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Karen Horney

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Karen Horfney nel 1938

Karen Horney (nata Danielsen; Amburgo, 16 settembre 1885New York, 4 dicembre 1952) è stata una psichiatra e psicoanalista tedesca di origine olandese e norvegese. Le sue teorie mettevano in discussione alcune visioni freudiane tradizionali. Questo era particolarmente vero per le sue teorie sulla sessualità e sull'orientamento istintuale della psicoanalisi. A lei si attribuisce il merito di aver fondato la psicologia femminista in risposta alla teoria dell'invidia del pene di Freud. Non era d'accordo con Freud sulle differenze intrinseche nella psicologia di uomini e donne e, come Adler, faceva risalire tali differenze alla società e alla cultura piuttosto che alla biologia..

Karen Horney nacque il 16 settembre 1885 a Blankenese, in [[Germania, vicino ad Amburgo, da una famiglia protestante dell'alta borghesia: il padre, Berndt Wackels Danielsen (1836-1910), era norvegese ma aveva la cittadinanza tedesca ed un capitano di nave della marina mercantile e un tradizionalista protestante (i suoi figli lo soprannominarono "il lanciatore di Bibbie", come in effetti lanciava Bibbie).[1] Sua madre, Clotilde, nata van Ronzelen (1853-1911), conosciuta come "Sonni", era anch'essa protestante, di origine olandese. Si diceva che avesse una mentalità più aperta di Berndt, eppure era "depressa, irritabile e prepotente nei confronti di Karen".[2] Anche il fratello maggiore di Karen si chiamava Berndt e Karen si prendeva cura di lui. Aveva anche quattro fratellastri maggiori avuti dal precedente matrimonio di suo padre.[3][4][5] Tuttavia, non ci sono stati contatti tra i figli dei due matrimoni di suo padre.

Sebbene all'epoca fosse inconsueto per una donna, Karen studiò medicina specializzandosi in psichiatria a Berlino. Nel 1909 sposò l'avvocato Oscar Horney dal quale ebbe tre figlie. Dopo vari anni di carica ospedaliera e ambulatoria insegnò all'istituto di psicoanalisi a Berlino dal 1920 al 1932, si trasferì poi in America dove rimase fino alla sua morte nel 1952. Assieme a Harry Stack Sullivan, Karen è considerata una delle fondatrici dell'approccio interpersonale in psichiatria. Le sue teorie contrastarono alcune visioni tradizionali della psicoanalisi freudiana, come la teoria della sessualità e la psicologia genetica, inserendo un'ottica di genere all'interno della riflessione psicoanalitica. Importanti anche i suoi studi sull'autoanalisi.

Horney evidenziò ampiamente come il comportamento e lo psichismo individuale fossero influenzati molto più dalle condizioni socioculturali che da fattori innati o genetici. Si occupò anche di definire in maniera più attenta il problema del confine tra normalità e patologia.

Horney tenne dei diari a partire dall'età di tredici anni. Questi diari mostravano la fiducia di Horney nel suo percorso per il futuro. Ha preso in considerazione l'idea di diventare un medico, anche se, a quel tempo, alle donne non era permesso frequentare l'università. Secondo i diari adolescenziali di Horney, suo padre era "una figura disciplinare crudele", che teneva anche suo figlio Berndt in maggiore considerazione di Karen. Invece di offendersi o provare indignazione per la percezione che Karen aveva di lui, suo padre le portava doni da paesi lontani. Nonostante ciò, Karen si è sempre sentita privata dell'affetto di suo padre e invece si è affezionata a sua madre.

All'incirca dall'età di nove anni Karen divenne ambiziosa e un po' ribelle. Sentiva di non poter diventare carina, e invece decise di investire le sue energie nelle sue qualità intellettuali, nonostante il fatto che fosse vista dai più come carina. In questo periodo si prese una cotta per il fratello maggiore, che divenne imbarazzato dalle sue attenzioni e presto la spinse via. Ha sofferto il primo di diversi attacchi di depressione, un problema che l'avrebbe afflitta per il resto della sua vita.

Nel 1904, quando Karen aveva 19 anni, sua madre lasciò il padre (senza divorziare da lui), portando con sé i figli.

  1. ^ (EN) Boeree, Dr. C. George, Karen Horney, su webspace.ship.edu. URL consultato il 17 febbraio 2016.
  2. ^ (EN) Marcia Westcott, The feminist legacy of Karen Horney, New Haven, Conn, 1986, pp. 7–8.
  3. ^ (EN) Paris, Karen Horney: a psychoanalyst's search.
  4. ^ (EN) Quinn, Mind of her own.
  5. ^ (EN) Rubins, Karen Horney: gentle rebel.

Opere in italiano

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  • Autoanalisi. Come e fino a che punto ci si può analizzare da se stessi, Astrolabio, Roma, 1950.
  • Nevrosi e sviluppo della personalità. La lotta per l'auto-realizzazione, Bompiani, Milano, 1952; Astrolabio, Roma, 1981; Fabbri, Milano, 2007.
  • Nuove vie della psicoanalisi, Bompiani, Milano, 1959.
  • I nostri conflitti interni. Una teoria della nevrosi, Martinelli, Firenze, 1971; Giunti, Firenze, 2012.
  • Psicologia femminile, prefazione di Enzo Morrone, Armando, Roma, 1973.
  • La personalità nevrotica del nostro tempo, Newton Compton, 1976.
  • Le ultime lezioni, a cura di Douglas H. Ingram, Astrolabio, Roma, 1988.

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Collegamenti esterni

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