Marina Ripa di Meana: differenze tra le versioni

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==Biografia==
==Biografia==
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Versione delle 01:03, 29 apr 2018

Marina Ripa di Meana a Firenze nel 2011.

Marina Ripa di Meana, precedentemente nota come Marina Lante della Rovere, pseudonimo di Maria Elide Punturieri (Reggio Calabria, 21 ottobre 1941Roma, 5 gennaio 2018[1][2][3]), è stata un personaggio televisivo, stilista e scrittrice italiana, conosciuta anche per i matrimoni contratti con Alessandro Lante della Rovere, prima, e con Carlo Ripa di Meana, poi.

Biografia

Nata e cresciuta a Reggio Calabria, dopo gli studi comincia a lavorare come stilista aprendo un atelier di alta moda in Piazza di Spagna, a Roma, insieme con l'amica Paola Ruffo di Calabria, più tardi principessa di Liegi e divenuta poi, dal 1993 al 2013, regina del Belgio. Diventa quindi una delle protagoniste della vita mondana di Roma dagli anni sessanta in poi[4]. Sale alla ribalta della cronaca[4] sposando a Roma, il 10 giugno 1964, il duca Alessandro Lante della Rovere, appartenente all'importante famiglia aristocratica romana, da cui ha una figlia, Lucrezia, divenuta una nota attrice teatrale, cinematografica e televisiva[5]. Frequenta gli ambienti altolocati della nobiltà capitolina, le cui vicende in quegli anni si intrecciano con quelle raccontate ne La dolce vita di Federico Fellini.

Conosce Moravia e Pasolini, è vicina agli artisti della Scuola di Piazza del Popolo, amica di Mario Schifano e Tano Festa, negli anni settanta ha una tormentata relazione extraconiugale con il pittore Franco Angeli, sulla quale scriverà un libro, Cocaina a colazione (2005), raccontando di essere arrivata a prostituirsi per poter comprare la cocaina al suo amante. Successivamente divorzia da Alessandro Lante della Rovere e intraprende una serie di relazioni sentimentali, non ultima quella con il giornalista Lino Jannuzzi, di cui dà conto nel suo best seller I miei primi quarant'anni.

Nel 1982 si sposa in seconde nozze con il marchese Carlo Ripa di Meana, testimoni della sposa erano gli scrittori Alberto Moravia e Goffredo Parise, mentre testimone dello sposo era il leader socialista Bettino Craxi; comunque, anche dopo il matrimonio, per alcuni anni continuerà a farsi chiamare e a essere indicata come Marina Lante della Rovere, fino a proibizione del Tribunale di Roma su istanza mossa dello stesso duca Lante della Rovere, dopo che Marina aveva firmato delle opere autobiografiche con il suo cognome; solo dopo tale ingiunzione inizierà a essere indicata come Marina Ripa di Meana. Nel 2010 la coppia ha adottato un figlio, Andrea Cardella, divenuto così Andrea Cardella Ripa di Meana.[senza fonte]

Dalla fine degli anni settanta comincia sempre più spesso ad apparire in televisione e nello stesso periodo prende parte con un piccolo ruolo al film Assassinio sul Tevere (in cui è accreditata con il cognome del primo marito) con protagonista Tomas Milian. Per un po' di tempo fa da valletta a Maurizio Costanzo (sodalizio che s'interromperà bruscamente quando tirerà una torta in faccia allo stesso Costanzo durante una puntata della trasmissione Grand'Italia), in seguito partecipa come opinionista o protagonista di trasmissioni in cui mette in risalto il carattere esuberante e la sua natura anticonformista, e dibatte politica sui temi della natura, della tutela del paesaggio, dell'esaltazione del bello e della difesa degli animali.

Noto è il forte legame avuto con Bettino Craxi, che continuerà a frequentare anche durante la latitanza di questo a Hammamet[6]. Fu inoltre, insieme con il marito, sull'aereo che nel 1986 portò il leader socialista in Cina per una visita ufficiale, che scatenò lunghe polemiche per il costo elevato dovuto alla presenza sull'aereo di Stato di numerosi familiari e amici dell'allora Presidente del consiglio[7]. Nel 1987 dalla sua biografia viene tratto il film I miei primi 40 anni, diretto da Carlo Vanzina con protagonista Carol Alt, che la vede tra gli sceneggiatori. Nel 1989 anche il suo secondo best seller La più bella del reame viene trasposto sul grande schermo in un film diretto da Cesare Ferrario, anche qui con Carol Alt nella parte della protagonista.

Marina Ripa di Meana espone un manifesto con la scritta "Chirac salvaci dal nucleare" alla finestra di Palazzo Farnese, sede dell'Ambasciata di Francia a Roma, in un blitz ambientalista all'inizio degli anni novanta

Svariate le sue attività in campo professionale: ha scritto una decina di libri spesso a sfondo autobiografico (ma anche romanzi gialli e sentimentali), e ha diretto un film, il thriller Cattive ragazze (1992) con protagonista Eva Grimaldi. Fu all'epoca sollevata un'aspra polemica sulla pellicola, che ricevette fondi pubblici secondo alcuni grazie all'amicizia con Bettino Craxi; a ogni modo il film risultò un flop, sia di critica sia di pubblico. Nel 1990 lancia e dirige per due anni il mensile Elite, pubblicato dalla Newton Compton Editori. Nel 1995 diviene Ambasciatrice in Italia dell'IFAW (International Fund for Animal Welfare - USA), per la quale realizza una campagna pubblicitaria completamente nuda, con una folta peluria sul pube e la scritta L'unica pelliccia che non mi vergogno di indossare[8][9]. Sempre nella metà degli anni novanta ha anche condotto la trasmissione Casa vip trasmessa sulla syndication nazionale Cinquestelle.

Dagli anni novanta in poi ha inoltre preso parte, in Italia e in altri paesi, a svariate campagne contro lo sterminio dei cuccioli delle foche, contro l'uso per moda e vanità delle pelli e delle pellicce, contro le corride, contro gli esperimenti nucleari francesi nell'atollo di Mururoa, contro lo sventramento del Pincio (2008), contro la chiusura dello storico Ospedale di San Giacomo degli Incurabili nel cuore di Roma (2008) e quella, più recente, per la diagnosi precoce dei tumori[10]. Nella primavera del 2009 partecipa come concorrente al reality show La fattoria ambientato in Brasile e trasmesso su Canale 5, dal quale si ritira poco dopo il suo inizio per motivi di salute; nello stesso anno prende parte anche a una puntata della terza stagione della fiction I Cesaroni, sempre su Canale 5, in cui ha interpretato se stessa. Nel 2015 esordisce in veste di attrice teatrale nello spettacolo Il Congresso degli Arguti.

Malata di cancro dal 2002, muore il 4 gennaio 2018 a Roma, all'età di 76 anni.[1][3] La salma è stata cremata nel crematorio del cimitero di Prima Porta di Roma.[senza fonte] Suo marito Carlo è deceduto, sempre a causa di un cancro, appena due mesi dopo.

Opere

Filmografia

Attrice

Regista

Sceneggiatrice

Doppiatrici

Citazioni e omaggi

Note

  1. ^ a b È morta Marina Ripa di Meana: una vita oltre le convenzioni, in la Repubblica, 5 gennaio 2018. URL consultato il 5 gennaio 2018.
  2. ^ Morta Marina Ripa di Meana, in Il Messaggero, 5 gennaio 2018. URL consultato il 5 gennaio 2018.
  3. ^ a b Morta Marina Ripa di Meana, donna di cento vite, in agi, 5 gennaio 2018. URL consultato il 6 gennaio 2018.
  4. ^ a b Morto il duca Lante della Rovere, primo marito di Marina, in Corriere della Sera, 5 gennaio 1995 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2011).
  5. ^ Andrea Borella Annuario della Nobiltà Italiana Edizione XXXI Teglio (SO) 2010 S.A.G.I. Casa Editrice vol. 2 pag. 95
  6. ^ Marina Ripa di Meana: "Che noia re Bettino" [collegamento interrotto], in Corriere della Sera, 25 giugno 1994.
  7. ^ Guido Compagna, «Vado in Cina con Craxi e i suoi cari», in Il Sole 24 ORE, 6 giugno 2009.
  8. ^ L'unica pelliccia che non mi vergogno di indossare..., su alfemminile, 20 novembre 2004. URL consultato il 6 gennaio 2018.
  9. ^ Roma, addio a Marina Ripa di Meana: quando posò nuda per la campagna anti pellicce, in Il Messaggero, 5 gennaio 2018. URL consultato il 6 gennaio 2018.
  10. ^ ANSA: Marina Ripa di Meana, Anticonformista, animalista, scrittrice, amica di grandi artisti, 12 gennaio 2018.

Altri progetti

Collegamenti esterni

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