Herbert Graf: differenze tra le versioni

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Nacque a [[Vienna]] da [[Max Graf]] ([[1873]]-[[1958]]), autore, critico [[musica]]le e membro del circolo di [[Sigmund Freud]].
Nacque a [[Vienna]] da [[Max Graf]] ([[1873]]-[[1958]]), autore, critico [[musica]]le e membro del circolo di [[Sigmund Freud]].
Il caso clinico che lo riguarda, relativo a quella che sembrava una [[fobia]] infantile per i cavalli, e denominato "''Il Caso del Piccolo Hans''" dal grande [[psicoanalista]] austriaco, fu oggetto di un celebre studio freudiano (''Analyse der Phobie eines fünfjhärigen Knaben'', [[1909]]).
Il caso clinico che lo riguarda, relativo a quella che sembrava una [[fobia]] infantile per i cavalli, e denominato "''Il Caso del Piccolo Hans''" dal grande [[psicoanalista]] austriaco, fu oggetto di un celebre studio freudiano (''Analyse der Phobie eines fünfjährigen Knaben'', [[1909]]).
[[File:Freud hans.jpg|thumb|right|Freud e "il piccolo Hans" (1905 c.).]]
[[File:Freud hans.jpg|thumb|right|Freud e "il piccolo Hans" (1905 c.).]]

== Caso clinico del piccolo Hans ==
== Caso clinico del piccolo Hans ==
Secondo l'interpretazione di Freud, il cavallo - oggetto dei timori del bambino - avrebbe rappresentato il padre, di cui il piccolo Herbert (che Freud nel suo scritto designa con lo pseudonimo Hans), aveva paura. Egli era infatti nella fase [[complesso di Edipo|edipica]], durante la quale l'[[amore]] per la madre porta ad essere invidiosi, ed al contempo a temere, la figura del padre. La paura per un cavallo minaccioso che lo avrebbe potuto mordere entrando nella sua stanza, o che avrebbe potuto cadergli addosso, sarebbe quindi da mettere in relazione con il timore di una punizione da parte del padre, per i desideri inconsci del bambino verso la figura materna.
Secondo l'interpretazione di Freud, il cavallo - oggetto dei timori del bambino - avrebbe rappresentato il padre, di cui il piccolo Herbert (che Freud nel suo scritto designa con lo pseudonimo Hans), aveva paura. Egli era infatti nella fase [[complesso di Edipo|edipica]], durante la quale l'[[amore]] per la madre porta ad essere invidiosi, ed al contempo a temere, la figura del padre. La paura per un cavallo minaccioso che lo avrebbe potuto mordere entrando nella sua stanza, o che avrebbe potuto cadergli addosso, sarebbe quindi da mettere in relazione con il timore di una punizione da parte del padre, per i desideri inconsci del bambino verso la figura materna.

Versione delle 12:01, 19 gen 2021

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Herbert Graf

Herbert Graf (Vienna, 10 aprile 1903Ginevra, 5 aprile 1973) è stato un produttore teatrale austriaco di opera lirica, noto per essere stato il protagonista di uno dei casi clinici più importanti della storia della psicoanalisi.

Nacque a Vienna da Max Graf (1873-1958), autore, critico musicale e membro del circolo di Sigmund Freud. Il caso clinico che lo riguarda, relativo a quella che sembrava una fobia infantile per i cavalli, e denominato "Il Caso del Piccolo Hans" dal grande psicoanalista austriaco, fu oggetto di un celebre studio freudiano (Analyse der Phobie eines fünfjährigen Knaben, 1909).

Freud e "il piccolo Hans" (1905 c.).

Caso clinico del piccolo Hans

Secondo l'interpretazione di Freud, il cavallo - oggetto dei timori del bambino - avrebbe rappresentato il padre, di cui il piccolo Herbert (che Freud nel suo scritto designa con lo pseudonimo Hans), aveva paura. Egli era infatti nella fase edipica, durante la quale l'amore per la madre porta ad essere invidiosi, ed al contempo a temere, la figura del padre. La paura per un cavallo minaccioso che lo avrebbe potuto mordere entrando nella sua stanza, o che avrebbe potuto cadergli addosso, sarebbe quindi da mettere in relazione con il timore di una punizione da parte del padre, per i desideri inconsci del bambino verso la figura materna.

La paura di Herbert fu interpretata da Freud come l'esito della composizione di vari fattori, quali la nascita di una sorellina, il desiderio di sostituire il padre nel mondo affettivo-relazionale della madre, ed i primi conflitti emozionali relativi alla scoperta del sesso e della masturbazione compulsiva. L'ansietà dimostrata dal fanciullo sarebbe quindi derivata dall'attivazione di specifici meccanismi di difesa, e da una non completa rimozione degli impulsi libidici legati allo sviluppo sessuale.

Vita adulta

Da adulto, Herbert Graf si dedicò al teatro e divenne primo direttore d'opera del Metropolitan di New York. Durante la sua carriera negli Stati Uniti si batté per rendere l'opera lirica meno "aristocratica" e più accessibile alla gente, come esteriorizzazione e visualizzazione del mondo interiore della fantasia.

Per citare le sue stesse parole, si cimentò contro chi lavorava "per il proprio ingrandimento piuttosto che per la causa comune", ovvero la realizzazione di uno spettacolo armonioso ed espressivo.

Tuttavia, ciò facendo, finì per minimizzare la propria voce subordinandosi ai "grandi" e alle "primedonne". In una intervista concessa poco tempo prima di morire, facendo un bilancio della sua esistenza si definì un "uomo invisibile".

Ovvero, un professionista eccessivamente sminuito, ma soprattutto e prima ancora, un bambino trattato dagli adulti non come una persona che cresce ma come uno schermo su cui proiettare i loro bisogni e aspirazioni.

Bibliografia

Traduzioni italiane del saggio di Freud

  • Sigmund Freud, Il piccolo Hans, introduzione di Daniele Del Giudice, cura di Mario Ajazzi Mancini, traduzione di Michela Marcacci, Feltrinelli, Milano 2010.
  • Sigmund Freud, Il caso del piccolo Hans. Analisi di una fobia in un bambino di cinque anni, traduzione di Celso Balducci, in: Casi clinici, Newton Compton, Roma 2006, pp. 102-78.
  • Sigmund Freud, Casi clinici vol. 4. Il piccolo Hans, traduzione di M. Lucentini, Bollati Boringhieri, Torino 1985.

Critica

  • (FR) Jean Bergeret, Le "Petit Hans" et la réalité, ou Freud face à son passé, 1987, ISBN 2-228-22430-8.

Voci correlate

Altri progetti

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