Egittologia: differenze tra le versioni

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La prima notizia di uno studio sulle antichità egizie in [[età moderna]] risale al [[XVI secolo]], in occasione del rinvenimento a [[Roma]] degli [[obelisco|obelischi]] egizi di epoca romana. Il successivo restauro eseguito dall'[[architetto]] [[Domenico Fontana]] nel [[1586]] per ordine di [[papa Sisto V]] suscitò un vivo interesse per la scrittura [[geroglifico egizio|geroglifica]].
La prima notizia di uno studio sulle antichità egizie in [[età moderna]] risale al [[XVI secolo]], in occasione del rinvenimento a [[Roma]] degli [[obelisco|obelischi]] egizi di epoca romana. Il successivo restauro eseguito dall'[[architetto]] [[Domenico Fontana]] nel [[1586]] per ordine di [[papa Sisto V]] suscitò un vivo interesse per la scrittura [[geroglifico egizio|geroglifica]].


Solamente nel [[XVII secolo]] possiamo annoverare la prima figura di egittologo nella persona del gesuita [[Germania|tedesco]] [[Athanasius Kircher]]. La sua vasta produzione letteraria offre un compendio della conoscenza che a quei tempi si aveva della civiltà egiziana e le sue ricerche sulla scrittura egizia costituirono un tappa fondamentale per la futura decifrazione dei geroglifici.
Solamente nel [[XVII secolo]] possiamo annoverare la prima figura di egittologo nella persona del [[gesuita]] [[Germania|tedesco]] [[Athanasius Kircher]]. La sua vasta produzione letteraria offre un compendio della conoscenza che a quei tempi si aveva della civiltà egiziana e le sue ricerche sulla scrittura egizia costituirono un tappa fondamentale per la futura decifrazione dei geroglifici.


Il primo serio contributo all'egittologia in quanto disciplina scientifica risale al [[1798]] con la spedizione di [[Napoleone Bonaparte]] in Egitto e con la pubblicazione della ''[[Description de l'Égypte]]'' del [[1809]]. I venticinque volumi dell'opera, frutto delle ricerche eseguite dagli studiosi della spedizione, descrivevano tutti gli aspetti della civiltà egizia e fornivano la rilevazione cartografica del paese, oltre alla descrizione dei monumenti e reperti trovati, fra i quali la [[Stele di Rosetta]].
Il primo serio contributo all'egittologia in quanto disciplina scientifica risale al [[1798]] con la spedizione di [[Napoleone Bonaparte]] in Egitto e con la pubblicazione della ''[[Description de l'Égypte]]'' del [[1809]]. I venticinque volumi dell'opera, frutto delle ricerche eseguite dagli studiosi della spedizione, descrivevano tutti gli aspetti della civiltà egizia e fornivano la rilevazione [[Cartografia|cartografica]] del Paese, oltre alla descrizione dei monumenti e reperti trovati, fra i quali la [[Stele di Rosetta]].


Nel [[1818]] ci fu la scoperta dell'entrata della [[Piramide di Cheope|piramide di Chefren]] ad opera dell'[[italia]]no [[Giovanni Battista Belzoni]] e nel [[1822]] si ebbe finalmente la decifrazione del sistema dei geroglifici egizi compiuta da [[Jean-François Champollion]]. Grazie alla conoscenza della scrittura e del linguaggio egizi e agli studi antropologici e scientifici la comprensione della civiltà dell'antico Egitto poté procedere con tutto il rinnovato slancio, segnando di fatto la nascita dell'egittologia moderna.
Nel [[1818]] ci fu la scoperta dell'entrata della [[Piramide di Cheope|piramide di Chefren]] ad opera dell'[[italia]]no [[Giovanni Battista Belzoni]] e nel [[1822]] si ebbe finalmente la decifrazione del sistema dei geroglifici egizi compiuta da [[Jean-François Champollion]]. Grazie alla conoscenza della scrittura e del linguaggio egizi e agli studi antropologici e scientifici la comprensione della civiltà dell'antico Egitto poté procedere con tutto il rinnovato slancio, segnando di fatto la nascita dell'egittologia moderna.


Le nuove scoperte favorirono l'organizzazione di spedizioni archeologiche, tra cui quella franco-toscana dello stesso Champollion con l'italiano [[Ippolito Rosellini]], del [[1828]]-[[1829]], seguita da quella del tedesco [[Karl Richard Lepsius]] nel [[1842]]-[[1845]].
Le nuove scoperte favorirono l'organizzazione di spedizioni archeologiche, tra cui quella franco-toscana dello stesso Champollion con l'italiano [[Ippolito Rosellini]], del [[1828]]-[[1829]], seguita da quella del tedesco [[Karl Richard Lepsius]] nel [[1842]]-[[1845]].

Già dalla fine del [[XIX secolo]] l'egittologia cominciò ad avvalersi di maggiore rigore accademico e scientifico, ad opera soprattutto del francese [[Auguste-Édouard Mariette]] e del [[Gran Bretagna|britannico]] [[Flinders Petrie]].
Già dalla fine del [[XIX secolo]] l'egittologia cominciò ad avvalersi di maggiore rigore accademico e scientifico, ad opera soprattutto del francese [[Auguste-Édouard Mariette]] e del [[Gran Bretagna|britannico]] [[Flinders Petrie]].

Nel 1903 ha inizio la Missione Archeologica Italiana in Egitto, che, sotto la guida di Ernesto Schiaparelli, porterà alla luce importanti reperti oggi esposti al Museo Egizio di Torino, oltre a scoprire la tomba della Regina Nefertari e quella dell’architetto Kha.
Nel 1903 ebbe inizio la Missione Archeologica Italiana in Egitto, che, sotto la guida di [[Ernesto Schiaparelli]], portò alla luce importanti reperti poi esposti al [[Museo Egizio di Torino]], oltre a scoprire la [[QV66|tomba della Regina Nefertari]] e [[TT8|quella dell'architetto Kha]].


Agli inizi del [[XX secolo]] risale la sensazionale scoperta nella [[Valle dei Re]] della tomba di [[Tutankhamon]] da parte degli [[archeologo|archeologi]] britannici [[Howard Carter]] e [[George Herbert, V conte di Carnarvon|Lord Carnarvon]] ([[1922]]).
Agli inizi del [[XX secolo]] risale la sensazionale scoperta nella [[Valle dei Re]] della tomba di [[Tutankhamon]] da parte degli [[archeologo|archeologi]] britannici [[Howard Carter]] e [[George Herbert, V conte di Carnarvon|Lord Carnarvon]] ([[1922]]).

Versione delle 18:20, 25 set 2019

Tempio grande di Abu Simbel

L’egittologia è, all'interno della disciplina della storia antica, il campo di studio sull'antico Egitto, ovvero della zona geografica corrispondente all'Egitto odierno in relazione al periodo della sua storia corrispondente all'età pre faraonica ed antica, dal quinto millennio a.C. fino alla fine del dominio romano nel IV secolo. L'egittologia studia in modo scientifico la cultura dell'antico Egitto (letteratura, storia, religione, arte ed economia).

Storia

Fra gli autori antichi che nutrirono interesse per l'Egitto, a parte storici e geografi come Erodoto, Strabone, Diodoro Siculo e Plinio il Vecchio, un egittologo ante litteram può essere considerato Manetone, che nel III secolo a.C. scrisse gli Aegyptiaca.

La prima notizia di uno studio sulle antichità egizie in età moderna risale al XVI secolo, in occasione del rinvenimento a Roma degli obelischi egizi di epoca romana. Il successivo restauro eseguito dall'architetto Domenico Fontana nel 1586 per ordine di papa Sisto V suscitò un vivo interesse per la scrittura geroglifica.

Solamente nel XVII secolo possiamo annoverare la prima figura di egittologo nella persona del gesuita tedesco Athanasius Kircher. La sua vasta produzione letteraria offre un compendio della conoscenza che a quei tempi si aveva della civiltà egiziana e le sue ricerche sulla scrittura egizia costituirono un tappa fondamentale per la futura decifrazione dei geroglifici.

Il primo serio contributo all'egittologia in quanto disciplina scientifica risale al 1798 con la spedizione di Napoleone Bonaparte in Egitto e con la pubblicazione della Description de l'Égypte del 1809. I venticinque volumi dell'opera, frutto delle ricerche eseguite dagli studiosi della spedizione, descrivevano tutti gli aspetti della civiltà egizia e fornivano la rilevazione cartografica del Paese, oltre alla descrizione dei monumenti e reperti trovati, fra i quali la Stele di Rosetta.

Nel 1818 ci fu la scoperta dell'entrata della piramide di Chefren ad opera dell'italiano Giovanni Battista Belzoni e nel 1822 si ebbe finalmente la decifrazione del sistema dei geroglifici egizi compiuta da Jean-François Champollion. Grazie alla conoscenza della scrittura e del linguaggio egizi e agli studi antropologici e scientifici la comprensione della civiltà dell'antico Egitto poté procedere con tutto il rinnovato slancio, segnando di fatto la nascita dell'egittologia moderna.

Le nuove scoperte favorirono l'organizzazione di spedizioni archeologiche, tra cui quella franco-toscana dello stesso Champollion con l'italiano Ippolito Rosellini, del 1828-1829, seguita da quella del tedesco Karl Richard Lepsius nel 1842-1845.

Già dalla fine del XIX secolo l'egittologia cominciò ad avvalersi di maggiore rigore accademico e scientifico, ad opera soprattutto del francese Auguste-Édouard Mariette e del britannico Flinders Petrie.

Nel 1903 ebbe inizio la Missione Archeologica Italiana in Egitto, che, sotto la guida di Ernesto Schiaparelli, portò alla luce importanti reperti poi esposti al Museo Egizio di Torino, oltre a scoprire la tomba della Regina Nefertari e quella dell'architetto Kha.

Agli inizi del XX secolo risale la sensazionale scoperta nella Valle dei Re della tomba di Tutankhamon da parte degli archeologi britannici Howard Carter e Lord Carnarvon (1922). Negli anni sessanta dello stesso secolo va ricordata la spettacolare impresa della traslazione dei templi di Abu Simbel, a causa della costruzione della diga di Assuan sul Nilo. Si venne a formare il lago Nasser ed i colossali templi furono trasferiti 65 metri più in alto per evitare che fossero sommersi. Pochi anni più tardi la stessa sorte subirono i monumenti di File.

Bibliografia

  • Aegyptus. Rivista italiana di egittologia e di papirologia, a cura della Scuola di Papirologia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano, 1920-
  • G. Cavillier, Introduzione allo studio dell'Antico Egitto, Nuova Apulia, 2005
  • G. Cavillier, Prima lezione di Egittologia, Tirrenia, Torino, 2009
  • S. Curto, L'antico Egitto, Einaudi, Torino, 1981
  • S. Donadoni, Arte egizia, Einaudi, Torino, 1982
  • N. Grimal, Storia dell'Antico Egitto, Laterza, Roma-Bari, 1990
  • J. Vercoutter, L'antico Egitto. Archeologia di una civiltà, coll. «Universale Electa/Gallimard●Storia e civiltà» (nº 1), Milano, 1992

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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