Tito Annio Milone

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Tito Annio Milone
Tribuno della plebe e pretore della Repubblica romana
Nome originaleTitus Annius Milo
Morte48 a.C.
Cassano all'Ionio
ConsorteFausta, figlia del dittatore Silla, dal 56 a.C.
GensAnnia
Tribunato della plebe57 a.C.
Pretura55 a.C.

Tito Annio Milone (in latino Titus Annius Milo; ... – Cassano all'Ionio, 48 a.C.) è stato un politico romano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fu tribuno della plebe nel 57 a.C. e pretore nel 55 a.C.

Durante la crisi scaturita dallo scontro tra Gaio Giulio Cesare e Pompeo, si formarono a Roma due fazioni contrapposte, una popolare in favore di Cesare guidata dal tribuno della plebe Publio Clodio Pulcro, avversario di Cicerone, e l'altra costituita da ottimati, capeggiata da Milone.

Nel 56 a.C. sposò Fausta, figlia del dittatore Lucio Cornelio Silla e moglie ripudiata di Gaio Memmio.

Nel 53 a.C. Milone fu designato per il consolato dell'anno successivo e Clodio fu candidato come pretore.

Il 18 gennaio 52 a.C. in uno scontro tra bande rivali, avvenuto a Bovillae sulla Via Appia, Clodio venne ucciso e Milone fu accusato dell'omicidio.

Fu Cicerone a prendere le difese dell'imputato, ma, intimorito dalla folla dei clodiani, non riuscì a pronunciare un'orazione coerente e articolata: il testo della Pro Milone che ci è stato tramandato, infatti, fu scritto e pubblicato da Cicerone in un momento successivo a quello del processo. Il tribunale lo giudicò colpevole 38 voti contro 13[1] e lo condannò all'esilio.

Milone si rifugiò a Marsiglia. Secondo Cassio Dione, Cicerone gli fece pervenire l'orazione. Milone gli inviò un commento scherzoso:

«Per me è stata una fortuna che queste parole non siano state pronunciate in questa forma in tribunale. Altrimenti non starei a gustare triglie qui a Marsiglia, se fosse stata pronunciata una tale arringa»

Tornò più tardi a Roma per continuare la sua politica. Alleatosi con Marco Celio Rufo organizzò una sollevazione anti cesariana, ma nel 48 a.C. durante l'attacco alla città di Cassano all'Ionio, nell'agro Turino, fu ucciso da un sasso lanciato dalle mura.[2][3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Asconio Pediano, Pro Milone Milone
  2. ^ Cesare, De bello civili, III, 22, 2.
  3. ^ Velleio Patercolo, facendo probabilmente confusione fra toponimi simili, situa la morte di Milone presso Compsa in Irpinia. Cfr. Vell. Pat. II, 68.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Uwe Homola: Untersuchungen zu Titus Annius Milo. Diss. Mannheim 1997 (Microfiche).
  • W.J. Tatum, The Patrician Tribune. Publius Clodius Pulcher, Chapel Hill 1999.
  • A. Burlando (a cura di), Cicerone. Difesa di Archia, difesa di Milone, Milano 2006.
  • L. Fezzi, Il tribuno Clodio, Roma-Bari 2008.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN57416637 · ISNI (EN0000 0000 7860 5297 · CERL cnp00403514 · LCCN (ENn87129006 · GND (DE119063301 · J9U (ENHE987007273442505171 · WorldCat Identities (ENlccn-n87129006