Palazzo Bevilacqua (Verona, corso Cavour)
Palazzo Bevilacqua | |
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Facciata del Palazzo Bevilacqua, in corso Cavour a Verona | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Località | Verona |
Indirizzo | corso Cavour |
Coordinate | 45°26′27.35″N 10°59′29.85″E / 45.44093°N 10.991624°E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | XVI secolo |
Uso | sede dell'ITCS Lorgna-Pindemonte |
Piani | due |
Realizzazione | |
Architetto | Michele Sanmicheli |
Committente | famiglia Bevilacqua |
Palazzo Bevilacqua è un antico palazzo di Verona situato lungo corso Cavour e attribuito all'architetto Michele Sammicheli.
Storia
Data la presenza storica e la grande importanza della famiglia comitale dei Bevilacqua a Verona, nel centro cittadino non è presente un solo palazzo Bevilacqua. Due sono comunque i più importanti, siti uno nel cuore della città antica, e questo lungo il corso dedicato a Cavour.
Il più famoso è certamente il secondo, eretto dal celebre architetto veronese Michele Sammicheli su commissione della famiglia Bevilacqua, presente in quella zona da secoli (presenza testimoniata già nel 1146), attorno al 1530.
Il palazzo ha ospitato per diversi anni la collezione d'arte del conte Marco Bevilacqua, che comprendeva opere di artisti veronesi, come l'Orbetto, ma anche di nomi internazionali come Tintoretto e Veronese.
Lasciato in eredità dall'ultima duchessa Felicita Bevilacqua alla città, è attualmente sede dell'ITCS Lorgna-Pindemonte.
Descrizione
È uno dei palazzi più raffinati e ricchi di particolari della città, con una facciata realizzata in due ordini, quello inferiore più massiccio, e quello superiore maggiormente slanciato ed elegante. Entrando da un grande portone di ingresso si accede a un cortile interno che conduceva direttamente al piano nobile, dove vivevano i componenti della famiglia.
Il palazzo accoglieva celebri dipinti, tra cui La pietà della lacrima di Giovan Francesco Caroto, ora nel museo civico di Castelvecchio, San Gerolamo di ignoto e San Guglielmo e il San Francesco di Domenico Brusasorzi, Paradiso del Tintoretto, questi tutti al museo del Louvre. Vi erano altre opere, ora disperse in varie collezioni italiane e straniere. A seguito delle spoliazioni napoleoniche, il catalogo pubblicato nel Bulletin de la Société de l'art français del 1936[1] indica come provenienti dal Palazzo:
- Ritratto di nobildonna, del Veronese, originariamente a Palazzo Bevilacqua, portata al Louvre, ma scomparsa durante i recuperi del Canova del 1815
- Ritratto di giovane, del Veronese, originariamente a Palazzo Bevilacqua, portata al Louvre e ivi rimasta
- Sacra famiglia con santa Orsola, del Veronese, originariamente a Palazzo Bevilacqua, portata al Louvre e ivi rimasta
Note
- ^ Marie-Louise Blumer, Catalogue des peintures transportées d'Italie en Francce de 1796 à 1814, collana Bulletin de la Société de l'art français, 1936, fascicule 2.
Bibliografia
- Tullio Lenotti, Palazzi di Verona, Verona, Vita veronese, 1964, ISBN non esistente.
- Federico Dal Forno, Case e palazzi di Verona, Banca mutua popolare di Verona, 1973, ISBN non esistente.
- Pierpaolo Brugnoli e Arturo Sandrini, L'architettura a Verona nell'età della Serenissima, Verona, Edizioni B.P.V., 1988, ISBN non esistente.
- Patrizia Floder Reitter, Case Palazzi e Ville di Verona e Provincia, Verona, I.E.T. edizioni, 1997, ISBN non esistente.
- Giorgio Forti, La scena urbana: strade e palazzi di Verona e provincia, Verona, Athesis, 2000, ISBN non esistente.
- Mario Luciolli, Passeggiando tra i palazzi di Verona, Jago edizioni, 2003, ISBN 978-8889593059.
Voci correlate
Altri progetti
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