Pietre d'inciampo nel Lazio

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Voce principale: Pietre d'inciampo in Italia.

La lista delle pietre d'inciampo nel Lazio contiene l'elenco delle pietre d'inciampo (in tedesco Stolpersteine) poste nel Lazio. Esse commemorano le vittime laziali della persecuzione del regime nazista nell'ambito di un'iniziativa dell'artista tedesco Gunter Demnig estesa a tutta l'Europa.

La prima pietra d'inciampo in questa regione fu messa a Roma il 28 gennaio 2010.

Città metropolitana di Roma Capitale

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Lo stesso argomento in dettaglio: Pietre d'inciampo a Roma.

A Roma sono presenti ufficialmente 464 pietre d'inciampo. La prima pietra d'inciampo venne collocata il 28 gennaio 2010.

Provincia di Rieti

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A Rieti sono presenti due pietre d'inciampo..[1]

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
26 gennaio 2024 Largo C.Graziosi, 3
ingresso Questura

42°24′11.5″N 12°50′58.2″E
QUI ERA IN SERVIZIO
SALVATORE POTI
NATO 1912
ARRESTATO 4.10.1943
DEPORTATO 1943
WIETZENDORF
LIBERATO
Poti, Salvatore Salvatore Poti (???, 21 gennaio 1912 - ???, ???), commissario di P.S., dal 1937 in Polizia è assegnato alla Questura di Rieti nel 1940. Sospettato, a ragione, per la sua attività antifascista, il 4 ottobre 1943 è arrestato dalle SS, insieme al collega Commissario Filippo Palieri, accusato di avvisare i ricercati dai nazifascisti dell'imminente arresto, salvandoli da serie conseguenze, finanche dalla morte. Deportati entrampi nel Reich internati nell'Oflag 83 di Wietzendorf, Salvatore sopravvive fino alla liberazione del campo del 16 aprile 1945. Rientrato in Italia, riprende servizio in Polizia conseguendo il grado di Dirigente di P.S..
QUI ERA IN SERVIZIO
FILIPPO PALIERI
NATO 1911
ARRESTATO 4.10.1943
DEPORTATO 1943
WIETZENDORF
ASSASSINATO 13.4.1945
Palieri, Filippo Filippo Palieri (Cerignola, 22 maggio 1911 - Wietzendorf, 13 aprile 1945), laureatosi in giurisprudenza nel 1933, entra in Polizia nel 1935. Sposa Giuliana Annesi, dalla quale avrà tre figli. Assegnato alla Questura di Rieti ne diventa reggente nel 1943. Antifascista supporta la Resistenza e si adopera per salvare centinaia di artigiani reatini dalla deportazione in Germania, dove sarebbero stati impiegati nel lavoro coatto. Rifiutatosi di eseguire un ordine di rappresaglia è arrestato il 4 ottobre 1943 insieme al collega commissario Salvatore Poti. Entrambi deportati nel Reich, internati nell'Oflag 83 di Wietzendorf, Filippo muore il 13 aprile 1945, a pochi giorni dalla liberazione del campo, a differenza del collega e compagno di prigionia comissario Poti che è liberato.[2]
Insignito della Medaglia d'oro al valor civile. A lui è intitolala una via cittadina nonché la locale sezione dell'ANPAS.

Provincia di Viterbo

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In provincia di Viterbo sono presenti ufficialmente 3 Pietre d'Inciampo. La prima è stata collocata a Viterbo l'8 gennaio 2015.

Pietra d'inciampo Cenni biografici
Data di posa Luogo di posa Stolpersteine Incisione
8 gennaio 2015 Via della Verità, 19

42°25′01.15″N 12°06′35.05″E
QUI ABITAVA
ANGELO DI PORTO
NATO 1909
ARRESTATO 2.12.1943
DEPORTATO
AUSCHWITZ
MORTO 1945
IN LUOGO IGNOTO
Angelo di Porto
QUI ABITAVA
EMANUELE VITTORIO
ANTICOLI
NATO 1885
ARRESTATO 3.3.1944
DEPORTATO
AUSCHWITZ
ASSASSINATO 23.5.1944
Emanuele Vittorio Anticoli
QUI ABITAVA
LETIZIA ANTICOLI
NATA 1914
ARRESTATA 2.12.1943
DEPORTATA
AUSCHWITZ
MORTA 12.5.1945
MAUTHAUSEN
Letizia Anticoli
  1. ^ PIETRE D’INCIAMPO PER RICORDARE FILIPPO PALIERI E SALVATORE POTI, in formatrieti.it, 26 gennaio 2024. URL consultato il 10 luglio 2024.
  2. ^ Filippo Palieri, su anpi.it. URL consultato il 10 luglio 2024.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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