Movimento della milizia degli Stati Uniti

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Gli estremisti del movimento della milizia hanno cooptato diversi simboli comuni che rappresentano il patriottismo statunitense e la rivoluzione americana. Uno dei simboli più diffusi include un minuteman che impugna un fucile con le parole: "onore", "difendere" e "libertà".[1]

Il termine movimento della milizia è utilizzato dalle forze dell'ordine e dagli analisti della sicurezza per indicare una serie di organizzazioni private statunitensi che includono elementi paramilitari o simili. Questi gruppi sono soliti a identificarsi come "la Milizia", "la milizia disorganizzata"[2] oppure la "milizia costituzionale".[3]

Sebbene il movimento della milizia non sia un movimento suprematista bianco, dall'inizio degli anni 2000 ha mostrato una notevole ostilità contro gli immigrati e i musulmani.[4] L'Anti-Defamation League (ADL) ha osservato che ai vertici di alcune milizie ci sono effettivamente persone di colore. Ciò non assolve il movimento della milizia dal razzismo o dal pregiudizio ma significa che il movimento della milizia è ben distinto dai movimenti suprematisti bianchi come i neonazisti, i gruppi del Ku Klux Klan o l'alt right.[5]

Informazioni di contesto[modifica | modifica wikitesto]

La storia degli Stati Uniti include innumerevoli esempi di attività paramilitare precedenti alla costituzione del movimento della sedicente "milizia". Gli esempi più largamente noti nel XX secolo, includono i paramilitari del potero bianco (dagli anni '30 fino gli anni '70 circa)[6], alcuni gruppi nel movimento separatista del potere nero (anni '60)[7] e l'organizzazione anti-comunista "Minutemen" durante la guerra fredda[6]. La maggior parte dei membri di quest'ultima furono reclutati nella Secret Army Organization (SAO)[8], che stando a quanto denunciato dalla American Civil Liberties Union (ACLU), il 26 giugno del 1975, la FBI contribuì in modo determinante a creare e gestire.[9]

Lo storico Mark Pitcavage afferma che il movimento della milizia ha ereditato, in particolare, le tradizioni del Posse Comitatus degli anni '60; descrive il movimento della milizia come segue:[10]

«Il movimento della milizia è un movimento di destra sorto in seguito a controversi stalli negli anni Novanta. Ha ereditato le tradizioni paramilitari dei gruppi precedenti, in particolare il Posse Comitatus, cospiratorio e antigovernativo. Il movimento della milizia sostiene che i gruppi di milizia sono sanciti dalla legge ma non controllati dal governo; in realtà, sono progettati per opporsi a un governo tirannico. L'ideologia del movimento ha portato alcuni aderenti a commettere atti criminali, tra cui l'accumulo di armi ed esplosivi illegali e il complotto per distruggere edifici o assassinare funzionari pubblici, oltre a scontri minori.»

Storia del movimento[modifica | modifica wikitesto]

Il 29 aprile 1994, ventotto uomini del Michigan settentrionale si riunirono per formare la Northern Michigan Regional Militia ("Milizia Regionale del Michigan Settentrionale"), una milizia privata guidata da Norman Olson (detto "Norm") e Ray Southwell. Questa milizia era aperta a tutti gli uomini e le donne che seguissero i suoi ideali, indipendentemente dalla razza o dalla fede, e mirava a scoraggiare un governo eccessivamente oppressivo. Il suo scopo era quello di affermare il diritto del popolo ad associarsi sotto le armi per la protezione della propria libertà, emulando i c.d. minutemen della guerra rivoluzionaria americana o comunque una versione idealista degli stessi.[11]

Nel '94, il movimento della milizia è emerso in risposta alla percezione della violenza commessa dal governo degli Stati Uniti, come gli eventi di Waco e Ruby Ridge. I membri della milizia temevano che il governo federale stesse diventando sempre più oppressivo e che la legislazione sul controllo delle armi sarebbe stata applicata con la stessa violenza. Lo storico Robert H. Churchill afferma che la questione principale del movimento della milizia era il diritto di usare la forza armata per cambiare la politica del governo, che era visto come minaccioso e al di là della politica legittima. Gli eventi catalizzatori di Ruby Ridge e Waco sono stati le forze trainanti di questa percezione e molti membri della "milizia" sentivano di poter essere i "Davidiani del prossimo anno" (sic).[11]

L'attentato di Oklahoma City del 19 aprile 1995, nel secondo anniversario dell'assedio di Waco, ha attirato l'attenzione a livello nazionale sul movimento della milizia, poiché Timothy McVeigh era associato alla Milizia del Michigan, avendo forse partecipato alle riunioni prima dell'attentato.[12]

In risposta all'attentato del '95 si creò una diatriba interna nel movimento, che causò una graduale divergenza (tra il maggio 1995 e la fine del 1997) fra le due fazioni del movimento della milizia: ossia, tra i c.d. "costituzionalisti" e i c.d. "cristiani millenaristi", rappresentati rispettivamente da John Trochman e da Norman Olson.[13]

I miliziani della parte costituzionalista vararono un documento conosciuto come la Alabama Declaration (lett. "Dichiarazione dell'Alabama"), che circolò nella Tri-States Militia Network, la principale rete miliziana costituzionalista, fondata da John Parson. Il documento fu ratificato da Mike Vanderboegh, all'epoca "ufficiale" della Milizia dell'Alabama, e firmato dai rappresentanti delle milizie. La dichiarazione è una sorta di carta dei valori di ciò che nel testo viene definito come "movimento della milizia costituzionale", inoltre viene ribadito il rifiuto del razzismo; parte del testo come riportato da R. H. Churchill recita:[14]

«[...] mentre il movimento della milizia costituzionale difende il diritto dei nazisti di avere tutte le opinioni che desiderano su altre razze e religioni, desideriamo chiarire che noi non abbiamo tali opinioni, né condoniamo la discriminazione e gli atti di violenza contro gli altri a causa della loro fede o del colore della loro pelle...»

Il testo prosegue con varie accuse ad hominem contro i terroristi Timothy McVeigh e Terry Nichols, l'amministrazione Clinton e i suprematisti bianchi. Secondo la versione dei miliziani costituzionalisti McVeigh e Nichols sarebbero stati parte di una cospirazione antisemita che aveva il compito di distruggere la "Repubblica Americana" per sostituirla con un "Reich Nazista Americano", accusando in fine le agenzie governative di "aver fornito informazioni" ai terroristi.[15] Paradossalmente, John Parsons ottenne finanziamenti dalla FBI per costituire il centro comunicativo della Tri-States Militia Network: la rete di miliziani in più occasioni segnalò alle autorità delle presunte minacce terroristiche interne.[16]

Studi sul movimento nel dettaglio[modifica | modifica wikitesto]

Individuo in mimetica durante un raduno per il Secondo Emendamento contro il controllo delle armi a St. Paul, Minnesota (marzo 2018); la patch identificativa indica "MN Militia".
Sostenitore delle armi in uniforme durante una manifestazione per il Secondo Emendamento a Frankfort, Kentucky (marzo 2010).

Il movimento della milizia degli anni '90 era guidato dalla convinzione di doversi proteggere da un governo oppressivo. Per spiegare la legittimità di questo movimento, i membri della milizia si rifacevano a idee sulla violenza politica che affondavano le loro radici nel XVIII secolo. Essi sostenevano che la violenza politica popolare fosse una risposta legittima alla negazione di alcuni diritti fondamentali da parte degli agenti del governo e che il monopolio statale sulla violenza potesse portare a una maggiore violenza. Per sostenere queste affermazioni, il movimento della milizia si appellava ai lasciti intellettuali più radicali della Rivoluzione americana, che sostenevano il dovere di tutti gli uomini liberi di riunirsi in una milizia dell'intera comunità e di annullare qualsiasi atto oppressivo commesso dal governo, se necessario con la forza armata. Questa concezione libertarian della Rivoluzione americana si concentrava sulla lotta per la protezione della libertà attraverso l'applicazione di vincoli costituzionali inviolabili al potere dello Stato, sostenendo al contempo che la libertà di agire di un individuo dovesse essere soggetta all'approvazione della comunità locale.[11]

R. H. Churchill ha identificato all'interno del movimento due sistemi di credenze distinti:

Churchill afferma che la maggior parte di questi gruppi hanno abbracciato per lo più "un'analisi Whig" dello Stato, ma anche che le tattiche usate dalla due realtà erano diverse. I millenaristi tendevano ad organizzarsi in cellule segrete lontane dalla vita pubblica, mentre i costituzionalisti organizzarono le loro milizie sulla base dell'adesione aperta e della partecipazione alla vita pubblica (ad esempio, tramite incontri pubblici).[17]

Il movimento della milizia contemporaneo, che comprende sia elementi violenti che non, è principalmente organizzato in piccoli gruppi stile-paramilitare che in genere attingono reclute da specifiche località rurali e Stati federati. Alcune milizie sono rami di organizzazioni nazionali più grandi, anche se tali gruppi operano spesso in modo decentralizzato.[18]

Gli estremisti violenti delle milizie (Militia violent extremists, MVE) abbracciano la violenza al servizio di un'ideologia antigovernativa e a volte antiautoritaria. Gli MVE sono solo una parte del movimento delle milizia: gli aderenti al movimento che non possono essere considerati estremisti violenti nutrono simili sospetti nei confronti del governo, ma rifuggono dalla violenza. La classificazione dell'International Centre for Counter-Terrorism (ICCT) divide il movimento nelle seguenti designazioni: (a) Boogaloo; (b) Milizie di frontiera; (c) Milizie contro il suolo pubblico; (d) Milizie razziste; (e) Milizie contro le misure per la salute pubblica[N 1]; (f) Sovereign Citizens – "Cittadini sovrani".[19]

Le reti di milizie più note sono Three Percenters e Oath Keepers. Queste reti fungono in gran parte da organizzazioni ombrello per gruppi più piccoli; la maggior parte delle milizie[N 2] hanno una gerarchia di leader e istruttori che apprezzano competenze e background professionali rilevanti, tra cui l'adesione attuale o precedente alle forze dell'ordine o alle forze armate.[20]

Legittimità giuridica[modifica | modifica wikitesto]

Mappa delle leggi anti-paramilitari per Stato federato[21]:

     Nessuna legge

     Leggi contro milizie/eserciti privati

     Leggi contro l'addestramento paramilitare

     Leggi sia contro le milizie private sia contro l'addestramento paramilitare

Fonti: Anti-Defamation League (ADL) e leggi statali; mappa di Mother Jones.

La maggior parte delle milizie si considera legalmente legittima, nonostante il fatto che quarantotto dei cinquanta Stati federati hanno disposizioni costituzionali (si intende a livello statale) che richiedono la subordinazione delle forze armate all'autorità civile, più di ventinove Stati hanno leggi che vietano la formazione di milizie private e, venticinque, hanno leggi statali che proibiscono l'attività paramilitare o l'addestramento di altre persone all'uso delle armi (al fine di promuovere un conflitto civile).[22][6]

I miliziani ignorano queste norme, dato che aderiscono all'interpretazione costituzionale della "teoria insurrezionale" del II emendamento, che descrive il diritto del corpo politico di ribellarsi al governo costituito di fronte alla tirannia.[23] Nella causa Dennis contro gli Stati Uniti del 1951, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha però respinto la teoria insurrezionale, affermando che finché il governo prevede libere elezioni e processi con giuria, non è possibile intraprendere una "autodifesa politica".[24]

Gruppi e reti di miliziani attive[modifica | modifica wikitesto]

Il Southern Poverty Law Center ha identificato 334 gruppi di miliziani al picco del 2011. Nel 2015 ne ha individuati 276, in aumento rispetto ai 202 del 2014, e nel 2022 ne esistono ancora quasi 200, in calo rispetto al 2015.[25]

Gruppi e reti di miliziani negli Stati Uniti d'America
Nome del gruppo o della rete Area Annotazioni
Three Percenters (III%) Presenza nazionale D.M. considerato anche un movimento politico-sociale [26]
Oath Keepers Presenza nazionale de jure organizzazione nonprofit in Nevada[27] che adempie

a programmi CERT (Community Emergency Response Team)[28].

[29]
California State Militia California [30]
Arizona State Militia Arizona de jure organizzazione nonprofit che si qualifica in base alle

disposizioni del codice tributario 501(c)(3)[31].

[30]

Il simbolismo[modifica | modifica wikitesto]

* Per i motivi illustrati di seguito, è necessario usare particolare cautela nella valutazione di questi simboli. Il Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti informa che i simboli sono utilizzati ampiamente al di fuori delle milizie estremiste violente e la sola presenza di questi simboli non indica necessariamente un'associazione con una milizia estremista violenta.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Esplicative[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Questa designazione dell'ICCT si riferisce alle milizie che erano contro le restrizioni durante la pandemia di COVID-19.
  2. ^ Alcuni ricercatori hanno criticato l'uso del termine "milizia" per descrivere questi gruppi. Tuttavia, questa voce continuerà a usare questo termine per distinguere lo specifico movimento estremista anti-governativo che si è sviluppato dagli assedi di Ruby Ridge e Waco nei primi anni '90 da altre reti paramilitari nazionali; cfr. CSIS

Bibliografiche[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Department of Homeland Security, Office of Intelligence and Analysis, (U//LES) DHS Militia Extremist Movement Reference Guide (PDF), 1º agosto 2011, p. 3.
  2. ^ (EN) Darren Mulloy, American Extremism: History, Politics and the Militia Movement, Taylor & Francis, 2004, ISBN 9780203352069.
  3. ^ (EN) David C. Williams, The mythic meanings of the Second Amendment: taming political violence in a constitutional republic, Yale University Press, 2003, p. 365, ISBN 0-300-09562-7.
  4. ^ (EN) Three Percenters | ADL, su www.adl.org. URL consultato il 18 settembre 2023.
    «Though the militia movement is not a white supremacist movement, since the early 2000s it has displayed considerable hostility (and occasional violence) towards these two communities.»
  5. ^ (EN) The Militia Movement (2020) | ADL, su www.adl.org. URL consultato il 18 settembre 2023.
  6. ^ a b c (EN) Militia movement | Definition, History, & Facts | Britannica, su www.britannica.com. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  7. ^ Wood, p. XI.
  8. ^ (EN) Secret Army Organization (SAO), in TRAC. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  9. ^ (EN) Everett R. Holles Special to The New York Times, A.C.L.U. Says F.B.I. Funded ‘Army’ To Terrorize Young War Dissidents, in The New York Times, 27 giugno 1975. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  10. ^ (EN) Mark Pitcavage, Camouflage and Conspiracy: The Militia Movement From Ruby Ridge to Y2K, in American Behavioral Scientist, vol. 44, n. 6, 2001-02, pp. 957–981, DOI:10.1177/00027640121956610. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  11. ^ a b c Churchill, Introduction.
  12. ^ (EN) Gary Ridley | gridley@mlive.com, Michigan Militia still active 20 years after Oklahoma City bombing, su mlive, 20 aprile 2015. URL consultato il 25 febbraio 2023.
  13. ^ Churchill, p. 266.
  14. ^ Churchill, p. 267-268.
  15. ^ Durham, p. 61.
  16. ^ Churchill, p. 268.
  17. ^ Churchill, p. 265.
  18. ^ (EN) Daveed Gartenstein-Ross, Colin P. Clarke e Samuel Hodgson, Militia Violent Extremists in the United States: Understanding the Evolution of the Threat (PDF), International Centre for Counter-Terrorism (ICCT), 20 maggio 2022, p. 4. URL consultato il 14 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2022).
  19. ^ (EN) Daveed Gartenstein-Ross, Colin P. Clarke e Samuel Hodgson, Militia Violent Extremists in the United States: Understanding the Evolution of the Threat (PDF), International Centre for Counter-Terrorism (ICCT), 20 maggio 2022, pp. 6-8. URL consultato il 14 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2022).
  20. ^ (EN) Examining Extremism: The Militia Movement, su www.csis.org. URL consultato il 14 settembre 2022.
  21. ^ (EN) Sara Rathod, Why the law turns a blind eye to right-wing militias, su Mother Jones. URL consultato il 25 febbraio 2023.
  22. ^ (EN) Rachael Levy, What Are Militias and Are They Legal?, su WSJ. URL consultato il 25 febbraio 2023.
  23. ^ Dunlap, pp. 643-644.
  24. ^ Hardway.
  25. ^ (EN) Antigovernment militia groups grew by more than one-third in last year, su Southern Poverty Law Center. URL consultato il 14 settembre 2022.
  26. ^ (EN) Profile on the Right: Three Percenters, su Political Research Associates. URL consultato il 14 settembre 2022.
  27. ^ Oath Keepers, su opencorporates.com. URL consultato il 20 aprile 2024.
  28. ^ (EN) Oath Keepers | ADL, su www.adl.org. URL consultato il 26 febbraio 2023.
    «Community Preparedness Teams (CPT) and Post-Disaster Response»
  29. ^ (EN) Oath Keepers militia will attend Portland 'free speech' rally, says leader, su the Guardian, 4 giugno 2017. URL consultato il 14 settembre 2022.
  30. ^ a b (EN) Militia Movement, su Southern Poverty Law Center. URL consultato il 14 settembre 2022.
  31. ^ Arizona State Militia, su opencorporates.com. URL consultato il 26 febbraio 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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