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Fasano (38 563 abitanti) è una città della provincia di Brindisi. Segna il confine fra l'Altosalento e la Terra di Bari.
È equidistante (circa 50 km) dai vertici del triangolo formato dai tre capoluoghi di provincia: Bari, Brindisi e Taranto. Il nome Fasano proviene probabilmente dal "Faso", un grosso colombo selvatico (rappresentato anche sullo stemma civico) che si abbeverava nelle foggie, una sorta di palude o pozzo all'aperto dove defluivano i corsi d'acqua provenienti dalle colline, dove attualmente si trova la villa comunale. Immersa in una distesa di ulivi secolari e il suo territorio si estende dalle colline al mare con ricca vegetazione di caratteristica macchia mediterranea. Tra le località del comune ci sono: la Selva di Fasano, un tempo ricoperte di lecci e macchia mediterranea, oggi giardino con ville e antichi trulli; Laureto e Canale di Pirro località di villeggiatura con numerose vigne tra muretti a secco e trulli. Scendendo dalle colline si incontra la città di Fasano e proseguendo si arriva al mare: Savelletri con le sue spiagge di scogliere e calette con sabbia, gli scavi archeologici di Egnazia e il Campo da golf; e Torre Canne con le sue dune e le zone umide del Parco Dune costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo, i suoi grandi alberghi, le salutari terme e i lidi. La costa è caratterizzata da ambiente ancora intatto. |
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La Scamiciata è la rievocazione storica che si tiene a Fasano (BR) in memoria della vittoria ottenuta sui Turchi il 2 giugno 1678. In questo giorno, infatti, dopo anni o secoli di scorrerie turchesche subite in paziente rassegnazione, i Fasanesi sconfissero definitivamente i Turchi in una battaglia campale sotto le mura della Città. A ricordo e celebrazione di quella vittoria, nei secoli passati, si organizzava un "torneo popolare" in occasione della festa della Protettrice, la Madonna di Pozzo Faceto, secondo un preciso rituale. Sul loggiato del Comune veniva innalzato un drappo con l'immagine della Vergine, sotto cui si arruolavano numerosi giovani della Città come una Crociata. |
Ignazio Ciaia è nato nella cittadina pugliese di Fasano da Michele e Camilla Pepe, compie i primi studi nella vicina Monopoli per poi tornare presso la cittadina natale dove proseguì la sua formazione con la filosofia e la retorica.
Patriota della Repubblica Partenopea, è giustiziato il 29 ottobre 1799, assieme a Mario Pagano e Vincenzio Russo. |
Il tempietto di Seppannibale sorge nel territorio di Fasano, lungo la SS 16, a ridosso di una lama nei pressi della masseria Seppannibale Grande, di cui fa parte. Conosciuto con il toponimo Seppannibale, riferito al nome della masseria di pertinenza, Seppannibale Grande, l'originale nome, San Pietro Veterano, ricorre in alcuni documenti di età medievale. La costruzione, a pianta quasi quadrata, è di piccole dimensioni, circa 8 m per lato, e di volumi compatti. Per la messa in opera sono stati utilizzati grossi blocchi di pietra locale, facilmente reperibile lungo la costa, disposti su filari quasi regolari e legati tra loro da pochissima malta. |
Il Minareto di Fasano, è un edificio di architettura islamica costruito nei pressi delle colline della Selva di Fasano da Damaso Bianchi, artista e nobiluomo fasanese nel 1918.
Essenzialmente nato per essere una villa residenziale, nel suo aspetto stilistico rappresenta la riproduzione prefetta di una costruzione orientale con alcune terrazze e una altissima torre Minareto che sovrasta tutta la zona silvana e la valle, formata dalla depressione carsica, di Canale di Pirro, con il caratteristico balconcino dal quale, cinque volte al giorno, si leva alto il canto del muèzzin, che modula con accenti musicali le 'sure' che, dal Corano, predicano l'insegnamento del Profeta. |
Risale probabilmente alla prima Età del Bronzo, intorno al 2000-1500 a.C. Si mantiene ancora saldo nella struttura, nonostante i tanti atti vandalici e le gravi manomissioni subite nel tempo, tra cui la scomparsa del "dromos" o corridoio di accesso. Il dolmen di Montalbano rappresenta nella zona una delle prime testimonianze funebri. Conosciuto anche come "Tavola dei paladini", è facilmente raggiungibile percorrendo la SS 16, in direzione mare, nel tratto Fasano-Ostuni in zona “di Occhio Piccolo”, a poca distanza dal confine di Ostuni. |
Egnazia (o Gnazia) è un'antica città pugliese (di cui oggi rimangono solo rovine), nei pressi dell'odierna Fasano, in Provincia di Brindisi. Centro dei messapi o dei peucezi, fu sede di manifatture di ceramiche del IV e III secolo a.C. In lingua messapica era chiamata Gnathia, mentre dai Romani fu chiamata Egnatia o Gnatia e dai Greci Egnatia o Gnàthia. Si trova ai confini tra la Peucezia (a nord) e la Messapia (a sud), lungo la cosiddetta soglia messapica. Citata da Plinio il Vecchio, Strabone ed Orazio, che in un suo viaggio da Roma a Brindisi, scrisse di essa.
Ora in provincia di Brindisi (vicino al confine con quella di Bari) e pochi chilometri più a nord di Savelletri di Fasano, il centro d'Egnazia è uno dei più interessanti siti archeologici della Puglia. |
Con il titolo di Santa Maria di Pozzo Faceto o Beata Vergine del Pozzo si indica una antica immagine di Maria che viene invocata come protettrice di Fasano (assieme a San Giovanni Battista).
Viene così chiamata perché il ritrovamento della "sacra immagine" avvenne durante i lavori di sistemazione di un pozzo: alcuni operai, durante lo scavo, si imbatterono in una specie di grotta che aveva per sfondo un'immagine della Madonna. Staccato il masso, lo portarono in superficie e lo custodirono costruendo in quello stesso luogo una cappella, il cui nucleo originario risale ai secoli XI-XII. L'icona è ancora oggi visibile sull'altare maggiore del santuario; anche il pozzo dove avvenne il ritrovamento è attualmente esistente e visibile all'interno del santuario, vicino all'ingresso. Gli abitanti di Fasano elessero propria patrona la Madonna di Pozzo Faceto nel 1784. |
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