Rubiera

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Rubiera
comune
Rubiera – Stemma
Rubiera – Bandiera
Rubiera – Veduta
Rubiera – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Reggio Emilia
Amministrazione
SindacoLorena Baccarani (centrosinistra) dal 14/06/2004 rieletta il 07/06/2009
Territorio
Coordinate44°39′00″N 10°47′00″E / 44.65°N 10.783333°E44.65; 10.783333 (Rubiera)
Altitudine53 m s.l.m.
Superficie25,31 km²
Abitanti14 765[1] (31-05-2012)
Densità583,37 ab./km²
FrazioniFontana, San Faustino, Sant'Agata
Comuni confinantiCampogalliano (MO), Casalgrande, Modena (MO), Reggio Emilia, San Martino in Rio
Altre informazioni
Cod. postale42048
Prefisso0522
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT035036
Cod. catastaleH628
TargaRE
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Nome abitantirubieresi
PatronoSan Biagio
Giorno festivo3 febbraio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Rubiera
Rubiera
Rubiera – Mappa
Rubiera – Mappa
Posizione del comune di Rubiera nella provincia di Reggio Emilia
Sito istituzionale

Rubiera (Rubēra in dialetto reggiano) è un comune italiano di 14.765 abitanti della provincia di Reggio Emilia in Emilia-Romagna.

Geografia

Situata nella pianura Padana, Rubiera sorge sulla sponda sinistra del fiume Secchia, a 12 km ad est di Reggio nell'Emilia, presso il confine con la provincia di Modena. A sud dell'abitato di Rubiera vi è la confluenza del torrente Tresinaro nel Secchia.

Il comune confina a nord con San Martino in Rio, ad est con Modena, a sud con Casalgrande e ad ovest con Reggio nell'Emilia. Il territorio comunale, oltre che dal capoluogo, è formato dalle frazioni di Fontana, San Faustino e Sant'Agata, per un totale di 25,31 chilometri quadrati.

Storia

Le origini

L'originario nome di Rubiera è Corte de Herberia, e potrebbe derivare dal celtico her-beria («in mezzo alla pianura»)[3], mentre al Museo lapidario di Modena si conserva una lapide del 259, che racconta della costruzione di un ponte in pietra sul Secchia da parte degli imperatori romani Gallieno e Valeriano, dopo che quello precedente realizzato in legno era andato distrutto da un incendio.

Le prime notizie di epoca storica risalgono al 915, quando essa era feudo dei Supponidi, poi passò agli Obertenghi. Nell’alto Medioevo il centro perde importanza a favore della campagna circostante, e proprio in questa occasione che prendono le mosse gli insediamenti abitativi prima sconosciuti intorno alla pieve dei santi Faustino e Giovita, che risale al 980.

La fondazione

Tra il 1190 ed il 1200 il Comune di Reggio, al pari di Bologna ed altri liberi comuni, costruì, per meglio proteggere il confine con Modena, il nuovo borgo di Rubiera. A meglio proteggere l'abitato verranno costruite munitissime mura e un possente castello, arrivato, seppur modificato, fino ai giorni nostri. Da segnalare che mentre i reggiani innalzavano la rocca rubierese a Marzaglia, ossia dall'altra sponda del Secchia, i modenesi a loro volta edificavano un fortilizio. A popolare il borgo vengono mandati chiamati contadini locali e cittadini reggiani, dal momento che per i nuovi abitanti vi era la promessa che nessuna imposta sarebbe stata chiesta loro. Ancor'oggi è possibile osservare l'antico piano regolatore, il centro del paese, disposto lungo la via Emilia, è infatti costituito da isolati rettangolari disposti a pettine ai lati della strada centrale. Per la costruzione della rocca, nel 1201, vennero impiegati i soldati modenesi, compreso il loro podestà Alberto da Lendinara, catturati dopo la vittoria reggiana nella battaglia di Formigine. Una volta terminati i lavori i prigionieri vennero rilasciati con una cannuccia in bocca ed un cappello di carta in testa, era per l'epoca un gesto di profondo scherno e derisione. Desiderosi di vendicare la sconfitta e l'umiliazione subita i modenesi, nel giugno dell'anno seguente, coadiuvati dai veronesi e dai ferraresi cinsero d'assedio Rubiera. Gli assedianti resistettero a lungo ed alla fine ebbero la meglio e Modena stipulò un accordo di pace con Reggio. È da ricordare che a Rubiera, nel maggio 1409, fu ucciso in un agguato da Muzio Attendolo Sforza l'ultimo signore di Reggio, Ottobono Terzi.

L'età moderna

Via Emilia a Rubiera

Per circa due secoli Rubiera fu feudo dei Boiardi (discendenti dei Bianchi di Lunigiana) che nel 1423 dagli Estensi furono «convinti» a scambiare questo feudo con Scandiano. Dal 1512 al 1523 Rubiera fu conquistata dai pontifici che la infeudarono ai Pio di Carpi: al ritorno degli Este, la troviamo feudo della famiglia Sacrati originaria di Fusignano e fedelissima del duca; la rocca fu ancora rafforzata e circondata da un profondo fossato che prendeva acqua dal Tresinaro. Venne poi adibita a prigione per i reati più gravi, e fu a Rubiera (dipendente allora da Modena) che si riunì il Tribunale Statario che emise ed eseguì, il 16 ottobre 1822, la condanna a morte del cospiratore carbonaro don Giuseppe Andreoli.

L'Unità d'Italia

La Torre dell'Orologio

Raggiunta l'unità d'Italia, Rubiera manda in archivio la sua connotazione militare abbattendo le mura che cingevano il borgo, mentre il Forte nel 1873 passa dallo Stato ai privati rinunciando al suo ruolo di prigione temutissima per le atroci condizioni di vita cui venivano sottoposti i suoi ospiti. A quei tempi i rubieresi lo chiamavano Sasso perché appunto diroccato e in abbandono. Nel 1922, allo scopo di raddrizzare il tracciato della via Emilia, venne demolita la parte centrale; il resto fu adibito ad abitazioni. La storia più recente di Rubiera coincide con l'impulso che tutto il comprensorio industriale della zona ha avuto. Il territorio comunale è tutto pianeggiante e ciò ha consentito la diffusione massiccia sia di coltivazioni agricole che di attività industriali di vario tipo[4]. Il recupero recente di numerosi palazzi storici del centro ha fatto tornare in possesso dei rubieresi i luoghi di maggior prestigio e storia cittadina.

Monumenti e luoghi di interesse

I Luoghi della cultura di Rubiera sono anche monumenti di grande interesse architettonico e storico. Il Teatro Herberia, costruito nel 1926 dall'architetto Costa, è un buon esempio di stile liberty.[5]

Il Complesso monumentale dell'Ospitale invece risale al XVI secolo ed era un luogo di sosta per i viaggiatori che si muovevano lungo la via Emilia. Il restauro del Comune del complesso dell'Ospitale è terminato nel 2000 e da allora la corte è sede del centro teatrale La Corte Ospitale. L’Ospitale è anche membro dell’ACCR.[6]

Società

Evoluzione demografica

Resti della vecchia parrocchiale

Abitanti censiti[7]

Etnie e minoranze straniere

Al 31 dicembre 2010 gli stranieri residenti a Rubiera sono 1582, pari al 10,86% della popolazione comunale. Le nazionalità più numerose sono:[8]

Cultura

Interno della parrocchiale di Rubiera

L'attività culturale è animata anche dall' Università del Tempo Libero, presso la Biblioteca comunale "A.U. Codro", e dal Centro multimediale Solelettrico, che si affiancano al Centro Giovani.[5]

Personalità legate a Rubiera

Infrastrutture e trasporti

Strade

Il centro di Rubiera è attraversato dalla Strada statale 9 Via Emilia che gli permette il collegamento ad ovest con Reggio Emilia e ad est con Modena. Un'altra importante arteria viaria è la Strada provinciale 51 che collega Rubiera, passando per Salvaterra, a Casalgrande e alla zona delle ceramiche. Grazie alla Strada provinciale 50 vi è la possibilità di raggiungere San Martino in Rio.

Ferrovie

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Rubiera.

Rubiera ha una stazione ferroviaria sulla linea Milano-Bologna dove fermano i treni locali diretti a Milano Centrale e a Bologna Centrale.

Amministrazione

Il Comune di Rubiera


Gemellaggi

Rubiera è gemellata con:

Sport

Rubiera è conosciuta anche per la squadra di pallamano maschile (Pallamano Secchia) che gioca ininterrotamente in serie A dalla stagione 1982/83. Ha vinto due Coppe Italia, un Handball Trophy e uno Scudetto giovanile Under 19.

Rubiera è il comune di residenza del campione europeo ed olimpico di maratona Stefano Baldini.

Curiosità

Il comune viene citato nel titolo di una canzone strumentale di Luciano Ligabue: Rane a Rubiera blues, dall'album Buon compleanno Elvis.

Portici lungo la via Emilia

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Il nome resta al teatro omonimo.
  4. ^ Tra esse, va ricordato lo stabilimento di Eternit, oggi dismesso, che diede lavoro a tante famiglie ma venne riconosciuto pericoloso e portato alle cronache dal Processo Eternit. Processo Eternit: «A Rubiera si moriva e si dava colpa al fumo», su corriere.it, Corriere della sera (on line), 17 maggio 2010.
  5. ^ a b Fonte:Comune di Rubiera.
  6. ^ Fonte: Sito della Corte Ospitale
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. ^ ISTAT, cittadini stranieri al 31 dicembre 2009, su demo.istat.it. URL consultato il 30-3-2011.

Altri progetti

Collegamenti esterni

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