Portale:Ecologia e ambiente
L'ecologia (dal greco oikos che vuol dire casa o ambiente) è la disciplina che studia la biosfera, ossia la porzione della Terra in cui è presente la vita e le cui caratteristiche sono determinate dall'interazione degli organismi tra loro e con i fattori abiotici. Il termine fu coniato dal biologo tedesco Ernst Haeckel nel 1866 (dal greco οικια = casa e λογος = studio) Una porzione di biosfera delimitata naturalmente costituisce un ecosistema. Ecosistemi di livello inferiore possono essere contenuti in ecosistemi più ampi: la biosfera è quindi il massimo ecosistema. | |
Per ambiente naturale si intende normalmente l'insieme dei fattori che influenzano gli esseri viventi, spontaneamente regolati dal corso della natura, in contrasto con altri ambienti o milieu "non naturali" in quanto creati dall'uomo (si veda ambiente costruito). Il termine non è inteso solo come ambiente biologico come definito dalla scienza dell'ecologia, ma sottintende un insieme di fattori ambientalistici, politici, sociali e filosofici che implicano la salvaguardia ambientale mediante la protezione degli animali, la riduzione dell'inquinamento, la promozione delle energie rinnovabili e dello sviluppo sostenibile, la salvaguardia delle risorse naturali e degli ecosistemi, la promozione di aree naturali protette. |
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Riscaldamento globale (global warming nella letteratura scientifica in inglese) è un termine popolarmente usato per descrivere l'aumento nel tempo della temperatura media dell'atmosfera terrestre e degli oceani. Il termine scientifico più corretto sarebbe invece surriscaldamento globale. Il pianeta nella sua storia è andato incontro a cicliche modificazioni del clima che l'hanno portato ad attraversare diverse ere glaciali alternate ad epoche più calde. Queste significative variazioni del clima hanno permesso all'uomo il passaggio dello stretto di Bering, la colonizzazione dell'Australia o della Groenlandia (il cui nome significa appunto Terra Verde). Secondo alcuni le cause di queste modicazioni climatiche sono state principalmente legate all'andamento dell'attività del Sole o da quella eruttiva della Terra. Attualmente, il pianeta sta uscendo da un periodo freddo denominato piccola glaciazione durato dal 1550 al 1800 che ha seguito il periodo medievale, più caldo (tra il 1100 ed il 1400). Nella attuale fase di riscaldamento del pianeta si sta tuttavia assistendo ad una variazione significativa di uno dei fattori che potrebbero contribuire al riscaldamento globale: la concentrazione atmosferica di anidride carbonica (CO2). Tale incremento di circa 2 ppm all'anno (in due secoli si è passati da 280 ppm a 380 ppm, il valore più alto da 650 000 anni a questa parte non ha eguali nella storia recente del pianeta ed è oggi ritenuto indiscutibilmente legato all'uso di combustibili fossili (gas, petrolio, carbone) e dunque all'immissione in atrmosfera di enormi quantità di anidride carbonica (circa 25 miliardi di tonnellate all'anno). James Ephraim Lovelock (nato il 26 luglio 1919), è uno scienziato indipendente, scrittore e ricercatore ambientalista che vive in Cornovaglia, nel sud ovest dell'Inghilterra. Il suo maggiore merito scientifico è di aver interpretato, con la teoria di Gaia, la terra. Egli per primo ha inteso la Terra con tutte le sue funzioni come un unico superorganismo. Lovelock nasce a Letchworth Garden City. Studia chimica all'Università di Manchester prima di trovare impiego come ricercatore presso l'istituto per la ricerca medica con sede a Londra. Si sposa nel 1942. Nel 1948 riceve un Ph.D. in medicina alla Scuola di Igiene e Medicina Tropicale di Londra. In seguito negli Stati Uniti conduce numerose ricerche presso l'università di Yale, il Collegio di Medicina dell'università di Baylor e infine ad Harvard. |
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In Italia il risparmio energetico ha grandissime potenzialità di sviluppo? Basti pensare ad esempio che in paesi nordici come Svezia o Germania gli standard di costruzione delle abitazioni richiede pochissimo spreco di energia termica. In Svezia la perdita di calore di una casa non deve superare i 60 kwh/m² all'anno, in Germania deve essere minore di 200 mentre in Italia lo spreco medio di calore supera addirittura i 500 kwh/m² all'anno. Costruire abitazioni con obiettivi di risparmio energetico non è difficile. Esistono anche case passive (passivhaus secondo il termine originale di lingua tedesca) che assicurano il benessere termico senza alcun impianto di riscaldamento "convenzionale", ossia caldaia e termosifoni o sistemi analoghi. |