Coordinate: 43°35′05″N 13°05′10″E

Ostra antica

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Ostra
Area archeologica di Ostra
Mappa di Ostra antica, redatta durante gli scavi del 1903-1904 effettuati dal Cav. Baldoni.
CiviltàRomana
UtilizzoCittà
EpocaIII secolo a.C. - VI secolo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Provincia  Ancona
Scavi
Data scoperta1903
Date scavi1903 - 1904, dal 2005
OrganizzazioneUniversità di Bologna
ArcheologoGiuseppe Baldoni, Carisio Ciavarini, Edoardo Brizio
Amministrazione
EnteSoprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche
VisitabileSi
Sito webmusei.beniculturali.it/musei?mid=4098&nome=area-archeologica-le-muracce-di-ostra-vetere
Mappa di localizzazione
Map

Ostra antica era una città romana situata nella località Le Muracce dell'odierno comune di Ostra Vetere, in provincia di Ancona, su un terrazzo di fondovalle alla sinistra del fiume Misa, l'antico fiume Sena.

Origini del nome

Nonostante storici e letterati abbiano tentato di darne spiegazione plausibile, è ancora ammantata di mistero, l'origine del nome. Di seguito in rassegna alcune delle ipotesi maggiormente credibili:

  • Da "Beth Ostra" (Casa di Astarte), l'Afrodite fenicia sposa di Adone, adorata nell'area semitica nord-occidentale.
  • Da "Ostrea" (Conchiglia-Ostrica), il sito ove essa sorse (denominato Muracce) avrebbe avuto la forma di una conchiglia.
  • Da "Ostrum" (Porpora); come scriveva il poeta romano Silio Italico, l'industria della porpora nella zona di Ancona, non era meno famosa di quella di Sidone e Tiro (che non ne detenevano il monopolio).
  • Da "Austra" voce di origine germanica (posta a sud), per la sua ubicazione nell'estremo meridione del territorio occupato dai Galli.
  • Da "Ostrya" (albero di carpinella), nome assegnato dai naviganti greci per la presenza di boscosità caratterizzate da questa pianta delle betullacee.
  • Da "Austra", voce, che al contrario della omonima versione germanica, in lingua latina equivale a: "dispositivo per attingere acqua posto su corsi fluviali", in questo caso il fiume Misa (un tempo chiamato Sena), per irrigare i campi circostanti.
  • Dal germanico "Ostrau", città di volgari e burberi posta ad est.

Storia

Sorta su un terrazzo fluviale, fu dapprima prefettura nel 232 a.C. per poi ricevere lo statuto municipale nel corso del I secolo a.C fino a raggiungere nel II d.C. il momento di maggiore fioritura. La città fu abbandonata a seguito delle invasioni barbariche che caratterizzarono l'Italia centrale attorno al V-VI secolo e che portarono ad una prima distruzione della città nel 410 ad opera dei Visigoti di Alarico.

Secondo la tradizione gli abitanti di Ostra si rifugiarono sui colli circostanti, dove fondarono nuovi centri abitati: nacquero così i comuni di Montalboddo (o Monte Bodio) e Montenovo, i quali nel XIX secolo, per avvalorare la discendenza dall'antico municipio romano e non senza dispute relative al diritto di fregiarsi del nome, acquisirono rispettivamente le denominazioni di Ostra e Ostra Vetere.

Attestata come diocesi nel corso del VI secolo d.C. le ultime testimonianze relative ad Ostra antica risalgono all'anno 502, quando il vescovo della Diocesi di Ostra Martiniano partecipò al Sinodo indetto a Roma da Papa Simmaco[1].

Scavi archeologici

Statua probabilmente identificabile con l'imperatore Traiano proveniente dalla città di Ostra e attualmente conservata nel Musée d'art et d'histoire di Ginevra. Una copia è visionabile presso il Museo civico-parrocchiale Maria Crocefisso Satellico di Ostra Vetere.

Gli scavi archeologici condotti all'inizio del XX secolo per iniziativa del Cav. Giuseppe Baldoni[2], hanno permesso di riportare alla luce numerosi ed importanti parti della città quali il foro, e il teatro. Mentre in precedenza, nel XIX secolo, durante i lavori di aratura, un contadino rinveniva (e poi vendeva) una statua dell'imperatore Traiano (della quale tuttavia l'identificazione è incerta) ora conservata al Musée d'art et d'histoire di Ginevra.

Le campagne di scavo sono riprese nell'estate del 2005 e si ripetono ogni estate sotto la direzione del dipartimento di archeologia dall'Università di Bologna.

Attualmente sono visibili un impianto termale, il teatro, un edificio templare e i resti di un tratto di via basolata.

Fonti storiche

Note

  1. ^ Vedi la storia nel sito della Diocesi di Senigallia Archiviato il 24 gennaio 2010 in Internet Archive.
  2. ^ Gli scavi iniziarono il 5 ottobre 1903. Pompeo Baldoni, Gli scavi di Ostra eseguiti negli anni 1903 e 1904 dal maggiore cav. Giuseppe Baldoni di Montalto (con pianta), Gustavo Morelli, Ancona 1908, p. 11.

Bibliografia

  • C. Ciavarini, Gli scavi di Ostra eseguiti negli anni 1903 e 1904 dal Maggiore Cav. Giuseppe Baldoni di Montalto (con una pianta), Ancona , 1908.
  • L. Mercando, Alcuni documenti d'archivio sugli scavi di Ostra, in «Bollettino d'Arte», VI, 1982, 13 pp. 39–44.
  • R. Virzì, La città romana di Ostra in P.L. Dall'Aglio, S. De Maria, A. Mariotti, (a cura di), Archeologia delle valli marchigiane Misa, Nevola e Cesano, Perugia 1991, pp. 160–179.
  • Pier Luigi Dall’Aglio e Carlotta Franceschelli, Ostra: archeologia di una città romana delle Marche (scavi 2006-2019), Bologna, Ante Quem, 2020, ISBN 978-88-7849-150-2.

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