Broken Flowers: differenze tra le versioni

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'''''Broken Flowers''''' è un [[film]] del [[2005]] diretto da [[Jim Jarmusch]].
'''''Broken Flowers''''' è un [[film]] del [[2005]] diretto da [[Jim Jarmusch]].


Il film è dedicato al regista francese [[Jean Eustache]]; in un'intervista, Jim Jarmusch, ha detto di sentirsi vicino a Eustache per il suo impegno nel fare film in modo unico e indipendente. La pellicola ha vinto il [[Grand Prix Speciale della Giuria]] al [[Festival di Cannes 2005]]<ref>{{cita web|url=http://www.festival-cannes.fr/en/archives/2005/allAward.html|titolo=Awards 2005|editore=Festival de Cannes.fr|accesso=9 luglio 2011|lingua=en}}</ref>.
Il film è dedicato al regista francese [[Jean Eustache]]; in un'intervista, Jarmusch ha detto di sentirsi vicino a Eustache per il suo impegno nel fare film in modo unico e indipendente. La pellicola ha vinto il [[Grand Prix Speciale della Giuria]] al [[Festival di Cannes 2005]]<ref>{{cita web|url=http://www.festival-cannes.fr/en/archives/2005/allAward.html|titolo=Awards 2005|editore=Festival de Cannes.fr|accesso=9 luglio 2011|lingua=en}}</ref>.


== Trama ==
== Trama ==

Versione delle 16:05, 6 apr 2014

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Una scena del film
Paese di produzioneUSA
Durata106 min
Generecommedia
RegiaJim Jarmusch
SoggettoJim Jarmusch
SceneggiaturaJim Jarmusch
FotografiaFrederick Elmes
MontaggioJay Rabinowitz
ScenografiaMark Friedberg
Interpreti e personaggi

Broken Flowers è un film del 2005 diretto da Jim Jarmusch.

Il film è dedicato al regista francese Jean Eustache; in un'intervista, Jarmusch ha detto di sentirsi vicino a Eustache per il suo impegno nel fare film in modo unico e indipendente. La pellicola ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes 2005[1].

Trama

Don Johnston è un dongiovanni cinquantenne in crisi di identità. Appena lasciato dall'attuale fidanzata, riceve una strana lettera rosa da un'anonima ex amante, che lo informa di avere avuto in passato un figlio da lui: il ragazzo, ora diciannovenne, probabilmente intende cercarlo. Don, convinto dal suo vicino di casa Winston, decide di intraprendere un viaggio in lungo e in largo per l'America, alla ricerca della misteriosa autrice della missiva. Don incontra così, tra alterne vicende, Laura, Dora, Carmen e Penny, le uniche donne frequentate vent'anni prima, e quindi le uniche che potrebbero aver scritto quella lettera.

Alla fine, Don ritorna a casa senza aver scoperto chi l'ha voluto contattare. L'arrivo a casa di un'altra busta rosa, molto simile alla famosa prima lettera, da parte dell'ultima fidanzata, lo fa sospettare che possa essersi trattato in realtà di un suo espediente per far riflettere Don sulla propria vita. Poco dopo, in strada, Don incontra un giovane, e si convince che sia suo figlio che lo sta cercando. Gli compra del cibo, ma quando nella conversazione chiede al ragazzo se ritiene che lui sia suo padre, il giovane lo ritiene pazzo e scappa. Mentre Don lo guarda fuggire, nota passare un'auto; dal finestrino aperto del passeggero lo fissa con insistenza un ragazzo, che sta ascoltando la stessa musica che Don ha ascoltato durante il suo viaggio. Il giovane mantiene un intenso contatto visivo con Don mentre la macchina prosegue, lasciandolo da solo nel mezzo della strada.

Colonna sonora

La colonna sonora del film è un eclettico mix musicale; i temi principali sono costituiti da brani strumentali del jazzista etiope Mulatu Astatke, mixati con garage rock (The Brian Jonestown Massacre, The Greenhornes), stoner rock (Sleep), soul (Marvin Gaye), rocksteady reggae (The Tennors), musica classica (Requiem di Gabriel Fauré) e musica pop (Holly Golightly).

Curiosità

  • Riguardo al contenuto della lettera rosa, Jim Jarmusch chiese a ognuna delle interpreti delle quattro protagoniste femminili di scriverne una versione dal punto di vista del proprio personaggio; ha poi amalgamato il testo delle quattro lettere per utilizzarlo nel film.
  • Il ragazzo che alla fine del film fissa Bill Murray dalla macchina, è il suo vero figlio, Homer Murray.

Note

  1. ^ (EN) Awards 2005, su festival-cannes.fr, Festival de Cannes.fr. URL consultato il 9 luglio 2011.

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