionati di tennis per l'iconico dialogo dell'intervista a Novak Đoković "Not too bad" dopo che Novak ha vinto gli Australian Open nel 2019.

Organizzatore[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1974 fino al 1979 si è occupato dell'organizzazione e della programmazione in qualità di direttore del torneo ATP di Firenze giocato sulla terra battuta.

Autore[modifica | modifica wikitesto]

Scanagatta ha prodotto diversi libri sul tennis italiano e non solo. Dal 1997 fino al 2011 ha pubblicato in collaborazione con Luca Marianantoni, noto statistico della Gazzetta dello Sport, un libro dedicato agli Internazionali d'Italia. Questi libri contengono una mole di statistiche ed aneddoti sulla storia del torneo e sulla carriera dei tennisti, specialmente italiani, che vi hanno preso parte nel corso degli anni. Nel 2011 Scanagatta pubblica "50 anni di Credito Sportivo, Mezzo Secolo di Campioni", realizzato in collaborazione con l'Istituto per il Credito Sportivo. Il libro ripercorre la carriera di 110 atleti italiani di 23 diversi sport, ponendo un particolare accento sulle rivalità che hanno caratterizzato lo sport italiano dal 1957 al 2011.

Nel maggio 2008, Scanagatta ha inoltre creato un proprio sito internet dedicato al tennis, Ubitennis[2], che vede la partecipazione di diversi giornalisti e collaboratori. Nel gennaio 2019, grazie a un articolo[3] sulla finale dello US Open 2018 tra Naomi Ōsaka e Serena Williams, ha ricevuto un premio giornalistico[4] dall'AIPS, l'associazione internazionale della stampa sportiva.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Ashley Marshall, Ubaldo Scanagatta has 150 reasons to celebrate at the 2018 US Open, su usopen.org.
  2. ^ (EN) Juliet Macur, A Crude Rant Gets Fognini Booted From the Open — and Good Riddance, in The New York Times, 2 settembre 2017. URL consultato il 19 febbraio 2020.
  3. ^ Ubaldo Scanagatta, Serena… Ramos aveva ragione! Osaka, che campionessa, su Ubitennis, 9 settembre 2018. URL consultato il 19 febbraio 2020.
  4. ^ Premio internazionale AIPS Stampa sportiva al giornalista Ubaldo Scanagatta e a Ubitennis - Odg Toscana, su odg.toscana.it. URL consultato il 19 febbraio 2020.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN305358317 · ISNI (EN0000 0004 2017 9458 · SBN RMRV023779