Nadežda Tolokonnikova

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Nadežda Tolokonnikova
NazionalitàBandiera della Russia Russia
GenerePunk rock
Periodo di attività musicale2011 – in attività
Gruppi attualiPussy Riot
Album pubblicati1

Nadežda Andreevna Tolokonnikova (in russo Наде́жда Андре́евна Толоко́нникова?), anche nota come Nadja Tolokno (in russo Надя Толокно?; Noril'sk, 7 novembre 1989) è un'attivista e cantante russa, nonché membro del gruppo punk rock Pussy Riot.

Il 17 agosto 2012 è stata condannata per "teppismo motivato da odio religioso" dopo un'esibizione alla Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, portandola ad essere condannata a due anni di reclusione. È stata rilasciata anticipatamente assieme a Marija Alëchina, altro membro del Pussy Riot, in virtù di una nuova legge di amnistia approvata per il ventesimo anniversario della costituzione russa.[1]

Tolokonnikova è stata riconosciuta come prigioniera politica dal gruppo russo di diritti umani Solidarnost' (in russo Солидарность?).[2] Amnesty International l'ha nominata prigioniero di coscienza, a seguito della "gravità della risposta della autorità russe".[3]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Pëtr Verzilov e Nadežda Tolokonnikova (sinistra) durante la Marcia dei Dissentori, 2007
Nadežda Tolokonnikova durante una protesta in via Jakimanka e piazza Bolotnaja, Mosca

Nadežda è nata il 7 novembre 1989 a Noril'sk, una città chiusa altamente industrializzata situata in Siberia settentrionale. I genitori, un medico ed un'insegnante di musica, divorziarono quando aveva solo 4 anni. Cresciuta nella sua città natale, faceva spesso visita al padre a Mosca e alla nonna paterna a Krasnojarsk e visse in entrambe le città dal 1990 al 1994 per poi tornare a Norilsk con la madre.[4] Dopo il diploma con il massimo dei voti, nel 2007 accede con una borsa di studio al corso di filosofia all'Università statale di Mosca.

Nel 2007 Tolokonnikova e Pëtr Verzilov, conosciuto all'università, iniziano a far parte dei Vojna, un gruppo conosciuto per la loro street-art provocante dal lato politico.[5] È stata sposata con Pëtr Verzilov (ex attivista del gruppo War) dal 2008 al 2016 e ha una figlia nata il 4 marzo 2008: Gera (dalla dea greca Era).[6] Godeva di residenza permanente in Canada poiché l'ex marito è cittadino russo e canadese.[7][8]

Nel febbraio del 2008 i due furono coinvolti nel "Fuck for heir Puppy Bear" (in russo Ебись за наследника Медвежонка?, Ebis' za naslednika Medvežonka), una performance dove sono state filmate delle coppie impegnate in atti sessuali al Museo di biologia Timirjazev, a Mosca.[9] La performance era stata intesa per far satira all'allora richiesta del presidente Dmitrij Medvedev di aumentare la riproduzione. All'epoca Tolokonnikova era al nono mese di gravidanza; Gera nacque 4 giorni dopo la protesta.[10]

Tolokonnikova era una tra i membri dei Vojna ad aver interrotto un processo per il direttore del centro Andrej Sacharov nel 2009. In seguito, secondo la Rossijskaja Gazeta, lei e Pëtr Verzilov furono espulsi dai Vojna per "provocazione e resa degli attivisti dinanzi in gruppo di poliziotti".[11] Dal gennaio al marzo 2011 ha preso parte all'"Operazione bacia la spazzatura" (in russo Лобзай мусора?, Lobzaj musora), che consisteva nel baciare delle poliziotte in pattuglia nelle stazioni della metro e per strada.[12]

Arresto e accuse[modifica | modifica wikitesto]

A seguito della performance della "preghiera punk",[13] svoltasi nella Cattedrale di Cristo Salvatore, a Mosca, fu aperto il 26 febbraio 2012 un caso contro i membri della band. Il 3 marzo, Tolokonnikova e altri due membri delle Pussy Riot sono state arrestate dalle autorità russe sotto accusa di teppismo. Tutte e tre le ragazze hanno inizialmente negato di essere membri del gruppo, e hanno iniziato uno sciopero della fame per protestare la loro detenzione in carcere lontane dai loro figli.[14] Sono state trattenute senza possibilità di cauzione, e sono state formalmente incriminate il 4 giugno con un atto di accusa di circa 2.800 pagine.[15]

Caso giudiziario e detenzione[modifica | modifica wikitesto]

Nadežda Tolokonnikova alla corte distrettuale di Mosca

Nel 2012 Tolokonnikova viene trasferita nel campo di lavoro femminile IK-14 in Repubblica di Mordovia (in russo: Парца, Явасское городское поселение).[16] Dopo la sentenza, sono sorti dissidi riguardo alla rappresentatività di suo marito per il gruppo, che lui aveva attivamente perseguito ottenendo fra l'altro il sostegno di grandi figure del mondo dello spettacolo internazionale, come Madonna.

Il 23 settembre 2013 inizia uno sciopero della fame per denunciare le condizioni disumane a cui sono sottoposte lei stessa e le altre detenute del carcere in cui è rinchiusa.[17] La sua lettera sulle condizioni di vita delle donne nella colonia penale afferma che le detenute non posseggono diritti, che i prigionieri devono lavorare tra le 16 e le 17 ore giornaliere, con una pausa notturna di 3-4 ore, e un giorno libero ogni 8 settimane. Inoltre afferma che quando i prigionieri si lamentano, vengono sanzionati duramente. La punizione collettiva è la più frequente, ma la Tolokonnikova ha affermato che le autorità possono colpire volutamente parti sensibili dei prigionieri, come i reni. Un'altra punizione consisterebbe nel tenere un prigioniero all'aperto al freddo senza vestiti sufficienti. La maggior parte delle cose che vengono descritte dalla Tolokonnikova sono confermate da diverse fonti esterne.[18][19]

Durante il periodo di detenzione, ha scambiato diverse lettere con registi, filosofi e il critico culturale Slavoj Žižek, con il quale ha discusso sul suo attivismo in campo politico.[20] Le loro lettere sono state raccolte in un libro e pubblicate nel 2014 dalla Verso Books intitolate Comradely Greetings: The Prison Letters of Nadya and Slavoj.[21]

Nadežda Tolokonnikova nel 2015

Il 21 ottobre 2013, dopo quasi tre settimane di ospedale a seguito del digiuno[22] e dopo aver nuovamente minacciato di riprendere lo sciopero della fame, Tolokonnikova ottiene il trasferimento nel vicino carcere di Alatyr', in Ciuvascia,[23] ma a due settimane dal trasferimento non era ancora stata comunicata l'ubicazione esatta del nuovo carcere. Secondo i legali della ragazza, Tolokonnikova poteva essere nel più lontano campo di lavoro 1 di Čeljabinsk, ma dopo un'ispezione la detenuta non è stata trovata lì. Il 5 novembre viene rivelato dal marito della detenuta che Tolokonnikova è stata trasferita nel campo di lavoro 50 di Nižnij Ingaš, nel distretto omonimo, in Siberia centrale.[24] L'amministrazione penitenziaria ha motivato questo trasferimento dichiarando che, riportando la detenuta nella sua regione di origine (Territorio di Krasnojarsk), si possa favorire il suo processo di risocializzazione. Tolokonnikova infatti ha ancora la residenza a Noril'sk, sua città natale, in Siberia settentrionale. Il 14 novembre viene però rivelato che la detenuta non ha mai raggiunto Nižnij Ingaš. È stata invece trasferita provvisoriamente in un ospedale carcerario del capoluogo Krasnojarsk, a causa delle sue precarie condizioni di salute.[25][26]

Scarcerazione[modifica | modifica wikitesto]

Il 19 dicembre 2013 viene approvata all'unanimità dalla Duma, nonostante la contrarietà di Vladimir Putin, l'amnistia per Marija Alëchina e Tolokonnikova. Questo per il 20º anniversario della Costituzione russa che ha permesso la scarcerazione di altre 25.000 persone in tutta la nazione. La liberazione viene effettuata per entrambe le donne il 23 dicembre, circa 2 mesi e mezzo in anticipo rispetto a quanto stabilito dalla sentenza.[27]

Arresto a Soči[modifica | modifica wikitesto]

Nel febbraio del 2014 Tolokonnikova e Marija Alëchina furono detenute a Soči, da parte della polizia di Adler, per una presunta connessione in un furto d'albergo. Le ragazze furono successivamente rilasciate per mancanza di capi di accusa.[28] Il 19 febbraio sono emersi dei filmati raffiguranti Tolokonnikova e Alëchina attaccate con delle nagajka da parte dei Cosacchi, i quali stavano aiutando la sorveglianza di Soči durante le Olimpiadi invernali.[29]

Cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Discografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Con le Pussy Riot[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

  • 2014 - Co-vincitrice del premio Hannah Arendt[33]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Comradely Greetings: The Prison Letters of Nadya and Slavoj (con Slavoj Žižek, Verso, 2014)
  • How to Start a Revolution (Penguin Press, 2016)
  • Rules for Rulebreakers: A Pussy Riot Guide to Protest (HarperOne, 2018)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (RU) Толоконникова получила на руки документы об освобождении, su gazeta.ru, 23 dicembre 2013. URL consultato il 24 settembre 2018.
  2. ^ (RU) Троих предполагаемых участниц Pussy Riot признали политзаключенными, su rosbalt.ru, 25 marzo 2012. URL consultato il 24 settembre 2018.
  3. ^ Sentenza Pussy Riot: il commento di Amnesty International, su amnesty International, 17 agosto 2012. URL consultato il 24 settembre 2018.
  4. ^ Несвятая троица Мария Портнягина прислушалась к родственникам участниц группы Pussy Riot
  5. ^ (EN) Photographer's blog: Witness to Pussy Riot's activist beginnings, su reuters.com, 16 agosto 2012. URL consultato il 24 settembre 2018.
  6. ^ (EN) Miriam Elder, Pussy Riot profile: Nadezhda Tolokonnikova, su The Guardian, 8 agosto 2012. URL consultato il 24 settembre 2018.
  7. ^ Надежда Толоконникова - биография, информация, личная жизнь
  8. ^ Андрей Толоконников: «Дочь вся в бабушку — за идею готова идти в огонь и в воду»
  9. ^ (EN) Vojna, Voina fucks for the heir Puppy Bear, su liveleak.com. URL consultato il 24 settembre 2018.
  10. ^ (EN) Stuart Williams, Pussy Riot: symbol of the new anti-Putin opposition, su google.com, 22 dicembre 2013. URL consultato il 24 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2014).
  11. ^ (RU) От "Войны" до Pussy Riot, su rg.ru. URL consultato il 24 settembre 2018.
  12. ^ (EN) Miriam Elder, Radical Russian art group shows love for the police, su pri.org, 1º marzo 2011. URL consultato il 24 settembre 2018.
  13. ^ (EN) Police Detain Two More Pussy Riot Activists, su sputniknews.com, 3 aprile 2012. URL consultato il 24 settembre 2018.

    Cinque ragazze della band, vestite con un passamontagna colorato, si sono esibite in un'esecuzione a cappella nella Cattedrale di Cristo Salvatore di una preghiera denominata da loro punk, intitolata "Holy Sh*T" (tradotto: Santa Merda).
    I versi della canzone contenevano delle frasi anti-putiniste, come ad esempio "Holy Mother, Blessed Virgin, chase Putin out!" (tradotto: Santa Madre, Vergine Benedetta, caccia via Putin!)
  14. ^ (EN) Russian punk band Pussy Riot go on hunger strike in Moscow, su theweek.co.uk, 6 marzo 2012. URL consultato il 24 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2015).
  15. ^ (RU) Участниц Pussy Riot официально обвинили в хулиганстве по мотивам религиозной ненависти, su rosbalt.ru. URL consultato il 24 settembre 2018.
  16. ^ (RU) Алехиной разрешат мультики, а Толоконниковой запретят кипятильники, su mk.ru, 22 ottobre 2012. URL consultato il 24 settembre 2018.
  17. ^ Pussy Riot, sciopero della fame in Russia: “Condizioni da gulag”, su il Fatto Quotidiano, 23 settembre 2013. URL consultato il 24 settembre 2018.
  18. ^ (EN) “Nothing personal, just business”: Human Rights Council Confirms Tolokonnikova’s Claims, su therussianreader.com. URL consultato il 24 settembre 2018.
  19. ^ (EN) Member of Human Rights Council says Tolokonnikova’s complaints based on facts, su hro.rightsinrussia.info, 26 settembre 2013. URL consultato il 24 settembre 2018.
  20. ^ (EN) Nadezhda Tolokonnikova of Pussy Riot's prison letters to Slavoj Žižek, su The Guardian, 2 gennaio 2013. URL consultato il 24 settembre 2018.
  21. ^ Slavoj Žižek e Nadezhda Andreyevna Tolokonnikova, Comradely Greetings: The Prison Letters of Nadya and Slavoj, 30 settembre 2014, ISBN 9781781687734.
  22. ^ Una delle Pussy Riot ricoverata in ospedale dopo lo sciopero della fame, su Corriere della Sera, 27 settembre 2013. URL consultato il 24 settembre 2018.
  23. ^ Monica Ricci Sargentini, La Pussy Riot Nadia vince la battaglia: sarà trasferita, su Corriere della Sera, 20 ottobre 2013. URL consultato il 24 settembre 2018.
  24. ^ Pussy Riot, Nadia spedita in Siberia, in un campo di lavoro a 5mila km da Mosca, su la Repubblica, 5 novembre 2013. URL consultato il 24 settembre 2018.
  25. ^ La Pussy Riot Nadia sta bene, su cdt.ch, 20 novembre 2013. URL consultato il 24 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2018).
  26. ^ (EN) Roland Oliphant, Pussy Riot's Nadezhda Tolokonnikova 'may serve rest of jail term in hospital', su The Daily Telegraph, 15 novembre 2013. URL consultato il 25 settembre 2018.
  27. ^ Russia, liberate le Pussy Riot Maria Alyokhina e Nadia Tolokonnikova, su Il Messaggero, 23 dicembre 2013. URL consultato il 24 settembre 2018.
  28. ^ (EN) Zoe Schlanger, Pussy Riot Members Nadezhda 'Nadya' Tolokonnikova And Maria Alyokhina Detained In Sochi Ahead Of Protest Preformance, su newsweek.com, 18 febbraio 2014. URL consultato il 24 settembre 2018.
  29. ^ (EN) Pussy Riot whipped at Sochi Games by Cossacks, su BBC, 19 febbraio 2014. URL consultato il 24 settembre 2018.
  30. ^ (EN) Marlow Stern, Sundance’s Best Documentary: ‘Pussy Riot: A Punk Prayer’, su thedailybeast.com, 26 gennaio 2013. URL consultato il 24 settembre 2018.
  31. ^ Vedi anche: Episodi di House of Cards - Gli intrighi del potere (terza stagione)#Capitolo 29
  32. ^ (EN) Bonus Election Episode! Pussy Riot Drops by to Play Putin vs. Trump, su wnyc.org, 7 novembre 2016. URL consultato il 25 settembre 2018.
  33. ^ (EN) Nadezhda Tolokonnikova, Maria Alyokhina and Yuri Andrukhovych receive the Hannah-Arendt-Prize 2014, su boell.de, 24 luglio 2014. URL consultato il 25 settembre 2018.

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