Trattato di Ahmet Pasha

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Trattato di Ahmet Pasha
Tipotrattato di pace
Firma10 gennaio 1732
Parti Impero safavide
Bandiera dell'Impero ottomano Impero ottomano
Firmatari originali Mehmet Rıza Kulu
Bandiera della Turchia Ahmet Pasha
Firmatari successiviImpero safavide e Impero ottomano
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Il Trattato di Ahmet Pasha (persiano: عهدنامه احمد پاشا, in turco Ahmed Paşa Antlaşması) fu un trattato firmato il 10 gennaio 1732 tra l'Impero Ottomano e la Persia Safavide.

Antefatti[modifica | modifica wikitesto]

Nel XVII secolo, i trattati di Serav e Zuhab avevano raggiunto uno stallo tra gli imperi ottomano e safavide. Tuttavia, durante il breve governo della dinastia Hotak basata in Afghanistan, il caos in Iran provocò scontri lungo le frontiere, specialmente nel Caucaso. Nel frattempo, Pietro I di Russia iniziò ad occupare i territori iraniani nel Caucaso settentrionale e nella Transcaucasia, conquiste che furono confermate dal Trattato di San Pietroburgo (1723) . Temendo un Caucaso controllato dalla Russia, gli ottomani decisero di catturare Tbilisi per bilanciare l'avanzata russa. Ma questa operazione ha provocato una lunga guerra ottomana safavide.

Guerra[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 1723 e il 1730, gli ottomani furono in grado di controllare il Caucaso meridionale catturando Yerevan e Ganja oltre a Tbilisi. Nei fronti meridionali (cioè, l'Iran occidentale), gli Ottomani conquistarono Tabriz, Urmia, Khorramabad,[1] Kermanshah e Hamedān. Nel 1724, ottomani e russi avevano concordato, con il trattato di Costantinopoli (1724), di dividere ulteriormente i suddetti territori iraniani tra loro due. Ma dopo che Tahmasp II dei Safavidi iniziò a controllare l'Iran, l'avanzata ottomana fu frenata. Entrambe le Parti, stanche del conflitto, decisero di porre fine alla guerra. Ahmet Pasha (ottomano) e Mehmet Rıza Kulu (persiano) hanno firmato il trattato.[2][3]

Termini del trattato[modifica | modifica wikitesto]

I termini del trattato furono:

  1. L'impero ottomano mantenne le sue conquiste nel Caucaso;
  2. Le conquiste ottomane nell'Iran occidentale (eccetto Hamadan[4][5][6], e Kermanshah)[5] furono concesse alla Persia, e
  3. Il fiume Aras divenne la nuova linea di confine nel Caucaso meridionale.

Risvolti[modifica | modifica wikitesto]

Il trattato si rivelò piuttosto un armistizio che un trattato permanente. Il sultano ottomano Mahmut I e Nader Shah, allora comandante in capo dell'esercito persiano non approvarono la perdita di Tabriz e le perdite nel Caucaso. Durante il regno di Nader Shah, la Persia afsharide fu in grado di riguadagnare le proprie perdite.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Selcuk Aksin Somel, Historical Dictionary of the Ottoman Empire, Scarecrow Press, 2003, p. xlvi, ISBN 978-0810866065.
  2. ^ Prof.Yaşar Yücel-Prof Ali Sevim:Türkiye tarihi vol.III, AKDTYKTTK Yayınları, 1991, pp. 282-290.
  3. ^ Prof.Yaşar Yücel-Prof Ali Sevim:Türkiye tarihi vol.IV, AKDTYKTTK Yayınları, 1991, pp. 3-4.
  4. ^ Abraham, Erewantsʻi, active 1724-1734., History of the wars : 1721-1738, Mazda Publishers, 1999, p. 2, ISBN 1-56859-085-7, OCLC 40954071. URL consultato il 26 dicembre 2020.
  5. ^ a b Ágoston, Gábor, e Masters, Bruce Alan, 1950-, Encyclopedia of the Ottoman Empire, Facts On File, 2009, pp. 415-416, ISBN 978-1-4381-1025-7, OCLC 435911915. URL consultato il 26 dicembre 2020.
  6. ^ (EN) Abraham (Erewantsʻi) e Abraham Erewantsʻi, History of the Wars: (1721-1736), Mazda Publishers, 1999, ISBN 978-1-56859-085-1. URL consultato il 26 dicembre 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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