Timballo

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Timballo
Origini
Altri nomipasticcio; in molti paesi del mondo: macaroni pie
Luogo d'origineBandiera dell'Italia Italia
Diffusionemondiale
Dettagli
Categoriapiatto unico
Ingredienti principali
  • pasta e/o carne
  • ingredienti a piacere

Il timballo o pasticcio è una specialità culinaria cotta al forno in un apposito stampo per essere servita sformata.[1]

Diversi possono essere gli ingredienti, sempre molto ricchi: dalla pasta al riso, carni, pollame e così via. Talvolta vengono preparati mettendo gli ingredienti all'interno di pasta sfoglia o pasta frolla.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il termine "timballo" viene dal francese arcaico tamballe, oggi timbale, con significato di tamburo, che a sua volta viene dall'arabo.[2] Da notare che il trasferimento di significato da "tamburo" a "stampo a forma di tamburo" e poi al cibo risultante (o similare) è avvenuto in Italia in tempi successivi.[senza fonte] Infatti il timpanista militare ottocentesco prende il nome di 'timballiere'.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Originariamente, la parola timballo identificava uno stampo da forno leggermente svasato che verrà poi a identificare un'intera categoria di alimenti in cui non sempre viene usato.[1] Esistenti nella cucina siciliana già dal tempo degli arabi[senza fonte], nella cucina napoletana tra il Settecento e l'Ottocento erano molto in voga presso le cucine dei nobili. Ricette di timballi della cucina napoletana sono riportate nelle opere di Vincenzo Corrado[4] e di Ippolito Cavalcanti. Ancora oggi è diffuso a Napoli, seguendo questa tradizione, il sartù di riso, mentre a Palermo è tipico il timballo con gli anelli siciliani e le melanzane.

Già nel XV secolo[senza fonte] è noto il timballo alla teramana, costituito da piani di scrippelle di acqua, uova e farina. In Sardegna precisamente in Ogliastra esiste per tradizione su Tumballu, una sorta di budino antico dei pastori di capre, viene realizzato con latte di capra, miele, uova fresche e scorza di limone. In alcuni centri come Ulassai si aggiunge anche l'acquavite con miele, detta propriamente "Imbestussu".

Alimenti simili e varianti[modifica | modifica wikitesto]

In Italia[modifica | modifica wikitesto]

“Il Timballo di patate”[modifica | modifica wikitesto]

Questa variante di Timballo non prevede alcuna modifica o aggiunta a livello di ingredienti rispetto ad un tradizionale Gattó; ebbene la differenza sta nella maggiore enfasi necessaria per l’annunciazione e presentazione del piatto. Esempio: “HO FATTO IL TIMBALLO DI PATATEH!” annunció Giuditta nel silenzio generale.

Bomba di riso[modifica | modifica wikitesto]

La bomba di riso è un timballo tipico della città di Parma e del Piacentino.[1] Trattasi di una variante del sartù di riso con carne di piccione e pomodoro.[1][5]

Lasagna napoletana[modifica | modifica wikitesto]

Viene considerato un timballo anche la lasagna alla napoletana di carnevale, con scamorza, provola e formaggi.[1][6]

Sartù di riso[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Sartù di riso.

Il sartù di riso è un ricco piatto della gastronomia napoletana con ragù, mozzarella, piselli e uova.

Timballo alla Bonifacio VIII[modifica | modifica wikitesto]

Pietanza esclusivamente preparata nell'antico Ristorante del Gallo di Anagni (Lazio), il timballo alla Bonifacio VIII prende il nome dal pontefice che subì il noto oltraggio, e si compone da fettuccine insaporite con prosciutto e un ragù di polpettine di vitello, rigaglie di pollo, e funghi.[1]

Timballo di riso romano[modifica | modifica wikitesto]

Il timballo di riso di Roma è una variante semplificata del sartù con fegatini e cuore di pollo.[1]

Timballo ascolano[modifica | modifica wikitesto]

Il timballo ascolano assomiglia alle lasagne, ma non prevede l'uso della besciamella e il ragù della ricetta è ottenuto con sola carne di manzo[7].

Timballo abruzzese[modifica | modifica wikitesto]

Il timballo di scrippelle, che sostituiscono la pasta sfoglia nel separare gli strati di ingredienti[8].

Nel mondo[modifica | modifica wikitesto]

Macaroni pie[modifica | modifica wikitesto]

Macaroni pie

Il timballo di pasta vanta una certa popolarità anche all'estero ove prende il nome di macaroni pie e viene preparato usando i maccheroni. Negli USA, la ricetta è conosciuta anche con il nome di baked macaroni and cheese[9][10] ed è tradizionale negli Stati Uniti meridionali.[11] Nonostante esistesse già qualche ricetta antecedente della macaroni pie pubblicata nel Nuovo continente risalente al diciannovesimo secolo,[12][13] la vera e propria macaroni pie ha preso piede soprattutto durante la metà del Novecento, quando veniva preparata usando gli spaghetti.[11] Il piatto è anche popolare in Scozia,[14][15][16] Finlandia,[17] e in molte ex colonie inglesi come i Caraibi, dove viene consumato freddo,[18] Barbados, dove viene servito con il pesce fritto o reso piccante con varie spezie[18] e nel Trinidad e Tobago, dove è considerato un piatto nazionale consumato assieme alla carne stufata e preparato con il cheddar, un formaggio che venne importato sul posto dagli inglesi.[19][20]

Pastizio[modifica | modifica wikitesto]

Il pastizio è una specialità greca molto simile al timballo di pasta italiano preparata utilizzando però una pasta tubulare simile agli ziti.[21]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g autori vari, Dizionario delle cucine regionali italiane, Slow Food, 2010, pp. 695-6.
  2. ^ timballo, su Vocabolario Treccani. URL consultato l'8 giugno 2019.
  3. ^ NON TUTTI SANNO CHE..., su carabinieri.it. URL consultato il 26 gennaio 2021.
  4. ^ Vincenzo Corrado, Il cuoco galante, Stamperia Raimondiana, 1773.
  5. ^ Fausto Cantarelli, I tempi alimentari del Mediterraneo - Cultura ed economia nella storia alimentare dell'uomo · Volume 1, FrancoAngeli, 2005, p. 143.
  6. ^ Lasagna napoletana, su primochef.it. URL consultato il 12 ottobre 2021.
  7. ^ Sito ufficiale del Comune di Ascoli Piceno, Documento Unico di Programmazione 2020-2022 (capitolo Analisi del Territorio)
  8. ^ https://abruzzoturismo.it/it/il-timballo-teramano
  9. ^ (EN) autori vari, JOC All New Rev. – 1997, Scribner, 1997, p. 320.
  10. ^ (EN) D. Fowler, Beans, Greens & Sweet Georgia Peaches: The Southern Way of Cooking Fruits and Vegetables, Globe Pequot, 2014, p. 72.
  11. ^ a b (EN) N. Dupree, Mastering the Art of Southern Cooking, Gibbs Smith, 2012, p. 654.
  12. ^ (EN) S. A. Elliott, Mrs. Elliott's Housewife: Containing Practical Receipts in Cookery, Hurd & Houghton, 1870, p. 79.
  13. ^ (EN) M. Taylor, Letters to a Young Housekeeper, Applewood, 1892, p. 94.
  14. ^ (EN) Free macaroni pie for every reader in today's Hamilton Advertiser, su dailyrecord.co.uk. URL consultato il 26 gennaio 2021.
  15. ^ (EN) Eight Scottish foods that they're too scared to serve anywhere else, su heraldscotland.com. URL consultato il 26 gennaio 2021.
  16. ^ (EN) Fury as Greggs says bye-bye macaroni pie, su express.co.uk. URL consultato il 26 gennaio 2021.
  17. ^ (EN) Makaroonilaatikko - Traditional Finnish Macaroni Bake, su cakecrumbsbeachsand.com. URL consultato il 26 gennaio 2021.
  18. ^ a b (EN) M. Spieler, N. Barnhurst, Macaroni & Cheese, Chronicle, 2013, pp. 104-5.
  19. ^ (EN) R. Ganeshram, J. P. Vellotti, Sweet Hands: Island Cooking from Trinidad & Tobago, Hippocrene, 2005, p. 98.
  20. ^ (EN) K. O'Donnell, Tobago Adventure Guide, Hunter, 2013, p. 117.
  21. ^ (EN) D. Joachim, The Church Supper Cookbook: A Special Collection of Over 400 Potluck Recipes from Families and Churches Across the Country, Rodale, 2005, p. 25.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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